[STAMPA] Intervista di Dario Fo a Radio Alta
Ascolta l'intervista di Teo Mangione a Radio Alta dal sito ecodibergamo.it
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Dario Fo intervistato da Teo Mangione a Radio Alta
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DomenicAspasso, il Premio Nobel per la letteratura Dario Fo interpreta le grandi opere della Pinacoteca di Brera. Servizio di Ignazio Stagno e Roberto Tortora
“Vede, al cittadino medio non interessa che le porcherie scompaiano… No, a lui basta che vengano denunciate, scoppi lo scandalo e che se ne possa parlare… Per lui quella è la vera libertà e il migliore dei mondi: alleluia!”
Dario Fo
ALLE 12.30 VA IN ONDA MELTING PLOT
(in replica domani sera alle 23.00)
La Retroguardia Nonsensista dedica questa settima puntata a Dario Fo, in occasione del 40° anniversario della morte di Giuseppe Pinelli, precipitato dal quarto piano della questura di Milano il 15 dicembre 1969. Parleremo (e reciteremo!) dunque di:
"Morte accidentale di un anarchico". Buon ascolto teatrale, tra letture e commenti ploteschi!
Se non potete seguirci in onda oggi, o domani in replica, andate in ogni momento sulla nostra pagina e troverete il podcast di questa puntata, nonchè l’indirizzo del nostro blog!
fonte: radiocafoscari.it
di Francesco Greco. Ora qualcuno sarà tentato di dare una mano di caffellatte al Bambinello nel presepe. Sarebbe un sacco provocatorio e iconoclasta, in linea con la filosofia e l’estetica del miglior Dario Fo: sapido, irriverente, paradossale. Che contaminando la scienza col teatro, ha riletto l’evoluzione della specie di Charles Darwin e come al gioco dell’oca ha fatto tutti i collegamenti che noialtri piccolo-borghesi per pudore, pavidità, opportunismo ci rifiutiamo di fare.
E decodificando a modo suo le notizie scientifiche apparse negli ultimi anni sui quotidiani e le riviste più autorevoli (“Nature” in primis), è giunto alla conclusione che Dio è nero. Non solo, a epatèur le bourgeois, aggiunge che è pure femmina. Il nostro primo avo ha la pelle scura e le mestruazioni. Aprì gli occhi nell’Africa subsahariana, Corno d’Africa, l’attuale Etiopia, intorno a 200mila anni fa. “Sono ottomila generazioni – riflette Telmo Pievani in postfazione – prendete un vostro nonno e poi andate indietro al nonno di vostro nonno, per quattromila volte, e poi ancora al nonno del nonno di vostro nonno e arrivate al vostro anziano supernonno che faceva parte del gruppo di pionieri…”.
Il puzzle prende forma sino al sillogismo automatico: Se il primo uomo è nero, il loro Dio non può che avere lo stesso colore di pelle. Farà inorridire i razzisti, i leghisti dop, il Kkk e tutto il pensiero farneticante nidificato attorno alla purezza della razza, ma “Dio è nero!” (Il fantastico racconto dell’evoluzione), Raffaello Cortina Editore, Milano 2011, pp. 104, € 21 (libro con 44 disegni dell’attore + dvd, a cura di Franca Rame e Felice Cappa) apre insospettati orizzonti a un’umanità che ha relativizzato tutto e che ora ha almeno una certezza cui aggrapparsi nel mare procelloso del revisionismo (g)local: la pelle scura del Dio dei cristiani, e la vagina della Grande Madre.
Il monologo (“dialogo fra due esseri comuni”) di Dario Fo in veste di “sciamano che crea miti fatti di sapienza e immaginazione” (Felice Cappa in prefazione) andò in scena a Milano (aula magna del Museo di Storia Naturale) la sera del 13 febbraio scorso in occasione dell’Evolution Day. Un happening commuovente in cui l’istrione (Nobel 1997 per la Letteratura) inventore di mille gramelot e il pubblico toccarono vette di complicità intellettuale e sensuale: un mantra, un’alchimia oscura rada nel teatro da Sofocle a Arthur Miller e Jean Genet.
La password della “Genesi” è quella che attraversa come fuoco greco tutta l’opera del giullare: lo scetticismo dei Lumi, l’irriverenza maieutica, il lazzo ateo, il ghigno sulfureo e poetico di chi denuda il Re, i teologi, gli scienziati, i politici, gli economisti che teorizzano il “progresso infinito” (delle bolle, i default, i cigni neri che finanziano le banche fallite e affamano miliardi di persone). Zolfo a piene mani sui miti, le icone, le menzogne della modernità che ci fa ingollare il becchime di ogni regime come polli d’allevamento e mette “gli uomini più potenti in cima alla piramide del mondo, creandosi un Dio a propria immagine e somiglianza” (Cappa).
