[AUDIO] Dario Fo contro Macao (incontro Ansaldo a Mi 18/05/2012)

REGISTRAZIONE DELLO SFOGO DI DARIO FO CONTRO IL "COLLETTIVO" MACAO ANSALDO (MI)

ORE 19:30 Dopo l'apertura dell'assessore Boeri a MACAO, e la dichiarazione del collettivo di MACAO di non volersi presentare all' adunata pubblica organizzata dal comune di Milano, quindi di non accettare l'offerta, lasciando l'Ansaldo.

Di seguito lo sfogo di Dario Fo imperniato su:

1. carenza di idee del collettivo, dichiarerà che bisogna avere delle idee per occupare uno spazio, a che serve un'occupazione senza idee? Citerà il caso della loro occupazione della palazzina liberty a Milano e del teatro piccolo di Strelher

2. arroganza per non voler discutere in assemblea e poca umiltà "non ci siamo mai alzati andando via con un vaffanculo in questa maniera."


[STAMPA] Dario Fo deluso bacchetta Macao: questa volta sono loro chiusi al dialogo

«Vogliono fare i martiri, una posizione da perdenti, ma forse hanno paura di quello che possono realizzare.  Trovo decisamente stupido il rifiuto d'incontrare il Comune di Milano». Pisapia torna a offrire lo spazio Ansaldo
Daniele Duso

dario fo al salone del libroMILANO – Dario Fo bacchetta Macao. «Sembra che abbiano paura di quello che possono fare». È un Dario Fo a metà strada tra il deluso e l’irritato, anzi, stando alle sue testuali parole forse più vicino alla seconda posizione. Basta nominare Macao, e parte come un fiume in piena. «Mi sembrano arroccati su un’idea di chiusura a ogni costo che non porta da nessuna parte. Il rifiuto di parlare, di incontrare il Comune di Milano, anche di fronte a un’apertura come quella dimostrata dall’Amministrazione che rappresenta un unicum nella storia milanese degli ultimi anni, trovo che sia decisamente stupido. Normalmente di fronte a un gruppo di giovani che, come con Macao, decideva di compiere un’azione un po’ insolita, il Comune non ci pensava due volte a mandarli a farsi fottere. Invece, di fronte all’apertura del Comune, Macao è riuscito a mettersi contro non solo l’estrema destra, ma anche a inimicarsi alcuni esponenti della sinistra».

MANCANO LE IDEE È un fiume in piena l’istrionico premio Nobel, di fronte a un’azione che, almeno inizialmente, era stata paragonata a quella della Palazzina Liberty che, a fine anni Sessanta, aveva avuto tra i suoi protagonisti proprio Dario Fo.

Forse è proprio questo che manca a questi ragazzi, un po’ di carisma? «Macché, non è il carisma che manca – riprende l’artista –, mancano le idee chiare. Se non c’è questa chiarezza allora sei fottuto. Se non sai dove vuoi arrivare, che cosa vuoi fare, non vai da nessuna parte».

Sarà perché gran parte di loro sono molto giovani? «Anche noi, negli anni Sessanta, eravamo molto giovani, ma avevamo le idee chiare su cosa e come si doveva agire. Questi sembra quasi che abbiano paura di quello che possono realizzare. E poi sono divisi, qualcuno degli occupanti della prima ora, chiamiamoli così, pensano di poter pretendere dei privilegi, almeno a livello decisionale, su chi è entrato in seguito. Creano distinzioni di valore senza senso, mentre invece se entrano altri elementi validi, il dialogo va sempre tenuto aperto, dando a tutti la stessa possibilità di partecipare».

