Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame

Il teatro di Dario Fo e Franca Rame

[STAMPA] San Marino: Eventi culturali estate 2012

Dal 12 luglio saranno avviati tre segmenti di una mostra pittorica di opere di Dario Fo, che saranno completati entro il 3 agosto in tre luoghi diversi: Il Silo Molino Forno, Il Teatro Titano e il Museo San Francesco. Il tema suggestivo sarà “la pittura che danza” e l’autore, Dario Fo, sarà a San Marino per creare momenti di interazione con il pubblico.

 

fonte: sanmarinosite.com


Il Paese dei Misteri Buffi – Dario Fo & Giuseppina Manin – Recensione

Il paese dei misteri buffi è l’ultimo esilarante lavoro di Dario Fo, frutto della collaborazione con l’amica e giornalista Giuseppina Manin.

dario fo e giuseppina manin il paese dei misteri buffiLe loro conversazioni diedero vita qualche anno fa (2007), a “Il mondo secondo Fo”, in cui si racconta di quest’attore, drammaturgo, regista, scenografo, premio Nobel, pittore, artista e uomo impegnato nel politico e nel sociale, che è Dario Fo. Ma questa volta si tratta di tutt’altro. La Manin propone a Dario Fo di riprendere le fila del celeberrimo “Mistero Buffo”, (messo in scena per la prima volta nel 1969, che grazie alla potenza narrativa del suo grammelot gli valse il Premio Nobel per la letteratura nel 1997), per narrare di quell’insieme di misteri grotteschi che mortificano il nostro Paese da quasi mezzo secolo.

Il racconto inizia con un episodio “sconvolgente e tragico al tempo stesso. La scomparsa improvvisa e inspiegabile del Cavaliere Silvio Berlusconi”, Fo attraverso una carrellata di giullarate narra le vicende del Satrapo di Arcore, ripercorrendo scandali e stragi che ancora oggi lasciano numerosi interrogativi, attraverso un sottile filo conduttore.

All’avvento di Mario Monti al governo, segue la scomparsa di Silvio-Bingo (uno dei tanti appellativi utilizzati nel testo), generando scompiglio tra i suoi seguaci al punto da indire una squadra di ricerca presso il Mausoleo di Arcore, in cui, sulla scia dell’antico fatto di cronaca dello Smemorato di Collegno, saranno coinvolti tra gli altri, il fedele avvocato Ghedini, il fedele Fedele (ah no quello è un altro capitolo), il fedele Fede e con lui le “ragazze del Drago”, così definite da Fo quell’insieme di giovani miss e non, che risiedevano, o risiedono tutt’ora, nell’ormai celebre via dell’ospedale San Raffaele di Milano.

silvio berlusconi Ad avvenuto ritrovamento un’ immancabile speciale Porta a Porta e a questo punto, personalmente, mi chiedo se fosse presente o meno il plastico di Villa San Martino. Berlusconi è tornato, ma la lotteria indetta per il suo ritrovamento sta già fruttando un sacco di miliardi ai Monopoli di Stato, dunque l’unico e inimitabile viene rapito e portato davanti a una corte di giudici ai quali dovrà raccontare il perché della sua latitanza. Due creature demoniache lo hanno prelevato da casa per portarlo “in direttissima” negli Inferi, dove ad attenderlo c’era nientemeno che Minosse, il giudice infernale. I magistrati sbigottiti lo mandano in prigione. Da qui in avanti iniziano le innumerevoli storie cantate in prima persona, dal Silvio affabulatore ai suoi nuovi compagni detenuti. Dunque citando qua e là i suoi amici Dell’Utri, Previti, il “Divino Giulio”, Licio Gelli, Mangano e chi più ne ha più ne metta, scioglie all’urna un cantico che forse non morrà: Da Capaci ad Aldo Moro, dalla P2 al Banco Ambrosiano, da Piazza Fontana alla Fondazione Monte Tabor, dall’uno all’altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.

Gli autori raccontano in modo allegorico e sarcastico uno squarcio di realtà, sottolineando che il vero mistero buffo dell’Italia sono gli italiani; gli stessi che dal novembre 2011, hanno dimostrato ancora una volta la propria imprevedibilità in seguito al mutamento politico-morale conseguenza del governo tecnico. D’altra parte, “tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non sapendolo la inventa” (A. Einstein).

