[STAMPA] Dario Fo e Lella Costa scrivono a Macao

"L'ex Ansaldo è una buona offerta"
Il premio Nobel: Galfa, da sconfitta si può trasformare in successo

Mentre in piazza Macao l’assemblea, rimandata alle 18, sta decidendo cosa fare della proposta dell’ex Ansaldo avanzata dal sindaco Pisapia ieri, oggi prendono posizione il premio Nobel Dario Fo, che è stato insieme agli artisti di macao dall’inizio, e l’attrice Lella costa, sostenitrice della prima ora del “vento arancione” che ha portato la giunta di centrosinistra a Palazzo Marino  

dario fo
UNA SCONFITTA PUO’ ESSERE L’INIZIO DI UN SUCCESSO di Dario Fo

Ho  seguito fin dall’inizio da vicino l’occupazione della Torre Galfa.  Tutto pareva andare per il meglio, i ragazzi e le ragazze che ne avevano preso possesso si comportavano in modo più che civile unito ad una grande carica di entusiasmo. Era evidente che volevano veramente trasformare quel grattacielo abbandonato da quindici anni in uno spazio dove produrre cultura e trarre idee che coinvolgessero altri giovani artisti producendo un‘occasione importante di creatività e coinvolgimento per la popolazione e la città di Milano.

All’alba di martedì 15 maggio è scattata l’operazione di sgombero da parte delle  forze di polizia. Nessuno se l’aspettava così all’immediata. Erano  rimasti tutti sorpresi, a cominciare dalla giunta comunale. Di lì a  nemmeno un’ora dalla notizia tutto lo slargo davanti al grattacielo era  stracolmo di persone che seguivano i movimenti degli uomini della  polizia di fronte alla torre sgomberata.  

A ‘sto punto cosa si poteva  fare? I pessimisti commentavano: “Dove sta il comune?” Di lì a poco è  arrivato sul posto Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale.  Dichiarava subito che quel gesto messo in atto dalle forze dell’ordine  era insensato e fuori luogo. Che significato ha “liberare” una torre  rimasta disabitata per tanti anni per poi imporre che rimanga vuota e  inutilizzata come prima proprio in una città che ha un bisogno enorme  di spazi dove fare cultura?  Si susseguivano gli interventi dei  partecipanti a quella strana assemblea. Qualcuno si dimostrava fin  troppo eccitato e carico di indignazione, ma la maggior parte dei  partecipanti al sit-in era calma; arrivò la notizia via radio che la  giunta comunale si era riunita d’urgenza al completo per discutere sul  da farsi. In quell’istante ricevevo una telefonata dell’Assessore per  la Cultura Stefano Boeri, mi avvertiva che la riunione della giunta  comunale procedeva in un clima concitato, “ma alla fine sono certo si  troverà l’accordo e immediatamente con il Sindaco si arriverà da voi”.  

Di lì a qualche ora giunge all’angolo tra via Fara e via Galvani  Giuliano Pisapia in persona. Attende calmo che uno dei giovani termini  il suo intervento quindi prende la parola ed esprime subito il proprio  dissenso su quell’azione che ha costretto i ragazzi ad abbandonare la  torre.  Il Sindaco ha gestito l’incontro con molta calma, già al  mattino aveva dichiarato di voler dare una risposta positiva nel  rispetto delle regole, alla domanda dei ragazzi di spazi per la  cultura, la creatività e l’aggregazione giovanile.

Qui ribadiva il suo  deciso dissenso all’operazione di sgombero e quindi proponeva una  soluzione a mio avviso molto positiva, cioè l’utilizzo dell’ex fabbrica  Ansaldo di Via Tortona per trarne un grande spazio per realizzare quel  programma che i lavoratori dell’arte avevano annunciato il giorno dell’ occupazione del grattacielo. Devo senz’altro applaudire l’intelligenza  e la chiarezza con le quali il Sindaco e i suoi collaboratori hanno  gestito tutta la situazione davvero difficile che i responsabili della  giunta d’opposizione speravano si trasformasse in rissa con gran smacco  del Sindaco. Alla fine prendendo tutti in contropiede Giuliano Pisapia  ha ribaltato il clima teso in una situazione di calma e positività.  Complimenti, è già un grande risultato. Ora bisognerà non perdere tempo  e indire incontri costruttivi e determinanti.   
Dario Fo

LELLA COSTA
Ho seguito con attenzione, curiosità e rispetto l'esperienza di Macao:  credo che Milano ne avesse bisogno, che sia stato un segnale forte,un  richiamo a valori e progetti espressi dalla campagna elettorale di un  anno fa, a quel vento che davvero ha cambiato la città e l'ha resa, finalmente,nostra. E penso che quello che il sindaco ha fatto- andarci, cercare soluzioni,parlare,"metterci la faccia"- sia stato  straordinariamente importante e soprattutto coerente con quel vento e  quella campagna elettorale. Gli sono molto grata: sapeste come è strano  sentirsi rappresentati, a Milano.
Lella Costa

fonte: metronews.it