VOGLIONO FARE I MARTIRI… Le stesse cose, Dario Fo, le ha ripetute ad alcuni rappresentanti di Macao che proprio oggi gli hanno chiesto un incontro. «Vengono qui per chiedere una sorta di lasciapassare da parte mia, ma io oggi non posso che ribadire la mia delusione. Inutile voler passare per martiri, giocare al presupposto che a ogni costo non si vogliono favori da chi sta al potere. È una posizione da perdenti. Forse non si rendono conto di questo, e se non se ne rendono conto probabilmente vuol dire che c’è una ragione, che mancano le possibilità e le capacità per realizzare  quello che si dichiara di voler fare. Spero sempre che ci ripensino e che riaprano il dialogo con il Comune, ma sono anche abituato a lasciar fare, a lasciare libertà di pensiero e di azione. Anche perché è giusto che si facciano l’esperienza, – chiude – anche a costo di sbatterci il muso».

PISAPIA – Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia si è espresso in termini critici: «I ragazzi del collettivo di Lavoratori dell’arte di Macao, che hanno occupato per circa 10 giorni la Torre Galfa di Milano, devono lasciare libera via Galvani, dove da martedì scorso si sono riversati subito dopo lo sgombero dell’edificio». Così continua la nota: «Da parte di chi vuole essere protagonista di iniziative culturali, si ponga fine a ogni comportamento che comporti un grave disagio ai cittadini e alla città. Condivido che la cultura debba essere un bene comune, ma anche il territorio della città è un bene comune». Pisapia, inoltre, al termine della riunione di Giunta ribadisce, «come concordato con tutti gli assessori, la volontà di far nascere, a partire dall’Assemblea di questa sera negli spazi dell’ex Ansaldo (lo spazio offerto dal Comune ai ragazzi che avevano occupato la torre, ndr), l’Officina della Creatività  a Milano, un luogo di confronto aperto ai cittadini, a tutto il mondo culturale e artistico presente in città».

fonte: ilvostro.it


[STAMPA] L’Orchestra Giovanile del “Peri” invitata da Fo

I musicisti reggiani si esibiscono domani a Palazzo Reale

orchestra giovanile PeriREGGIO. Un titolo provocatorio, preso da una canzone firmata dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo: “Che aspettate a batterci le mani?”. E questo per presentare il concerto della nostra Orchestra Giovanile dell’Istituto Musicale Peri diretta da Gabrielangela Spaggiari che domani mattina (ore 11) si esibisce nel cortile di Palazzo Reale a Milano. L’iniziativa parte dallo stesso Fo che, venuto a conoscenza della crescente realtà delle orchestre e dei cori giovanili e infantili in Italia e della valenza non solo artistica ma culturale e sociale del progetto, ha proposto di realizzare una manifestazione con vari appuntamenti, nel quadro della mostra di pittura “Lazzi Sberleffi Dipinti” in esposizione fino al 3 giugno. Insieme all’orchestra del Peri più volte applaudita in svariati concerti sul nostro territorio (da ultimo alla Rocca di Novellara) si esibisce l’Orchestra Giovanile della Scuola Primaria “Don Milani” e dieci bambini del secondo ciclo della scuola primaria che frequentano i corsi propedeutici di violino e viola tenuti dalla professoressa Tatiana Caselli all’Istituto Peri. «Ancora una volta Reggio con le orchestre di bambini e ragazzi - spiega il direttore del Peri Maurizio Ferrari - è arrivata prima in Italia. E’ da otto anni che come Istituto Peri ci occupiamo di questo progetto che è frutto di un’idea legata a un preciso progetto formativo. Qui da noi suonano tutti ed il repertorio viene adeguato agli strumenti che ci sono. Da poco tempo si è mossa Bologna, poi Venezia: adesso altri Conservatori capiscono l’importanza di un percorso come questo. Quando Dario Fo ha saputo di questa nostra realtà si è entusiasmato e ci ha voluto conoscere”. L’orchestra fa parte del “Sistema delle Orchestre e dei Cori giovanili e infantili d’Italia” (direttore Giuseppe Gherpelli) che dal mese di febbraio ha istituito il “Tavolo della musica” avviando una sperimentazione nel territorio del Comune, per offrire ad un gruppo di oltre settanta bambini di età compresa fra i 7 e i 10 anni, la possibilità di fare musica insieme. Alla realizzazione di tale progetto che coinvolge gratuitamente tre scuole primarie - “Don Milani”, “Marconi” e “Collodi” - stanno lavorando in particolare “Officina Educativa” del Comune di Reggio Emilia e l’ Associazione “Mus-e”.