DARIO FO RACCONTA LA GENESI DEL LIBRO IL PAESE DEI MISTERI BUFFI,  SCRITTO INSIEME A GIUSEPPINA MANIN:

fonte: steteofmind.it

 

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Dario Fo, Il film mancato con Pasolini

dario fo e pier paolo pasolini

Questo brano è tratto dal libro di Dario Fo “Il mondo secondo Fo” conversazione con Giuseppina Manin, giornalista. Edizioni Guanda 2008 pp.123-124
di Dale Zaccaria

Il film mancato con Pasolini

"E poi il cinema mi ha lasciato un altro ricordo ancora. Forse poco noto, ma che per me ha significato tanto. Quello con Pasolini. Con lui avrei dovuto collaborare alla realizazzione di un film sull’attentato si Sarajevo, detonatore della Prima guerra mondiale. Un’idea di Pasolini stesso. Pietrangeli avrebbe dovuto girare un film e collaborare con me e Pier Paolo alla sceneggiatura. Purtroppo il progetto si inceppò quando eravamo ancora nella fase del cosidetto “ trattamento”, un passo prima del lavoro di scrittura del copione. Però, anche se non andò mai in porto, per me fu l’occasione di conoscere Pier Paolo."

Che impressione le fece?

"Di un uomo molto riservato, con cui era difficile entrare in contatto, ma di cui subito intuivi l’intelligenza e la cultura straordinarie. Davanti a uno che ha fatto un film come il Vangelo secondo Matteo non ci si tira giù uno ma trentamila cappelli… Lo ammiravo moltissimo, però non sempre condividevo le sue opinioni. Anzi. Quando lui attaccò gli studenti figli della borghesia schierandosi dalla parte dei poliziotti figli del proletariato, io in teatro lo attaccai a mia volta, trasformando quel suo intervento in una satira dove alla fine il difensore-filosofo delle forze dell’ordine si ritrova bastonato dalle medesime. Pasolini venne a saperlo e se ne risentì. Eppure, quando ripenso alla sua morte, a quell’orribile delitto, non riesco a levarmi dalla testa che dietro le spranghe di quei ragazzi di vita che tanto lo affascinavano , ci siano stati mandati di Stato. Forse gli stessi che, nel Marzo del 73, un paio d’anni prima della morte di Pier Paolo, fecero rapire e stuprare Franca. Servizi segreti deviati, come si dice. Anche se quella sera, in una caserma del cento di Milano, alla notizia di quell’atto efferato e vigliacco contro una donna, il generale Palumbo della caserma Pastrengo brindò sorridendo: missione compiuta."

Come molti altri intellettuali “ di sinistra” del tempo anche lei quindi non si trovò sempre d’accordo con quelle che molti definivano le “provocazioni” di Pasolini. Cosa separava di fondo la visione del mondo di Pasolini dalla sua?

"Forse le nostre origini. Pasolini parlava da friuliano trapiantato a Roma, due realtà che mai lo avevano portato a contatto diretto con la classe operaia. Lui non ne aveva conoscenza. Per me invece, vissuto ai bordi della Lombardia e Piemonte, le due regioni più industrializzate del Paese, il mondo operaio era una realtà molto importante. A calamitare l’attenzione di Pasolini era invece il sottoproletariato, gente spesso più vicina al mondo della malavita che a quello del lavoro, gente che tirava a campare… Da grande artista qual’era, lui ha saputo raccontarlo con straordinaria poesia, ne ha fatto un emblema e forse l’ha anche idealizzato."

fonte: pasolinipuntonet.blogspot.it


[STAMPA] Eluana: Dario Fo, Udine ha fatto una scelta civilissima

Premio Nobel in città per mostra dei suoi dipinti

(ANSA) - UDINE, 16 GIU - ''E' stata una scelta civilissima, che fa onore e gloria a questa citta', aver ospitato gli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro. Meno male che c'e' stata gente che ha avuto grande dignita' e grande senso civile''.

Lo ha detto oggi il premio nobel Dario Fo, ospite del capoluogo friulano per la mostra ''La pittura di un narratore'', allestita a casa Cavazzini e curata dai direttori dei civici musei di Udine e di Chiasso, e dedicata al grande premio Nobel per la letteratura, di cui accoglie solo una piccola parte della produzione. (ANSA).

fonte: ansa.it


[STAMPA] Dario Fo "LA PITTURA DI UN NARRATORE"

Inaugura la mostra che porta a Udine oltre 100 opere del grande premio Nobel
DARIO FO,
LA PITTURA DI UN NARRATORE

Taglio del nastro alle 18:00 in corte Morpurgo alla presenza dello stesso Fo e di Franca Rame per un’eccezionale esposizione che resterà aperta a Casa Cavazzini fino al 26 agosto
 
Domenica 17 alle 21:00 sul palco del “Nuovo” Dario Fo e Franca Rame di nuovo insieme con “Mistero Buffo
 
Oltre 100 opere, dai primi autoritratti agli abbozzi per scenografie, fino agli immancabili omaggi a Franca. Un’esposizione che accoglie solo una piccola parte della produzione di un artista che, sin da ragazzo, disegnava o dipingeva quasi ogni giorno “in tutte le forme e con tutti i mezzi”.