[STAMPA] Aperture straordinarie per Dario Fo al m.a.x.museo

museo chiasso

CHIASSO - Il m.a.x.museo di Chiasso resta aperto sabato 31 dicembre e venerdì 6 gennaio 2012. A chi non ne avesse ancora avuta l’occasione, il Centro Culturale Chiasso offre così la possibilità di visitare la mostra Dario Fo la pittura di un narratore che sta riscuotendo grande successo. Domenica 1 gennaio, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, il museo resterà chiuso.

Per il 6 gennaio, inoltre, il Centro Culturale Chiasso organizza l’ultima visita guidata gratuita all’esposizione (che chiuderà i battenti domenica 15 gennaio). Pagando il normale biglietto d’entrata, sarà possibile seguire con inizio alle ore 11.00 la visita a cura di Nicoletta Ossanna Cavadini, Direttrice del m.a.x.museo, che accompagnerà le visitatrici e i visitatori alla scoperta del genio di Fo. Al termine un aperitivo sarà offerto a tutti i presenti. È necessario effettuare la prenotazione chiamando il numero +41 91 682 56 56 o via e-mail a [email protected].

L’antologica dedicata a Dario Fo permette di vedere per la prima volta in Svizzera la produzione artistica del premio Nobel per la letteratura (1997), che nasce come pittore, prima di farsi conoscere al vasto pubblico come attore, scenografo e regista. Inaugurata con successo al varo dell’intensa stagione espositiva 2011-2012 del Centro Culturale Chiasso, la mostra permette di apprezzare opere a olio di grande formato, studi in matita, bozzetti, disegni policromi, litografie, arazzi e collage, ma anche due video di Fo: Giotto o non Giotto e Dario Fo commenta l’esposizione del m.a.x.museo.

La mostra, curata dal Direttore dei Musei Civici di Udine, Marco Biscione, e da Nicoletta Ossanna Cavadini sarà allestita nell’autunno 2012 presso la Civica Galleria d’Arte Moderna di Udine, Casa Cavazzini, in una nuova veste.

Orari: martedì-domenica ore 10.00-12.00 e ore 15.00-18.00. Chiuso il lunedì

fonte: tio.ch


[STAMPA] Don Giovanni, lezione spettacolo di Dario Fo

Al Piccolo Teatro Strehler l'11 gennaio. I biglietti gratuiti possono essere ritirati presso la biglietteria dal 2 gennaio

Milano, 30 dicembre 2011 - Si terrà mercoledì 11 gennaio 2012 alle 20,30 al Piccolo Teatro Strehler "Il Don Giovanni e la Commedia dell'arte", la lezione-spettacolo inedita di e con Dario Fo, prevista all'interno del programma "Il Don Giovanni in città" dal Comune di Milano insieme a Edison per portare la musica della Prima fuori dal "cerchio magico" della Scala. La serata, originariamente prevista per il 5 dicembre, era stata a suo tempo rinviata per evitare al Nobel un affaticamento della voce, sconsigliato in seguito ad un intervento alle corde vocali.

L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. I biglietti possono essere ritirati a partire da lunedì 2 gennaio 2012 attraverso i seguenti canali: Biglietteria Piccolo Teatro Strehler, tutti i giorni (escluso il 6 gennaio) dalle 9.45 alle 18.45, domenica dalle 13 alle 18.30

Internet www.piccoloteatro.org/dariofo

Le persone già in possesso del biglietto per lo spettacolo, poi sospeso, del 5 dicembre possono sostituire il titolo d'ingresso in loro possesso presso la biglietteria del Piccolo Teatro Strehler fino al 2 di gennaio.

fonte: comune.milano.it


[STAMPA] Travaglio e Dario Fo parlano di Alitalia nel film-documentario “Tutti giù per aria”

dario foIl periodo natalizio è uno tra i più redditizi per le uscite cinematografiche, che contano soprattutto commedie per la famiglia e film d’animazione. Particolare curiosità e attenzione, però, merita l’uscita di “Tutti giù per aria”, prevista per il 6 gennaio.

Si tratta di un documentario di poco più di un’ora ideato dal giornalista pubblicista Alessandro Tartaglia Polcini, cassaintegrato dell’azienda di trasporti aerei italiana.

L’argomento è la crisi che l’Alitalia ha attraversato a cavallo tra il 2008 e il 2009. Il documentario si promette di raccontare i fatti con gli occhi dei lavoratori, rimasto poco considerato dai media all’epoca dei fatti.

