LA MIMICA GENIALE NELLE OPERE DI DARIO FO
Dal canale YouTube DarioFoVideo il primo di una serie di video di Fabio Greggio dedicati alla mimica nelle opere di Dario Fo.
Dal canale YouTube DarioFoVideo il primo di una serie di video di Fabio Greggio dedicati alla mimica nelle opere di Dario Fo.
Un lampo sbianca all’istante il paesaggio: lo segue il boato del tuono che fa sussultare bambini e bambine dentro l’aula della scuola. Seguono urla di spavento. Poi si fa silenzio: di lì a poco s’odono bacchettii contro i vetri delle finestre: “Niente paura, ragazzi - li tranquillizza il maestro - si tratta di un po’ di grandine: i chicchi non sono granché, almeno per adesso. Sono proprio della dimensione di chicchi di riso… fate conto che qualcuno si sposi”.
All’istante appare all’ingresso dell’aula una donna avvolta in una specie di coperta che le copre anche la testa. Dal panneggio sul petto le spunta un bambino; dietro a lei c’è un uomo anche lui avvolto da una coperta. Dopo un attimo di silenzio i bambini dicono in coro: “Buongiorno.”
Oggi tutto il popolo della sinistra discute sull’esigenza assoluta di ripristinare il senso morale e riproporre, se non vogliamo assistere al totale sfascio del movimento riformista, una svolta radicale del comportamento e di tutto il nostro programma sia organizzativo che culturale.
Ed è proprio in conseguenza a questo impellente cambiamento che si fa il nome di due grandi dirigenti della sinistra storica: Berlinguer e Gramsci.
«Cambiare la Costituzione? Così è pirateria istituzionale. Vuole pm sottomessi»
di Federica Fantozzi
Giurista, autore di pamphlet polemici e docente di procedura penale, Franco Cordero commenta con disincanto l’intenzione del premier di modificare la Costituzione da solo, salvo referendum confermativo: «Sul piano tecnico c’è poco da dire: rispettando l’articolo 138 la maggioranza può fare ciò che vuole. Ma è pirateria politica. Un gesto di eversione mascherato legalisticamente osservando i requisiti costituzionali».
Il Premio Nobel per la letteratura terrà una lezione magistrale nell'ambito dell'Altrainaugurazione dell'anno accademico organizzata da UniPRotesta contro la riforma universitaria e i suoi potentati. Curiosamente l'attore scrittore riceverà il saluto in pompa magna del rettore dell'ateneo Gino Ferretti. Questa mattina alle 9.30 Aula Magna di Ateneo in via Università 12 (facoltà di Giurisprudenza) si terrà l'AltraInaugurazione dell'Anno Accedemico. L'evento, organizzato nel quadro delle iniziative di protesta contro la politica sull'Università, sarà un'occasione per riflettere sul presente e sul futuro degli Atenei Italiani. Tra gli ospiti della giornata Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura, che concluderà la cerimonia con una Lectio Magistralis. Programma: - Saluto del Magnifico Rettore Prof. Gino Ferretti - uniPRotesta presenta analisi e proposte sui temi centrali dell'Università - Studenti dei Movimenti di altre città italiane - Marco Broccati della segreteria nazionale FLC-CGIL - Lectio Magistralis di Dario Fo
Ilil 12 uniPRotesta sarà presente a Bologna in occasione dello sciopero generale, per portare l'Università, studenti e docenti, a fianco dei lavoratori per ribadire le ragioni di una protesta che ha assunto una forza mai vista e per difendere l'università e il sistema di istruzione e formazione pubblica dagli attacchi del governo. Dal palco di Bologna interverranno anche studenti medi e universitari dell'Emilia Romagna.
Il 14 Dicembre uniPRotesta continua a cercare il contatto con la popolazione di Parma e con tutti coloro che nell'Università non vivono, studiano, lavorano. Per domenica prossima è infatti già da tempo in calendario l'iniziativa "Campus aperto: una domenica a spasso con la scienza" che coinvolgerà dipartimenti e sedi del Campus. Sono previsti diversi seminari, visite guidate ai laboratori di ricerca, attività varie di divulgazione ed esperimenti. Lo scopo è mostrare a chi di solito non entra nei laboratorio il lavoro che in questi spazi si svolge, per restituire a Parma, se ce ne fosse bisogno, la fiducia nel proprio Ateneo. Il programma dettagliato è consultabile sul volantino presente sul sito
Silvio, che hai combinato? Dio santo! In che guaio ti sei ficcato?!
