[STAMPA] Dario Fo: Invito i giovani nella mia bottega"
Il Nobel: «Voglio mostrare ai ragazzi ciò che non conoscono: la satira, l’oscenità e i paradossi»
Il Nobel: «Voglio mostrare ai ragazzi ciò che non conoscono: la satira, l’oscenità e i paradossi»
Tratto dalla registrazione dal vivo dello prima rappresentazione dello spettacolo di Dario Fo "Ci ragiono e canto", andato in scena alla Camera del Lavoro di Milano l'8 aprile 1969.
Il testo di Dario Fo è cantato sulla melodia del canto popolare "Quando saremo a Reggio Emilia"...
Il comune di Milano boccia l'esposizione sui popoli celtici prevista a Palazzo Reale: lo spazio serve per i dipinti del premio Nobel
Fuori la mostra “Celti d’Italia e d’Oltralpe”, dentro “Lazzi sberleffi dipinti” di Dario Fo. È bastato un fax, inviato due giorni prima di Natale, a mandare in frantumi due anni di lavoro con Palazzo Reale e con 74 musei di tutta Europa, quasi pronti a impacchettare alcune delle 700 opere archeologiche da esporre. Mittente: il Comune di Milano. Destinatario: l’associazione Capodanno Celtico. «Il fax lo abbiamo visto per caso», spiega Emanuela Magni, responsabile culturale della mostra, «altrimenti nemmeno ci saremmo accorti che il nostro lavoro sarebbe andato in frantumi».
Un lavoro presentato due anni fa a Palazzo Reale, come da prassi visto che i calendari delle mostre vengono definiti a cadenza biennale, e subito accettato dal comitato scientifico composto da accademici di fama internazionale. Un progetto condiviso a tal punto che Palazzo Reale «non solo fa sapere che la mostra è co-prodotta, ma invia le lettere ai musei interessati per chiedere le opere in prestito», ricorda la Magni. Mentre l’associazione si occupa delle campagne fotografiche, dei restauri di alcune opere e del catalogo di 450 pagine.
Tutto fila liscio, fino a che a Palazzo Marino non cambia la giunta. Ecco, allora, che da Palazzo Reale arrivano i primi segnali che qualcosa inizia a scricchiolare. «Ci chiedono di produrre una brochure dettagliata da consegnare all’assessore Stefano Boeri, che avrebbe dovuto prendere visione del calendario. Anche se per Palazzo Reale, dato l’alto valore scientifico della mostra, non ci sarebbe stata alcuna retromarcia», sottolinea la responsabile culturale della mostra. Invece le cose sono andate diversamente: sul fax del Comune di Milano c’è scritto che, a causa di una nuova visione dell’assessore alla Cultura, che nel frattempo ha deciso di optare una nuova programmazione e una nuova destinazione alle sedi museali di Milano, la mostra su Celti non può essere più presentata. «Per non utilizzare la parola cancellazione», ricorda amaramente la Magni, «sul fax viene proposto di spostare la mostra al Palazzo della Ragione, che però nel frattempo è inagibile». Lo sarà, forse, in autunno, quando la mostra sarà esposta a Stoccarda, in Germania e le opere non saranno più disponibili. «Ma la cosa più grave», conclude la Magni, «è che nel fax si fa riferimento ad una nuova delibera sulla programmazione culturale che è stata approvata a febbraio di quest’anno e non a dicembre scorso quando ci hanno inviato la comunicazione. Questo è un atto gravissimo». Per non parlare dei rapporti compromessi con i musei europei, che hanno ricevuto comunicazione del mancato appuntamento dall’associazione e non dal Comune o da Palazzo Reale.
Intanto lunedì sarà presentata dall’assessore Boeri la mostra di Dario Fo. Aprirà al pubblico i prossimo 24 marzo e un assaggio dei lavori del premio Nobel si è avuta a gennaio quando Roberto Saviano ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco Giuliano Pisapia. Allo scrittore napoletano, Dario Fo ha regalato il bozzetto di un quadro.
di Tiziana Lapelosa - 10/03/2012
fonte: liberoquotidiano.it
Esposti suoi acquerelli e bozzetti, dal 24 marzo al 3 giugno
A Milano 'lazzi dipinti' di Dario Fo (ANSA) - MILANO, 8 MAR - 'Lazzi sberleffi dipinti', cosi' ha intitolato Dario Fo la sua mostra di 400 opere ospitata nel Palazzo Reale dal 24 marzo - giorno in cui compie 85 anni - al 3 giugno. Sono dipinti, arazzi, acquerelli, disegni, bozzetti per costumi, fondali teatrali, scenografie e stampe da lui eseguiti per accompagnare la sua poliedrica attivita' teatrale, per la quale nel '97 ha ricevuto il Nobel per la Letteratura. Prima di divenire autore teatrale, regista e attore, Fo ha frequentato l'Accademia di Brera.
fonte: ansa.it
Domenica 11 marzo, alle ore 18, il Teatro Lelio ospiterà lo spettacolo “Mistero Buffo”, con Mario Pirovano e la regia di Dario Fo. In scena le più famose giullarate comico-drammatiche dello spettacolo più famoso di Dario Fo, ormai considerato un classico del ‘900.
L’attore si presenterà in quattro giullarate, le più appassionanti del “Mistero Buffo”. Un viaggio nella dimensione delle farse medievali, provocatorie e dissacranti e nella comicità viva della Commedia dell’Arte. Il costo del biglietto è di 18,50 euro (più 1,85 euro per la prevendita).
fonte: livesicilia.it
di Dario Fo, da MicroMega 1/2012
Non bisogna mai dimenticarsi che il primo capoverso della nostra Costituzione recita: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro». Lavoro inteso come dignità di un sentirsi parte di una società che produce e si evolve. Far parte quindi di un progetto di arricchimento non solo materiale bensì morale, della gente. Questo articolo è invece dimenticato e calpestato.
Lo stesso governo tecnico di Monti ha iniziato varando una pesante manovra economica volta a colpire e tassare gli operai dimenticandosi di fatto la Costituzione e i suoi princìpi. Per questo sostengo la manifestazione del prossimo 9 marzo della Fiom: è fondamentale in questa fase prendere di petto la situazione, parlarne con attenzione e con una certa indignazione. Tra precarietà e attacchi al contratto unico nazionale stiamo annaspando e, contemporaneamente, precipitando in un punto di non ritorno.
Deve finire l’era di auspicare miracoli o di attendere passivamente un futuro più roseo: bisogna invece organizzarsi per una mobilitazione in tutela dei diritti del lavoro.
FIRMA L'APPELLO La società civile con la Fiom
fonte: temi.repubblica.it