L’Orchestra Giovanile “Peri” che suonerà musiche di Haendel, Berio, Wagner, Saint Saens. Shostakovich, è formata dai seguenti musicisti. Flauti: Patrick Bisi, Alessandro Gozzi, Giulia Genta, Chiara Spezzani; Oboi: Cecilia Gabbi, Lucia Morini, Marta Pancaldi; Clarinetti: Nicola Storchi, Martina Montruccoli, Francesco De Zuani, Ilaria Reati; Fagotti; Stefania Serri, Mariangela Bartoli, Martino Tubertini; Trombe: Simone Scolari, Marco Magnani, Marco Vescovi; Tromboni: Samuele Galimberti, Gianmarco Carletti; Corni: Luca Serri, Federico Fantozzi, Caterina Rodomonti, Sabrina De Rosa; Arpa: Maria Gilda Gianolio; Violini Primi: Martina Ferrari, Joshua Dembech, Sofia Bertolini, Giorgia Ferrante, Laura Burza, Eleonora Bulgarelli; Violini Secondi Annalia Pellegrini, Laura Bertola, Vittoria Reverberi, Carlotta Curti, Simone Bertolini, Anna Giaroli, Maria Vittoria Del Sante; Viole Francesca Catellani, Francesco Corradini Zini; Violoncelli: Samuele Riva, Gabriele Masini, Elde Lini, Greta Rondini, Beatrice Frattini. Contrabbasso: Mattia Riva; Percussioni: Gabriele Genta, Martina Ferrari, Nicolò Tomasello, Francesco Pedrazzini.

L’Orchestra Giovanile “Don Milani” è composta da Sarah Boamaong, Erdonita Bytyci, Cecilia Branchetti, Giulia Beltrami, Francesco Borelli, Denis Caca, Chiara Cavallari, Gabriele D’Agliano, Dario D’Agliano, Daniela Demcolli, Domingo Nathaniel, Camilla Davolio, Elisabetta Fornili, Giulia Ferretti, Martina Failla, Alessandro Falco, Chiara Gallo, Arianna Giannetti, Asia Ganassi, Benedetta Gualtieri, Nassima Lahunidak, Margherita Molinari, Simone Montanari, Martina Milello, Aya Ramou, Daniele Saiglia, Giacomo Sassi, Cristiano Torri, Eri Zyber.

A questi si aggiungono dieci bambini del secondo ciclo della scuola primaria che frequentano i corsi propedeutici di violino e viola tenuti dalla professoressa Tatiana Caselli all’Istituto Peri: Viola Del Monte, Sofia Donati, Sara Lusuardi, Chiara Malaguti, Francesca Poli, Sarah Prampolini, Sveva Corradini, Emma, Alessandro Sevardi, Camilla Catellani.

Giulia Bassi

fonte: gazzettadireggio.geolocal.it


[STAMPA] 21 maggio – Dario Fo racconta la satira

dario fo

Nell’ambito della mostra DARIO FO a MILANO lazzi sberleffi dipinti
DARIO FO RACCONTA LA SATIRA
con SALVATORE SETTIS

Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30
Palazzo Reale, Sala delle Otto Colonne
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti)

Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30
Dario Fo incontra Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, dal 1985 Professore ordinario di Storia dell’arte e dell’archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa di cui, per undici anni, è stato anche Direttore. Polemiche le sue dimissioni da Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici in seguito all’impossibilità dialettica con l’allora Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi sull’arte e la conservazione dei monumenti. Insieme daranno vita ad un dialogo sulla pittura, a partire dalle tecniche impiegate fino allo studio del tempo in cui hanno operato i Grandi Maestri del Rinascimento come Leonardo, Giorgione, Mantegna, Correggio e Michelangelo.