A distanza di qualche anno il film-documentario sfrutta il mezzo cinematografico per riportare il cinema-sociale nelle sale e offrire un forte spunto di riflessione.

Coinvolti nel progetto, alternativo e molto diverso dalle altre pellicole di questi giorni, sono Fernando Cormick, Ascanio Celestini, Marco Travaglio e Dario Fo, artista dalle mille competenze e premio Nobel per la letteratura nel 1997.

Tags: 2009 Alessandro Tartaglia Polcini animazione Ascanio Celestini crisi Dario Fo Fernando Cormick Marco Travaglio

fonte: cinecircus.it


[STAMPA] Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame il 23 gennaio all’Obihall

dario fo e franca rame

Dopo quasi mezzo secolo torna in scena Mistero Buffo, l’opera teatrale che più rappresenta l’arte espressiva di Dario Fo. Era il 1969 quando in una fabbrica dismessa nella periferia di Milano la coppia Fo-Rame lanciò le sue prime invettive contro il potere utilizzando la figura del giullare medievale.

E si inaugurò allora un nuovo genere di teatro, fatto di monologhi presi dalla tradizione popolare di tutta Europa. Il giullare è il protagonista della scena e Dario Fo ne è l’incarnazione perfetta. I giullari furono inventori di una nuova lingua, il grammelot, un mix vincente di azione mimica, interpretazione di suoni ed onomatopeica. Così facendo i giullari, come i comici dell’arte, potevano essere compresi da tutti, in ogni piazza, in ogni paese d’Europa e, allo stesso tempo, superare i veti della censura, anche allora presenti.

dario fo

In Fo la satira, in chiave grottesca, ha come obiettivi la ricerca della giustizia e la rivalsa della cultura della classe subalterna. Il tutto recitato in una lingua reinventata, che assume la cadenza e le parole dei dialetti piemontesi, lombardi e veneti. Il dialogo col pubblico è elemento essenziale della rappresentazione. Fo ha utilizzato negli anni i piccoli incidenti intercorsi, come l’improvviso temporale in una rappresentazione all’aperto, per rivolgersi al Padreterno e parlare coi tuoni e il cielo, tenendo incollati gli spettatori sotto la pioggia.

dario fo

Ogni spettacolo è stato ed è sempre diverso dall’altro. Quello del 23 gennaio a Firenze – e in tour in tutta Italia – è una selezione delle storie dei primordi. Forse ritroveremo, il Bonifacio VIII, la Fame dello Zanni o la Nascita del Giullare, tra le più acclamate, o magari Rosa fresca aulentissima di Cielo D’Alcamo, assente nella prima edizione.

Vedremo fin dove si insinuerà nel 2012 la satira pungente di Fo. Di certo, continuerà la tradizione dei giullari medievali che, come cita la motivazione in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, “fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati”.

"Mistero Buffo" di Dario Fo e Franca Rame
23 gennaio 2012, ore 21.00 Teatro Obihall
Via F. De Andrè ang. Lungarno A. Moro, Firenze

fonte: teladoiofirenze.it


[STAMPA] Vecchi, inossidabili ragazzi: un sempreverde 'Mistero buffo, per tempi di angoscia

Scritto da: Massimo Marino alle 15:44 del 24/12/2011
Tags: Dario Fo, Franca Rame, Gianrico Tedeschi, Mistero Buffo, premio Ubu, teatro delle Celebrazioni

Certe volte ritornano, i ragazzi degli anni ruggenti, pieni di storie, con qualche acciacco ma capaci ancora di guizzi ammirabili. Gianrico Tedeschi (qualcuno non giovanissimo se lo ricorda, perlomeno a Carosello) a 92 anni vince il premio Ubu come miglior attore dichiarando che ha portato un po’ dell’ironia dei vecchi tempi in uno spettacolo tetragono di Ronconi. Dario Fo, con Franca Rame, rispolvera il sempreverde Mistero Buffo ed è grande successo, con file al botteghino del teatro delle Celebrazioni di Bologna e molti spettatori stipati sul palcoscenico, come ai bei tempi del circolo la Comune di via Iussi a San Lazzaro, anni ’70, quando arrivava con le sue provocatorie pièce politiche.