Ma chi te l'ha fatto fare di buttarti proprio contro quel mostro!? La piu' grande potenza finanziaria del mondo! Si', si', d'accordo, anche tu, Silvio, non scherzi: gestisci imprese edili, Blockbuster per la vendita di dvd, hai interessi pesanti in cliniche private, nella produzione e distribuzione di film, sale cinematografiche a caterve, tre televisioni, perfino navi da crociera, banche, palazzi e ville su ogni costa o isola, hai mani dappertutto, perfino fra le cosce di donne bellissime, alle donne poi fai proprio dei miracoli, basta che posi i tuoi occhi su di loro e diventano ministre del tuo governo. Ma chi sei, un messia?
Qualche santo di vecchio stile trasformava l'acqua in vino, tu trasformi chiappe in cervelli!
Ma attento, l'altro e' ancora piu' forte di te, piu' potente! E' al top dell'universo mondo.
Vedi, ho perfino soggezione a nominarlo! Tutti ne hanno timore, Murdoch mi vengono i brividi!
E tu eri riuscito a fartelo amico: lui ti rispettava, ti voleva bene come un grande padrone al suo piccolo chihuahua, e tu gli hai morsicato una coscia,
hai dato un calcio al suo Sky!
Ma tu sai che vuol dire "sky"? Cielo, vuol dire! Hai profanato il cielo! Ma che t'e' saltato in testa?
E pensare che all'inizio gli hai dato pure una mano, a quel re Mida che trasforma tutto in oro e diamanti! L'hai aiutato perché riuscisse a montare il suo grande giocattolo mediatico a pagamento. E poi, appena quello prende il volo e diventa un tuo concorrente temibile (quasi 5 milioni di abbonati) tu perdi la testa e impugnando il potere che ti viene dall'essere il presidente del Consiglio, gli ammolli di botto un raddoppio di Iva dal 10 al 20%. Ma ti rendi conto che mazzata gli hai assestato?! Duecento milioni di euro gli porti via all'istante, due terzi degli utili a Murdoch!
Ma tu, imboccato da Robin Hood-Tremonti, esclami: "Non ho fatto altro che togliere un ingiusto privilegio". Ma ti venisse la rogna! Proprio tu parli di privilegio? Con quella risposta proprio infelice hai scatenato l'ira di dio! Subito, economisti di rango ti fanno notare che Mediaset paga in tasse per il diritto di trasmettere le proprie tre televisioni una cifra a dir poco ridicola rispetto a quella che viene imposta a Murdoch. Il tutto sempre per tre televisioni, di cui una proprio illegale, prendi tre e paghi uno, anzi la meta' di uno! Senza contare che l'aliquota ribassata al 10% e' un regalo che ti sei fatto fare tu da Craxi, quanto Tele+ faceva parte della tua flotta televisiva. E poi, Silvio, vai a parlare di privilegi proprio tu che, da quando sei entrato in politica, hai buttato al cesso tutte le regole e le leggi che ti infastidivano nei tuoi affari! E per scantonare il fisco ti sei intruppato in paradisi fiscali e tutte le altre gabole: Lodo Retequattro, Lodo Mondadori, Lodo Alfano, Lodo Schifani, ti manca solo il Lodo T'imbrodo e poi ce li hai tutti. Vuoi parlare anche del conflitto di interessi? Ormai hai fatto fuori il conflitto e ti rimangono solo gli interessi, i tuoi, s'intende! Quando sei entrato in politica si mormorava che avessi 5 mila miliardi di lire di debiti. Ora si mormora che, pagati ormai i debiti, il tuo impero valga 6 volte tanto.
Capisco che tu abbia sentito al collo il fiato di quel mostro che ti si avvicina sempre piu' e rischia di staccarti di netto un orecchio. Oltretutto, proprio nel momento in cui Mediaset in borsa sta perdendo posizioni come un colabrodo, per non parlare delle preferenze nell'ascolto, la Rai ormai ti sta superando in ogni programma. E pensare che per mandarla sotto, 'sta Rai, ci hai infilato dentro tutti i tuoi uomini migliori, specialisti nelle frane disastrose, a cominciare da Gasparri, Del Noce, Sacca', Villari, detto "Vinavillari", perché dove si incolla non lo stacca nessuno.