Dario Fo ha inaugurato da quasi due mesi a Palazzo Reale la mostra Lazzi Sberleffi Dipinti, nella quale sono esposte oltre 400 opere dagli anni giovanili dell’Accademia di Brera fino alle imponenti tele di satira realizzate appositamente per la mostra. Nel percorso si incontrano pitture e ricostruzioni di opere d’arte che si rivolgono in particolare alla situazione politica ed economica del Quattro e del Cinquecento in Italia. Nel dialogo sarà quasi d’obbligo mettere in evidenza le analogie spesso paradossali della situazione antica con quella a dir poco grottesca che oggi stiamo vivendo.

Il ciclo DARIO FO RACCONTA LA SATIRA -  si chiude con il dibattito con Stefano Benni il prossimo 28 maggio nello stesso luogo.

I partecipanti all’incontro avranno diritto all’ingresso ridotto alla mostra a € 7,5 anzichè € 9

fonte: piuweb.net


DARIO FO RACCONTA LA SATIRA con SALVATORE SETTIS - Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30 a Palazzo Reale

 

DARIO FO RACCONTA LA SATIRA con SALVATORE SETTIS

Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30

Palazzo Reale, Sala delle Otto Colonne

Ingresso libero (fino ad esaurimento posti)

 

Dario Fo incontra Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, dal 1985 Professore ordinario di Storia dell’arte e dell’archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa di cui, per undici anni, è stato anche Direttore. Polemiche le sue dimissioni da Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici in seguito all’impossibilità dialettica con l’allora Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi sull’arte e la conservazione dei monumenti. Insieme daranno vita ad un dialogo sulla pittura, a partire dalle tecniche impiegate fino allo studio del tempo in cui hanno operato i Grandi Maestri del Rinascimento come Leonardo, Giorgione, Mantegna, Correggio e Michelangelo.

Dario Fo ha inaugurato da quasi due mesi a Palazzo Reale la mostra Lazzi Sberleffi Dipinti, nella quale sono esposte oltre 400 opere dagli anni giovanili dell'Accademia di Brera fino alle imponenti tele di satira realizzate appositamente per la mostra. Nel percorso si incontrano pitture e ricostruzioni di opere d’arte che si rivolgono in particolare alla situazione politica ed economica del Quattro e del Cinquecento in Italia. Nel dialogo sarà quasi d’obbligo mettere in evidenza le analogie spesso paradossali della situazione antica con quella a dir poco grottesca che oggi stiamo vivendo.

 

Il ciclo DARIO FO RACCONTA LA SATIRA -  si chiude con il dibattito con Stefano Benni il prossimo 28 maggio nello stesso luogo.
 

I partecipanti all’incontro avranno diritto all’ingresso ridotto alla mostra a € 7,5 anzichè € 9

 

Informazioni: www.mostradariofo.it

Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro - [email protected]


[STAMPA] MISSONI SWING - Il nuovo film di Cosimo Damiano Damato

L'epopea di Ottavio e Rosita Missoni raccontata da Damato con le musiche di Renzo Arbore e la partecipazione amichevole di Dario Fo che recita un testo di Enzo Biagi.

missioni swingMISSONI SWING - Il nuovo film di Cosimo Damiano Damato
Concluse le riprese del docu-film "Missoni Swing" diretto dal regista pugliese Cosimo Damiano Damato. Il film è stato girato fra Sumirago e Milano ed è prodotto dalla bolognese Promo Music di Marcello Corvino. Protagonisti sono Ottavio e Rosita Missoni, con uno straordinario cameo di Dario Fo. Le musiche sono firmate da Renzo Arbore nelle vesti di un insuperabile crooner (fra le canzoni "My Clarinetto", versione americana della celebre canzone dello showman foggiano) .

