Dario Fo con la CASA DE NIALTRI (Ancona - 4 Febbraio 2014)
Qualche giorno fa alcuni amici marchigiani mi hanno informato di un avvenimento sconvolgente che sta avendo luogo nella città di Ancona: il sindaco della giunta PD, l’Avvocato Valeria Mancinelli, dopo aver manifestato profonda ostilità verso l’occupazione – totalmente, assolutamente pacifica – di un’ex scuola materna inutilizzata da anni da parte di una sessantina di immigrati e anconetani senza casa, senza lavoro e senza speranza alcuna, sembra ora non più escludere – molte sue parole lo fanno intuire - di ricorrere allo sgombero. Evento che mai vorremmo accadesse.
In questi giorni mi sono documentato ampiamente su questo fatto e ho scoperto che lo spazio autogestito è allo stato attuale un ottimo esempio di convivenza fra diverse culture. Asiatici, africani e persone dell’Est Europa, assieme a degli anconetani poveri, al loro arrivo hanno infatti ripulito l’intera struttura dalla sporcizia e dalle siringhe, con l’aiuto dei molti cittadini che hanno portato loro cibo, coperte, vestiario e per ultimo anche una cucina; ad oggi i vari gruppi si sono organizzati con dei turni e sono già stati istituiti dei corsi di italiano che partiranno a breve.
Ma il sindaco della giunta targata PD, dopo un braccio di ferro ormai lungo, chiede continuamente agli occupanti – ripeto, pacifici - di sgomberare la struttura per assegnarla ad altri scopi, struttura che potrebbe poi finire fra gli immobili messi in vendita dal Comune.
Questa richiesta pressante, rivolta agli immigrati, ai senza casa e senza lavoro, di sgomberare, da parte dell’Avvocato Mancinelli, ha tutta l’aria di una scelta dura messa in atto nei confronti degli ultimi, dei disperati e di coloro che vengono in Italia a cercare lavoro e una vita migliore.
Dario Fo
Per maggiori informazioni sulla CASA DE NIALTRI www.facebook.com/casadenialtri



Roma - Come avrebbe commentato Franca Rame l'incontro fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi? E' la domanda emersa durante un incontro che si è svolto in ricordo di Franca Rame, nel Teatro di Villa Torlonia a Roma, cui ha risposto un incredulo Dario Fo. "La cosa che fa impressione è la mancanza di dignità , la mancanza di un equilibrio di stile". Ma non è tanto l'incontro a disturbare Dario Fo, piuttosto la reazione o meglio l'inerzia da parte della società civile:" La cosa che fa paura di questa società è l'assoluto distacco dal senso di civiltà. Non ho mai pensato che si poteva arrivare a una situazione come questa, che mi dà dolore soprattutto perché non vedo una reazione alta, di distacco, di sofferenza pura che dovrebbe avere tutta una popolazione di fronte a quello che succede. Stanno tutti a guardare allocchiti, un po' meravigliati , ma si sente, dal loro modo di essere, che accettano, perché bisogna tirare a campa', e questo è un po' sul limite del vomito".