E tu saresti un grande statista? Ma non t'hanno mai detto che primo dovere di un premier e' quello di non perdere mai l'a' plomb, non farsi mai travolgere dalla stizza velenosa? E tu, in un momento tragico come questo, con le banche che rischiano di saltare in aria una dopo l'altra, con le grandi industrie che stanno crollando come castelli di carta, e i poveri che ogni giorno aumentano di numero: i pensionati, le folle di operai e impiegati scaraventati fuori dalle fabbriche tu li rimbrotti stizzito perché non dimostrano sufficiente ottimismo e urli loro: "Spendete, acquistate, perdio, altrimenti l'industria affonda! Ricordatevi che se andiamo a picco la responsabilita' e' della vostra taccagneria!" E al grido di "Ma non abbiamo quattrini, non ce la facciamo a superare il terza settimana", tu seccato ribadisci: "Troppo facile spendere
quando hai la busta paga gonfia: il cittadino che davvero ama il proprio Paese salva l'economia spendendo anche quello che non ha!".
Silvio, sei il campione mondiale dei gaffeur! Tant'e' che perfino giornali come La Stampa e il Corriere della Sera ti bacchettano, imprecando: "Basta, Presidente, con 'sta danza forsennata del metto la tassa, la raddoppio, no ci ripenso, e annullo il decreto, cioe', neanche per sogno, la tassa c'e' e guai chi la tocca o la critica!"
"Io sono un uomo pieno di fede nelle mie azioni, e quindi esigo la fiducia. E dovete piantarla, voi socialdemocratici della malora, di aggredirmi ad ogni pie' sospinto: le vere tasse intoccabili non sono quelle che privilegiano le televisioni satellitari, ma il blocco che abbiamo ordinato delle tariffe determinanti come quelle del gas, della luce, dei pedaggi autostradale che favoriscono la classe meno abbiente in reale difficolta'.
Come?... Scusate, c'e' Tremonti che mi chiama: Non sono bloccate? Neanche il gas, la luce e l'autostrada? Puo' essere che vengano aumentate? Porca d'una miseria, non potevate avvertirmi due secondi prima? Che figura da peracottaro mi fate fare Non potete costringermi a una sputtanata del genere, io non mi smentisco mai!... No, no, dimmi Giulio cosa c'e' ancora?
La Rai? Si abbassa il canone? Ah no? Anzi si aumenta? Eh si', lo so che io ne avro' gran vantaggio, ma non posso dare una notizia del genere, mi sputtano troppo! Senti, almeno per oggi facciamo finta di niente, glielo diremo a Natale, anzi dopo dopo Pasqua, lasciamogli godere tranquilli questi quaranta euro della social card. Di cosa si lagnano ancora? Ripetete prego!"
CITTADINI: "Tremonti ha tolto lo sconto fiscale sulle ristrutturazioni ecologiche!"
BERLUSCONI: "E allora? Dobbiamo risparmiare!"
CITTADINI: "Ma eravamo d'accordo che si faceva meta' per uno: la nostra parte l'abbiamo gia' sborsata, beh adesso ci fregate?"
BERLUSCONI: "Io non ne so niente! Non so niente di niente! Cosa ci posso fare? Dovete smetterla di attaccarmi, io non sono un uomo qualsiasi, sono un'istituzione un po' di rispetto, perdio! Cosa? Andiamo, per favore cercate di moderare i termini: Non si dice Siamo nella merda fino al collo!
E poi, di cosa vi lamentate? Le previsioni meteorologiche annunciano per le Sante Feste correnti fredde fino allo zero, quindi approfittatene: la merda e' tiepida, state sotto e godetevi questa deliziosa opportunita'!... Attenti a non ingozzarvi, moderazione, prego!... E buon Natale!"
di Dario Fo e Franca Rame
Da questo momento l’Ambrogino d’oro è diventato un premio del peto, un insulto per tutta la città e per chi lo riceve».
