Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame

Il teatro di Dario Fo e Franca Rame

[STAMPA] "MISTERO BUFFO" non ancora fissata la nuova data a Padova

Possibile il rimborso dei biglietti

Non ancora fissata la data per lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame. Da oggi possibile il rimborso o il cambio dei biglietti.

Non è purtroppo possibile, in questo momento, fissare una nuova data per portare in scena a Padova Mistero Buffo, inizialmente rinviato a causa di una bronchite che ha colpito il maestro Fo.

Pur non essendo in grado in questo momento di assumerci ulteriori impegni è forte il desiderio della compagnia di recuperare il prima possibile lo spettacolo che siamo obbligati a disdire”: questo il comunicato ufficiale emesso dal Maestro Dario Fo e dalla signora Franca Rame.

Per questo motivo è da oggi possibile il rimborso (entro il 30 marzo) o il cambio dei biglietti con quelli di altri spettacoli ZED: per informazioni è possibile contattare il call center al numero 049/8644888.

Per maggiori informazioni www.granteatrogeox.comwww.zedlive.com
Infoline 049/8644888 – Info Gran Teatro Geox 049 09 94 614

fonte: ilgiornadelfriuli.net


[STAMPA] Con “Mister Buffo” Pirovano porta in scena Dario Fo

Domenica 11 marzo, alle ore 18, il Teatro Lelio ospiterà lo spettacolo “Mistero Buffo”, con Mario Pirovano e la regia di Dario Fo. In scena le più famose giullarate comico-drammatiche dello spettacolo più famoso di Dario Fo, ormai considerato un classico del ‘900.

L’attore si presenterà in quattro giullarate, le più appassionanti del “Mistero Buffo”. Un viaggio nella dimensione delle farse medievali, provocatorie e dissacranti e nella comicità viva della Commedia dell’Arte. Il costo del biglietto è di 18,50 euro (più 1,85 euro per la prevendita).
 

fonte: livesicilia.it


[VIDEO] La Comune - Lamento del villano a Cristo

 

Tratto da "Ci ragiono e canto" di Dario Fo (1977) canta Piero Sciotto

Un servu tempu fa de 'sta piazza,
prigava Cristu 'n cruci e nci dicìa:
"Cristu lu me padruni mi strapazza,
mi tratta comu 'n cani pi la via,
si pigghia tuttu co la so' manazza,
mancu la vita mia dici ch'è mia,
si mi lamentu peju m'amminazza,
mi lega alla catina e marturia.
Cristu l'affido a tia sta mala razza,
distruggila Gesù fallu pi mia"

Al jorn del judici parrà qui avrà fei servici
(intermezzo tratto da un canto in lingua catalana - Alghero)

Cristu l'affido a tia sta mala razza,
distruggila Gesù fallu pi mia"

E Cristu nci rispunni da la cruci

"Picchì? Chi l'hai spezzati tu li vrazza (susitivi! susitivi!)
o puru si 'nchiuvatu cumu a mia. (susitivi! susitivi!)
Cu voli la giustizia si la fazza, (susitivi! susitivi!)
nessuno fa giustizia pi tia. (susitivi! susitivi!)
Si tu si omu e non si testa pazza (susitivi! susitivi!)
pigghia a profittu la sintenzia mia, (susitivi! susitivi!)
ca iu 'nchiuvatu 'n cruci non saria (susitivi! susitivi!)
s'avissi fattu ciò cu dicu a tia!" (susitivi! susitivi!)


Mosca ride con «BerlusPutin»

Che cosa succederebbe se per un caso inimmaginabile una parte del cervello di Berlusconi venisse impiantato nella testa di Putin? Mentre la Russia se ne torna alle urne con la sola prospettiva di rispedire per la terza volta al Cremlino Vladimir Vladimirovic e magari vederlo mettere radici per i prossimi 12 anni, si riempie la sala Teatr.doc di Mosca, famoso per i suoi spettacoli che mescolano la politica con lo show. Dal 14 febbraio scorso va in scena BerlusPutin, una rilettura dell’Anomalo bicefalo di Dario Fo, rivisitata in salsa più prettamente russa. Se Fo innestava una parte del cervello dello «zar» russo per salvare il Cavaliere colpito come lui in un attentato, nella versione moscovita i ruoli sono invertiti e Berlusconi si limita a morire per un attacco cardiaco, salvando così l’«amico Putin» con un po’ di materia grigia.

La storia dà lo spunto alla regista Varvara Foer per raccontare la Russia di oggi - 18 le versioni già scritte ma il testo è in continua evoluzione. Sul palcoscenico trovano spazio tutte le teorie cospirative e le tante voci che hanno accompagnato l’era Putin, saccheggiando molte delle dichiarazioni pubbliche fatte dall’intramontabile leader russo. Si parla della corruzione che dilaga, delle frodi elettorali, ma anche - e questa è un’intrusione inedita nella vita privata di Putin - della moglie Ludmila, un personaggio che non appare più in pubblico e che il Teatr.doc spedisce in convento a malincuore, come realmente si vocifera a Mosca, per lasciare libero il marito che dopo l’impianto berlusconiano è divorato da una frenesia sessuale inarrestabile.

Dettaglio meno fantasioso di quanto si creda, per inciso, non c’è mai stata in Russia una campagna elettorale come questa che ha puntato sulle virtù di maschio alpha del presidente-per-sempre, seminando allusioni sessuali sugli spot tv: il voto un atto d’amore - fisico - verso Putin. Quanto alla povera Ludmila, nella realtà si sa poco, nella finzione incarna la «nazione che subisce le decisioni del marito senza poter fare nulla».

A teatro Vladimir è Mr Botox, come viene chiamato sulle vignette di satira e sui manifesti dell’opposizione anti-brogli, per quel suo vezzo di mezza età di nascondere il declino fisico con un abbondante innaffiatura di botulino, che lo fa sembrare mummificato sì, comunque più giovane di Medvedev che ha 11 anni di meno. Muscoli di gommapiuma e una maschera da Dobby, l’elfo di Harry Potter, al quale curiosamente Putin assomiglia moltissimo, fanno a pezzi l’immagine levigata mostrata dai media ufficiali, inclini ad un adorante culto della personalità.

«L’idea era quella di mostrare la nostra situazione politica dopo vent’anni di silenzio e passività - dice Varvara Foer -. La gente che viene qui generalmente è stufa del modo in cui il potere la umilia». Nessuna difficoltà nell’andare in scena, nessuna censura, almeno per il momento. Il problema più grosso è stato trovare un tipografo disposto a stampare la locandina e l’attore protagonista, pronto a vestire i panni di Putin.

 

di Marina Mastroluca

fonte: unita.it