Questo film, nato da una idea dell’artista Giuliano Grittini (con il quale Damato aveva già realizzato "Una donna sul Palcoscenico" con Alda Merini e Mariangela Melato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009) è un viaggio nella memoria e nel vissuto umano ed artistico del Maestro della moda Italiana Ottavio Missoni. Tai (come lo chiamano gli amici) si racconta attraverso una lunga intervista, intima e minimale, in cui si annidano ricordi e fili di lana, un grande affresco che racconta anche il Novecento. Un grande racconto di vita di un uomo che ha saputo fare della moda una vera arte. Missoni non è solo un grande stilista ma è stato anche un grande atleta: il racconto di Ottavio parte proprio da 1935 anno in cui vestì la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 hs. A soli 16 anni nel 1937 all’Arena di Milano ebbe la meglio sugli americani in un epico quattrocento piani, con il tempo di 48,8’’. Poi la guerra sul fronte di El Alamein e l’incontro con Rosita e la creazione dei suoi colori. Il suo capostipite fu il pirata Misson, citato nel film "Cantando dietro i Paraventi" di Olmi, e come il pirata Missoni ha avuto uno spirito avventuroso e ribelle.

"Se Dio avesse una maglia" - recita Damato - "vestirebbe Missoni": inizia così il dialogo fra il grande creativo ed il regista, Missoni racconta dell’amore con Rosita, conosciuta sotto la statua di Cupido durante le Olimpiadi a Londra e da allora hanno condiviso una straordinaria storia fatta di creatività e complicità. A scandire il ritmo del racconto alcune immagini della lavorazione dei telai, una vera danza di colori e magia. "I tessuti che crea Missoni possono stare benissimo in cornice" - diceva di lui Enzo Biagi - "“con l’intreccio delle maglie ha raccontato le inquietudini ed i sogni di questi tempi". Le parole di Biagi sono interpretate dal Premio Nobel Dario Fo che regala al documentario un momento di intensa poesia scenica con la sua sapiente arte affabulatoria.

Sono tantissimi gli intellettuali che frequentano la casa Missoni, un vero paradiso nei boschi di Varese che si affaccia sul Monte Rosa. Missoni ha vestito il mondo: da Bertolucci a Spielberg, da Tom Hanks a Lancaster e poi Riccardo Muti, Placido Domingo a Luciano De Crescenzo, Gigi Proietti, Enzo Biagi e Nino Manfredi. Nel documentario Missoni apre la valigia dei ricordi e rievoca la storica collezione del 67 a Palazzo Pitti di Firenze dove Rosita fece sfilare le modelle senza intimo, e poi il 69 con la conquista dell’America grazie a Diana Vreeland di Vougue. "Missoni ha elevato la maglieria a forma d’arte" scriveva il NewYork Times nel 79. Fra le curiosità Missoni racconta di quando disegnò e realizzò gli abiti per la Lucia di Lammermoor di Pizzi con la coppia Pavarotti e Serra ottenendo un grande successo alla Scala di Milano. "Un maestro del colore" lo definiva il grande pittore Balthus. Anche Tonino Guerra era affascinato dai colori di Missoni tanto da avergli dedicato dei versi ed un disegno.

"Missoni Swing" è ora in post-produzione ed uscirà il prossimo autunno.

fonte: cinemaitaliano.info


[STAMPA] Dario Fo e Lella Costa scrivono a Macao

"L'ex Ansaldo è una buona offerta"
Il premio Nobel: Galfa, da sconfitta si può trasformare in successo

Mentre in piazza Macao l’assemblea, rimandata alle 18, sta decidendo cosa fare della proposta dell’ex Ansaldo avanzata dal sindaco Pisapia ieri, oggi prendono posizione il premio Nobel Dario Fo, che è stato insieme agli artisti di macao dall’inizio, e l’attrice Lella costa, sostenitrice della prima ora del “vento arancione” che ha portato la giunta di centrosinistra a Palazzo Marino  

dario fo
UNA SCONFITTA PUO’ ESSERE L’INIZIO DI UN SUCCESSO di Dario Fo

Ho  seguito fin dall’inizio da vicino l’occupazione della Torre Galfa.  Tutto pareva andare per il meglio, i ragazzi e le ragazze che ne avevano preso possesso si comportavano in modo più che civile unito ad una grande carica di entusiasmo. Era evidente che volevano veramente trasformare quel grattacielo abbandonato da quindici anni in uno spazio dove produrre cultura e trarre idee che coinvolgessero altri giovani artisti producendo un‘occasione importante di creatività e coinvolgimento per la popolazione e la città di Milano.

