"La figlia del Papa" di Dario Fo tra i 10 migliori libri del 2014 secondo Ansa.it: vota anche tu il tuo preferito!
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Il racconto "Il Paradiso è custodito nei giochi dei bambini" di Dario Fo inaugura la nuova rubrica de Il Fatto Quotidiano
Domenica 7 dicembre ore 21:15 va in onda su Rai 5 "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano" di Dario Fo e Franca Rame
SANT’AMBROGIO E L’INVENZIONE DI MILANO
In onda su RAI 5 il 7 dicembre 2014 alle 21.15.
Cinque anni fa a Milano andò in scena al Piccolo Teatro il testo recitato da me e Franca dal titolo Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano. Sette rappresentazioni completamente esaurite, le richieste affinché si continuasse erano esaltanti. In quell’occasione abbiamo realizzato una ripresa televisiva dello spettacolo che offrimmo alla RAI perché la mettesse in onda.
Non ci siamo riusciti ma oggi ecco che la pazienza è stata premiata: esattamente il giorno di Sant’Ambrogio - il 7 dicembre 2014 - alle 21.15, dopo l’opera d’apertura della stagione scaligera, finalmente su RAI5 andrà in onda lo spettacolo sul santo di Milano. Sembrerà assurdo che Ambrogio, primate della città di Milano a cui diede massimo lustro, davanti al quale s’inchinarono imperatori, papi e vescovi, si trovi ad essere quasi uno sconosciuto nella sua città e nell’Italia intera.
No, in verità ogni anno, il 7 dicembre, alla memoria della sua nascita è dedicata la ‘première musicale’ al Teatro alla Scala, alla quale sono presenti tutti i personaggi più importanti della politica e della finanza. Le signore sfoggiano abiti preziosi ed eleganti. Fuori, ad accoglierle ogni volta puntuali, non mancano contestatori che lanciano uova più o meno marce. Dopo l’andata in scena dell’opera il sindaco offre un gran pranzo, tutto a spese del Comune, con più di 500 invitati di rango, 100 camerieri, e la presenza di Carabinieri in alta uniforme; ancora in suo onore, in quei giorni s’inaugura una fiera molto popolare detta degli «Oh béj, oh béj» dove si vendono giocattoli, torroni e leccornie per ragazzini e, sempre una volta all’anno, le persone più meritevoli vengono premiate con l’Ambrogino d’oro, una moneta di dimensioni ridotte su cui è inciso il ritratto del santo.
Tutto qui? No, in tutta la provincia lombarda in quel giorno si preparano tortellini da cuocersi in un brodo intenso e profumato. Questo piatto è chiamato «La raviolata d’Ambrogio». Manca solo che gli si dedichi una lotteria e una gara di corsa campestre per ricordarlo come si deve! Ma questo santo non merita qualche attenzione in più? Da dove viene, dove nasce, come s’è fatto vescovo? Per quale motivo al suo tempo godeva di tanta fama, al punto di esser conosciuto, rispettato e temuto dai barbari germanici ai sapienti greci? Per potermi maggiormente informare sulla sua vita, un giorno, nel bel mezzo di questa scrittura, ho fatto il giro di alm no cinque librerie fra le più importanti di Milano e, con mia grande sorpresa, ogni mia richiesta di ottenere dei testi su sant’Ambrogio è andata a vuoto, ne erano completamente sprovviste.
– Ma… me ne potreste procurare qualche copia? – chiedo io.
– Mi dispiace – risponde l’incaricata ma vedo qui sul computer che tutti i volumi che lei richiede sono fuori catalogo, non si ristampano più da parecchi anni… edizioni recenti non ne esistono.
Insistendo nelle mie ricerche, però, alla fine ho trovato solo tre libri sul santo; in un negozio delle Edizioni Paoline.
Sartre diceva: «Per realizzare un buon racconto o una sceneggiatura di un’opera storica, bisogna innanzitutto essere a conoscenza dell’ambiente fisico e culturale in cui gli avvenimenti si sono svolti. Inoltre, i personaggi che appaiono nelle varie situazioni devono essere trattati come indagati dentro un’inchiesta giudiziaria, ».
A sua volta Ambrogio, trattando di scritture sugli uomini saliti alla ribalta della storia, disse: “Voglio insistere affinché questi narratori si comportino come gli atleti che si presentano nell’arena.
Noi tutti narratori che raccontiamo dobbiamo stupire e vincere oltre che convincere, dobbiamo lottare essendo in forma. Siate meditanti, allenati, massaggiati con l’olio della letizia, con l’unguento che dimagra, il vostro cibo – intendo soprattutto quello che nutre la mente - sia essenziale e sobrio... soprattutto onesto”.
Personalmente, a mia volta, mi ero fatto di Sant’Ambrogio una idea monumentale, del tutto agiografica: un uomo inciso nel marmo senza né crepe né striature e soprattutto integro e coerente. Ma quando ho cominciato a impostare una sistematica ricerca in profondità sull’uomo e sul suo comportamento nella società, sono affiorate le prime sorprese: Ambrogio era un personaggio stracolmo di contraddizioni, spesso imprevedibili.
