Dopo quasi mezzo secolo torna in scena Mistero Buffo, l’opera teatrale che più rappresenta l’arte espressiva di Dario Fo. Era il 1969 quando in una fabbrica dismessa nella periferia di Milano la coppia Fo-Rame lanciò le sue prime invettive contro il potere utilizzando la figura del giullare medievale.
E si inaugurò allora un nuovo genere di teatro, fatto di monologhi presi dalla tradizione popolare di tutta Europa. Il giullare è il protagonista della scena e Dario Fo ne è l’incarnazione perfetta. I giullari furono inventori di una nuova lingua, il grammelot, un mix vincente di azione mimica, interpretazione di suoni ed onomatopeica. Così facendo i giullari, come i comici dell’arte, potevano essere compresi da tutti, in ogni piazza, in ogni paese d’Europa e, allo stesso tempo, superare i veti della censura, anche allora presenti.
In Fo la satira, in chiave grottesca, ha come obiettivi la ricerca della giustizia e la rivalsa della cultura della classe subalterna. Il tutto recitato in una lingua reinventata, che assume la cadenza e le parole dei dialetti piemontesi, lombardi e veneti. Il dialogo col pubblico è elemento essenziale della rappresentazione. Fo ha utilizzato negli anni i piccoli incidenti intercorsi, come l’improvviso temporale in una rappresentazione all’aperto, per rivolgersi al Padreterno e parlare coi tuoni e il cielo, tenendo incollati gli spettatori sotto la pioggia.
Ogni spettacolo è stato ed è sempre diverso dall’altro. Quello del 23 gennaio a Firenze – e in tour in tutta Italia – è una selezione delle storie dei primordi. Forse ritroveremo, il Bonifacio VIII, la Fame dello Zanni o la Nascita del Giullare, tra le più acclamate, o magari Rosa fresca aulentissima di Cielo D’Alcamo, assente nella prima edizione.
Vedremo fin dove si insinuerà nel 2012 la satira pungente di Fo. Di certo, continuerà la tradizione dei giullari medievali che, come cita la motivazione in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, “fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati”.
"Mistero Buffo" di Dario Fo e Franca Rame
23 gennaio 2012, ore 21.00 Teatro Obihall
Via F. De Andrè ang. Lungarno A. Moro, Firenze
fonte: teladoiofirenze.it