All’alba di martedì 15 maggio è scattata l’operazione di sgombero da parte delle  forze di polizia. Nessuno se l’aspettava così all’immediata. Erano  rimasti tutti sorpresi, a cominciare dalla giunta comunale. Di lì a  nemmeno un’ora dalla notizia tutto lo slargo davanti al grattacielo era  stracolmo di persone che seguivano i movimenti degli uomini della  polizia di fronte alla torre sgomberata.  

A ‘sto punto cosa si poteva  fare? I pessimisti commentavano: “Dove sta il comune?” Di lì a poco è  arrivato sul posto Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale.  Dichiarava subito che quel gesto messo in atto dalle forze dell’ordine  era insensato e fuori luogo. Che significato ha “liberare” una torre  rimasta disabitata per tanti anni per poi imporre che rimanga vuota e  inutilizzata come prima proprio in una città che ha un bisogno enorme  di spazi dove fare cultura?  Si susseguivano gli interventi dei  partecipanti a quella strana assemblea. Qualcuno si dimostrava fin  troppo eccitato e carico di indignazione, ma la maggior parte dei  partecipanti al sit-in era calma; arrivò la notizia via radio che la  giunta comunale si era riunita d’urgenza al completo per discutere sul  da farsi. In quell’istante ricevevo una telefonata dell’Assessore per  la Cultura Stefano Boeri, mi avvertiva che la riunione della giunta  comunale procedeva in un clima concitato, “ma alla fine sono certo si  troverà l’accordo e immediatamente con il Sindaco si arriverà da voi”.  

Di lì a qualche ora giunge all’angolo tra via Fara e via Galvani  Giuliano Pisapia in persona. Attende calmo che uno dei giovani termini  il suo intervento quindi prende la parola ed esprime subito il proprio  dissenso su quell’azione che ha costretto i ragazzi ad abbandonare la  torre.  Il Sindaco ha gestito l’incontro con molta calma, già al  mattino aveva dichiarato di voler dare una risposta positiva nel  rispetto delle regole, alla domanda dei ragazzi di spazi per la  cultura, la creatività e l’aggregazione giovanile.

Qui ribadiva il suo  deciso dissenso all’operazione di sgombero e quindi proponeva una  soluzione a mio avviso molto positiva, cioè l’utilizzo dell’ex fabbrica  Ansaldo di Via Tortona per trarne un grande spazio per realizzare quel  programma che i lavoratori dell’arte avevano annunciato il giorno dell’ occupazione del grattacielo. Devo senz’altro applaudire l’intelligenza  e la chiarezza con le quali il Sindaco e i suoi collaboratori hanno  gestito tutta la situazione davvero difficile che i responsabili della  giunta d’opposizione speravano si trasformasse in rissa con gran smacco  del Sindaco. Alla fine prendendo tutti in contropiede Giuliano Pisapia  ha ribaltato il clima teso in una situazione di calma e positività.  Complimenti, è già un grande risultato. Ora bisognerà non perdere tempo  e indire incontri costruttivi e determinanti.   
Dario Fo

LELLA COSTA
Ho seguito con attenzione, curiosità e rispetto l'esperienza di Macao:  credo che Milano ne avesse bisogno, che sia stato un segnale forte,un  richiamo a valori e progetti espressi dalla campagna elettorale di un  anno fa, a quel vento che davvero ha cambiato la città e l'ha resa, finalmente,nostra. E penso che quello che il sindaco ha fatto- andarci, cercare soluzioni,parlare,"metterci la faccia"- sia stato  straordinariamente importante e soprattutto coerente con quel vento e  quella campagna elettorale. Gli sono molto grata: sapeste come è strano  sentirsi rappresentati, a Milano.
Lella Costa

fonte: metronews.it