“Ben vengano ombre opache! – mi dico io – queste varianti rafforzeranno l’idea di un personaggio fortemente umano” La scoperta mi aveva festosamente eccitato. Poco o nulla conosciamo della sua vita privata, specie sentimentale.
Di Ambrogio siamo informati della profonda cultura di cui era in possesso: egli era in grado di recitare a memoria interi brani dei più grandi poeti e narratori latini e greci, e fin da ragazzo era stato avviato agli studi di giurisprudenza per poi rivestire la carica di amministratore pubblico. Amava ogni forma d’arte, a partire dalle lettere, fino alla musica; compose inni da eseguire coralmente che furono l’arma vincente durante la lotta per le basiliche.
Pochi sono al corrente del fatto che il primo autentico canto liturgico della cristianità sia opera di Ambrogio e che compose inni e ballate un secolo prima che nascesse il Gregoriano. E ancora, ecco che nei primi anni della sua attività ci elargisce un colpo di teatro davvero magistrale: all’istante il giovane consularis (governatore), senza trovarsi scaraventato al suolo da un fulmine come Paolo sulla via di Damasco, si lascia convincere dalla folla plaudente a buttare all’aria la toga da principe del foro e farsi tondere il cranio per meglio calzare la papalina da Vescovo di Milano. In poche parole, da ateo agnostico si trasforma di punto in bianco in pastore di anime e rappresentante di Cristo fra gli uomini.
E’ senz’altro una metamorfosi sconcertante ma, come dicono i sacri testi, le vie del Signore sono infinite: la fede non è un frutto che matura appeso agli alberi col sole.
Ambrogio da neovescovo studia, si applica, impara a tenere omelie e sermoni. Ne sortisce un personaggio del tutto imprevedibile, affascinante, spiritoso, allo stesso tempo umile e spietato, che riesce ad arringare folle di fedeli, esaltandoli e trascinandoli in azioni di grande slancio religioso e civile. La solita spintarella per far carriera.
Scopriamo così che la spregiudicatezza di Ambrogio lo portava a trattare e farsi appoggiare per la grande scalata da faccendieri di fama e amoralità sconvolgenti.
Ma allo stesso tempo possedeva coraggio e determinazione per affrontare imperatori e generali imponendo loro le proprie idee sulla conduzione politica e morale più che sufficienti per finire trucidato sul posto. Impressionanti sono i suoi interventi in difesa degli sfruttati e gli schiavi sottoposti a ogni violenza.
Chi è alfine sant’Ambrogio? Prima di tutto, sant’Ambrogio era l’uomo più potente della sua epoca dopo l’imperatore, anzi dell’imperatore era il consigliere più determinante.
Attenzione, Milano per più di un secolo è stata sede dell’Impero, ma non dell’Impero d’Occidente lasciando correre quello d’Oriente, ma di tutto l’Impero Romano! E quindi indirettamente aveva in mano tutta la gestione economica, politica e religiosa del regno.
Siamo nel IV secolo dopo Cristo e in quel tempo c’era in ballo una lotta feroce fra due fazioni del movimento cristiano, quella dei cattolici apostolici romani e quella degli ariani. Senza Sant’Ambrogio, i cattolici apostolici romani non avrebbero mai preso il potere. Oggi, noi molto probabilmente, saremmo tutti ariani.
Ma il fatto più importante che riguarda Ambrogio era il suo atteggiamento verso la popolazione più disastrata di quel tempo, cioè, chissà perché, i poveri. I suoi discorsi sulla difesa della povera gente, sul diritto di campare e sulla dignità di ogni individuo sono straordinari, perché sono i primi discorsi espliciti su questi temi che riprendevano la parola di Cristo, otto secoli prima che arrivasse San Francesco.
Dario Fo recita a Modena "UNA CALLAS DIMENTICATA" al Forum Monzani
Dario Fo mette in scena “Una Callas dimenticata”, lo spettacolo dedicato a Maria Callas previsto per l’estate dello scorso anno all’Arena di Verona, nel quale Franca Rame doveva interpretare proprio la grande soprano.
L’improvvisa scomparsa di Franca, avvenuta il 29 maggio 2013, portò alla cancellazione dello spettacolo, da cui è poi stato tratto il volume “Una Callas dimenticata” (Franco Cosimo Panini Editore), l’ultimo firmato dal premio Nobel insieme a Franca Rame.
Sabato 6 dicembre alle ore 21.00 sul palco del Forum Monzani di Modena.