Non resta che chiedere anche noi a Fo, citando Federico, il bambino di 10 anni che l’ha fatto quella sera tra scimmie, uccelli, serpenti, ossa, piante carnivore, fossili, ecc., beccandosi la standing-ovation: “Come si diventa primitivi?”. Magari col desiderio inconscio di tornare nell’utero rassicurante della nostra Eva nera con cui condividiamo il dna mitocondriale. Se il Dio che gli uomini si sono dati “per proteggersi da quello che non conoscevano, o non riuscivano a dominare” (Cappa) non può più far niente per noi, forse saremo salvati dai bambini: bianchi, neri, ramati, occhi a mandorla, pel di carota…
fonte: giornaledipuglia.com
Era il 1 ottobre 1969, quella sera a Sestri Levante Dario Fo portava in scena per la prima volta la sua opera teatrale più famosa e più replicata. L'autore, attore e drammaturgo italiano premiato nel 1997 con il premio Nobel per la letteratura torna ancora una volta in tournée nelle principali città italiane per replicare il suo Mistero Buffo.
L'insieme di monologhi di ispirazione biblica (con ampi riferimenti ai vangeli apocrifi) è un successo indiscusso da più di 40 anni con il suo grammelot, autentico marchio di fabbrica dell'inimitabile stile di Fo. Da Mistero Buffo hanno tratto ispirazione i più importanti protagonisti del teatro di narrazione, basti pensare a Marco Paolini, ma non smette di incuriosire gli spettatori.
Il pubblico, soprattutto quello composto dagli appassionati, potrà apprezzare certamente l'ennesima variazione ed integrazione che Fo ama apportare al Mistero Buffo ogni qualvolta ne ha occasione. La prima data del nuovo tour sarà a Bergamo, il 26 novembre 2011 alle ore 21 al Teatro Creberg di Bergamo.
fonte: blogo.it
Mercoledi 23 novembre Colazione con Radio Alta ospita Dario Fo il premio Nobel per la letteratura (1997) che sarà in scena con la moglie Franca Rame sabato 26 novembre al Creberg Teatro con lo spettacolo Mistero Buffo. L'appuntamento telefonico con Dario Fo è per le 9,10.
Quasi un'ora prima - alle 8,20 - ospite della trasmissione condotta da Teo Mangione sarà Fausto Terenzi, uno dei conduttori storici della Radio. Si racconteranno aneddoti del periodo d'oro di alcune realtà radiofoniche degli anni 70, da Radio Milano International a Radio Montecarlo. Non mancheranno curiosità per sapere come nacque l'idea di una trasmissione che vedeva protagonisti personaggi presi in prestito dal nostro territorio: Radio Cantiere Nework, senza la T.
Radio Alta 100.700 – 101.700 BergamoTv can 17 dgt e can 842 sky
fonte: ecodibergamo.it
Quarantadue anni dopo la prima rappresentazione, torna «Mistero Buffo», di e con Dario Fo e Franca Rame, il cui tour partirà sabato 26 novembre 2011 alle ore 21 dal CrebergTeatro di Bergamo. Dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame lo misero in scena per la prima volta a Milano, in un capannone di Porta Romana, «Mistero Buffo» è stato replicato migliaia di volte in tutto il mondo.
Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.
«Debuttando anche fuori dall'Italia, dall'Inghilterra alla Spagna, per poi arrivare in Grecia e in Russia - ricordano i due attori - rintracciavamo brani del tutto sconosciuti raccolti da ricercatori di Paesi e culture diverse. Noi li si metteva in scena quasi a soggetto. Il testo definitivo lo si stendeva solo dopo averlo recitato per mesi interi. Ritrovammo canovacci rappresentati secoli fa dai comici dell'arte, soprattutto in Francia, brani recitati da Arlecchino e da altre maschere, e in seguito a un nostro viaggio in Cina riuscimmo ad arricchire il nostro repertorio anche della "Storia della tigre". Così, ad un certo punto, ci accorgemmo recitando a Roma nello chapiteau di un circo viaggiante che raccoglieva più di 2000 persone, che la mole del testo di Mistero Buffo si era ormai decuplicata. Per riuscire a misurarne la dimensione decidemmo di recitare ogni sera uno spettacolo con testi completamente differenti. Così si giunse a mettere in scena la bellezza di sei "Misteri Buffi"».
«Dovete capire - continua la coppia - per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare».
Lo spettacolo in dicembre sarà il 10 e l'11 a Modena, il 20 a Bologna. Da gennaio in poi le città toccate saranno Milano (16 gennaio), Roma (20 gennaio), Firenze (23 gennaio), Varese (18 febbraio), Torino (20 marzo).
fonte: ecodibergamo.it