Il premio Nobel per la letteratura Dario Fo sbotta alla notizia del veto sul nome di Enzo Biagi posto dal centrodestra milanese: «Che valore può avere una medaglia che non viene concessa ad una delle persone più degne e più civili che Milano abbia mai avuto in grembo»?
Appunto, lo chiedo a lei. Che valore può avere questa onoreficenza?
«Nessuno, è evidente. L’Ambrogino è diventato una vera e propria chiavica. Chi ha ricevuto la candidatura dovrebbe declinare cortesemente l’offerta. Io sono orgoglioso d’averlo rifiutato nel 1997 quando, dopo la vittoria del premio Nobel, la giunta Albertini me lo offrì per riparare ad una lunga serie di offese e di dimenticanze, quando ricevetti lettere di congratulazioni da moltissime persone, anche dal sindaco di Parigi, ma non da quello di Milano».
Oggi come allora, il centrodestra continua a fare degli Ambrogini una questione politica.
«Non mi stupisce. Il centrodestra si sente a disagio davanti a una figura come Enzo Biagi, che rappresenta quanto di più lontano dal mondo di Berlusconi e delle persone che lo circondano. Giustamente si sentono a disagio di fronte a un uomo come lui, ne hanno paura persino alla memoria. Anzi, soprattutto alla memoria, perchè il suo ricordo si fa sempre più pesante da sopportare».
Perchè?
«Biagi ha offeso il loro principe ed è stato punito per questo, tolto di mezzo dagli schermi televisivi».
E dopo anni quell’offesa non è stata perdonata?
«Proprio così. Ma la gente si ricorda i motivi della cacciata e ha smascherato le frottole sulla presunta liquidazione milionaria diffuse ad arte dopo l’editto bulgaro di Berlusconi. Biagi non è mai stato un uomo di sinistra, non ha mai indossato o cambiato una casacca politica, e non è mai stato un uomo veniale. Ma era un uomo libero ed onesto».
Per questo non gli sarà concesso l’ambrogino d’oro?
«Per questo. Biagi aveva il coraggio di dire la verità. Ma Berlusconi è sempre stato spietato contro quelli come lui, animati da coscienza civile e professionale».
A chi sta pensando?
«A Indro Montanelli e al suo brusco allontamento dal Giornale. Al principe non sono mai piaciuti quelli che non accettavano i suoi ordini in silenzio e gli rompevano le uova nel paniere».
Il sindaco Letizia Moratti ha sottolineato che Enzo Biagi ha ricevuto una medaglia in vita e l’onore dell’iscrizione al Famedio.
«Insomma, abbiamo già dato, meglio non esagerare. Eppure l’anno scorso non aveva detto che il riconoscimento a Biagi era doveroso ma che la candidatura alla memoria era giunta troppo tardi? Per spiegare una bugia ne dice una più grande e, come al solito, la pezza è peggio del buco che doveva coprire. La cosa più grave è la spudoratezza con cui gli allievi seguono il grande maestro: io non l’ho mai detto, ma se anche l’ho detto sono stato frainteso».
Luigina Venturelli da l'Unità
La compagnia teatrale Le Pantere di Lugano si cimenta per la prima volta con un classico del repertorio teatrale: la commedia brillante di Dario Fo “Non tutti i ladri i ladri vengono per nuocere”. Dopo aver messo in scena con successo quattro pièce inedite, le Pantere approdano ora al teatro classico con l’entusiasmo e l’impegno che da sempre le caratterizza. Come ouverture il pubblico potrà gustare il monologo di Anton Cechov “I danni del tabacco”, un testo affascinante e sorprendente, interpretato da Carlo Pontinelli.L’incipit di “Non tutti i ladri vengono per nuocere” si potrebbe riassumere con queste parole: era una notte buia e non tempestosa. Un oscuro individuo si affacciò alla finestra... Indossava abiti rigorosamente neri e la finestra non era quella di casa sua, altrimenti sarebbe stato investito da un fiume di parole sconclusionate proferite dalla moglie, e sarebbe stato derubato della sua tranquillità... Era un ladro.
Lo spettacolo andrà in scena nella sala Teatro Supsi di Lugano-Trevano sabato 13 dicembre alle 20.45 e domenica 14 dicembre alle 17.00. Prenotazioni e informazioni sul sito della compagnia, www.lepantere.ch, oppure telefonando allo 079 437 18 04.