dario fo

E il vecchio leone, 85 primavere, non delude. Certo, il corpo non è più quello sguisciante di un tempo, che si muoveva, si contorceva, si trasformava in immagini mentali dei suoi personaggi, descrivendocene, per virtù di movimento, le qualità interiori, più nascoste, spesso più risibili, più vili. Le gambe e il busto ormai sono statici. Ma le braccia ancora acquistano la mobilità sinuosa di serpenti, e fanno balenare figure. Quella che non ha smarrito, nonostante qualche inciampo, è la verve verbale. Fo non si limita a recitare le giullarate che ha recuperato (secondo alcuni scritto, riscritto, se non, almeno in parte, inventato) da un medioevo lontano, quando il sacro e la derisione carnevalesca si mescolavano. Va con uno dei suoi vertiginosi prologhi, che sembrano a braccio (e lo sono solo in parte), a spiegare, a contestualizzare, a riportare, sempre con una battuta, un graffio satirico, ai nostri giorni. Ce n’è per tutti, governanti, banchieri, prelati, con attestati di stima all’affetto sempre mostrato dai bolognesi nei suoi confronti e alla loro combattività.

dario fo

Poi inizia lo spettacolo. Ed è puro ritmo. Per via principalmente verbale ricrea la folla dei personaggi che assiste, più o meno scettica, allo spettacolo del miracolo della resurrezione di Lazzaro. Poi la palla passa a Franca Rame, che narra, più impacciata, disturbata dalla tosse, la nascita di Eva, prima di quella di Adamo, rovesciando, come da “Vangeli apocrifi” il racconto che tutti conosciamo. Intervallo. La vestizione sotto pesanti, splendenti paramenti di Bonifacio VIII, che governa la chiesa e il mondo cantando, svariando un alleluia, mentre vanitosamente cura la propria immagine e tratta trame politiche. Chiude Franca, più appannata, con un pianto trecentesco della Madonna sul figlio in croce. Non si sprecano: ma per un’ora e mezza questo spettacolo ormai “mitico” entusiasma un pubblico che come il Paese si ritrova costretto tra la nostalgia e la fiducia in anziani, sicuri patriarchi (Dario Fo, Napolitano...). Di questo abbiamo bisogno: di qualcosa di già accreditato, tramandato, meglio se già passato per televisione o raccolto e commercializzato in dvd. Il nuovo dà solo angoscia, oggi.

dario fo e franca rame

Fotografie di repertorio. La n. 3 è stata scattata da Enrico Scuro al Palasport di Bologna nel maggio 1977 ed è tratta dal libro I ragazzi del '77.

fonte: corriere.it


[STAMPA] Franca Rame, ex Idv: “Io in parlamento, dove nessuno lavora!”

La moglie di Dario Fo al Fatto Quotidiano: "Anche se si fa parte di molte commissioni, non si lavora per più di 7 ore la settimana. Destra e sinistra? Tutti uguali".

franca rameLa casta dei politici ancora sotto attacco. Le bordate, stavolta, giungono da una che della casta per eccellenza ha fatto parte per un po’ di tempo. Franca Rame è stata senatrice dell’Italia dei Valori dal 2006 al 2008. Due anni sono niente rispento a certi tromboni che stanno aggrappati alla poltrona anche per più di mezzo secolo, ma sono abbastanza per capire come davvero funzionano le istituzioni del nostro paese.

Il ritratto che l’attrice fa del parlamento è sconcertante: “Quello che ho vissuto al Senato è il più brutto periodo della mia vita – ha spiegato al Fatto la moglie di Dario Fo. – Faccio un esempio: in due anni sono stata l’unica a tirar fuori il problema del conflitto d’interessi di Berlusconi, ma la proposta è caduta nel più grande gelo e disinteresse da parte di tutti. E dire che tra parlamentari e senatori siamo attorno alle mille unità. Se novecento di loro andassero a casa sarebbe meglio. Mi dispiace per loro perché gli toccherebbe lavorare, perché lì dentro non si può dire che si lavori – ha detto l’attrice. – Se avessi lavorato come lavorano in generale fanno i senatori, avrei lavorato sette ore alla settimana. L’ho ben calcolato: sono proprio sette ore”.

Destra e sinistra? Per Franca Rame sono tutti uguali: se si analizzano le assenze in base all’appartenza politica, si vede che grosse differenze non ve ne sono. E anche quando in parlamentari sono in aula, non è che facciano questo gran bene.

fonte: attualissimo.it

leggi l'intervista de IlFattoQuotidiano su FrancaRame.it