Lo spettacolo ripercorre la vita straordinaria di Maria Callas, dai trionfi all’oblio, narrata attraverso un dialogo a tre voci in cui la protagonista racconta sé stessa, le difficoltà per affermarsi, il successo, gli amori e le passioni. La rievocazione degli avvenimenti più dolorosi – dall’abbandono di Aristotele Onassis agli anni del declino – si intreccia ad aneddoti curiosi e divertenti, come l’episodio del mazzo di ravanelli lanciato sul palco, ostentati dalla diva con orgoglio e ironia. Emerge così il ritratto di una donna moderna e libera, al tempo stesso capace di quella “violenza totale dei sentimenti” tipica della tragedia greca e dell’epica.
Prevendita presso tutti gli sportelli Banca popolare dell’Emilia Romagna platea euro 15 + diritti di prevendita (euro 1) balconata euro 10 + diritti di prevendita (euro 1)
RASSEGNA STAMPA FINO AL 6 DICEMBRE:
- IL RESTO DEL CARLINO http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/dario-fo-porta-al-forum-monzani-l...
- GAZZETTA DI MODENA http://gazzettadimodena.gelocal.it/tempo-libero/2014/11/01/news/callas-d...
"Abbiamo smeso di ridere e il potere ringrazia"-Intervista a Dario Fo a cura di Malcom Pagani pubblicata su Il Fatto Quotidiano
Dario Fo per le vittime dell’amianto
Dal testo del catalogo “Dario Fo a Milano. Lazzi Sberleffi Dipinti”:
Il 14 febbraio 2012 si è concluso a Torino il processo per una strage orrenda, un massacro di lavoratori: più di quattromila morti causati dall’amianto in tre luoghi diversi d’Italia. Ma, come ha dichiarato la moglie di una delle vittime, di Casale Monferrato, “i morti continueranno ancora chissà per quanti anni; oggi, a cinquanta-sessant’anni d’età, stanno morendo uomini che allora erano bambini e che giocavano ignari fra gli scarti di amianto abbandonati”.
I due imprenditori responsabili dei ripetuti delitti sono stati condannati a sedici anni di carcere, ma non se ne sconteranno nemmeno uno di galera, giacché abitano all’estero, uno in America Latina, l’altro a Bruxelles. Evviva! Potranno vivere gli anni che resto loro felici e danzanti, se ci riescono! Il numero dei morti per gli incidenti sul lavoro è a dir poco impressionante: non c’è settimana in cui non si contino vittime, come in guerra. Quando sentite l’urlo della sirena di un’ambulanza, pensare che una su cinque sta portando al pronto soccorso un lavoratore, maschio o femmina, caduto per la logica che dice: “Il progresso e la produzione vogliono le loro vittime”.
I feriti che poi rimarranno invalidi vivranno come rifiuti della società. Il profitto li costringe a un’esistenza di terza categoria. Una vittima di quarant’anni che in un incidente ha perso le gambe, racconta: “Spesso mi sogno di correre e tuffarmi nell’acqua come da ragazzo. Ciò che mi dà maggior rabbia è che gli imprenditori colpevoli del mio stato sono liberi e possono correre e danzare quanto gli pare”.
INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO di Dario Fo
2011 - Opera realizzata con tecnica mista su tela
Fonte: Catalogo “Dario Fo a Milano. Lazzi Sberleffi Dipinti” ed. Mazzotta, Milano, 2012
Clicca qui per vedere l'immagine più grande.
Le opere di Dario Fo in mostra a Genova: inaugurazione venerdì 21 novembre al Teatro Verdi
Dario Fo pittore
Inaugurazione venerdì 21 Novembre alle 16,30 al Teatro Verdi di Sestri Ponente, Piazza Oriani 7, il teatro storico ed attuale dei Sestresi e non solo, palcoscenico ideale per Dario Fo che si racconterà alla cittadinanza.
Un'occasione imperdibile per conoscere il lato, forse meno noto, di un artista davvero poliedrico.
Dal 21 novembre all’ 8 dicembre 2014 nel Salone di Palazzo Fieschi di via Sestri 34, messo a disposizione dal Municipio Medio Ponente, che dà il suo patrocinio all’iniziativa proposta da alcuni sestresi, si potranno ammirare una serie di quadri e litografie dell’artista. Le figure liberate dalla loro staticità,in un movimento perenne,e l’ampio uso del colore sono i motivi dominanti dell’intera rassegna.
L’ avvenimento clou, completamente gratuito, avrà luogo il 21 Novembre al Teatro Verdi di Piazza Oriani 7, il teatro storico ed attuale dei Sestresi e non solo, palcoscenico ideale per Dario Fo che si racconterà alla cittadinanza.
La sua performance terminerà con un intervento musicale della Filarmonica Sestrese che ci farà ascoltare alcuni pezzi tratti dal Mistero Buffo.
La mostra a scopo benefico sarà rivolta al Comitato “Nobel per i disabili” costituito da Dario Fo e Franca Rame grazie al premio ricevuto a Stoccolma. Come dice il curatore nella presentazione del catalogo la mostra vuole essere una occasione per far conoscere le opere pittoriche di un genio dell’immagine e della parola.
Accanto alla Mostra ci saranno numerosi eventi collaterali grazie al coinvolgimento delle Scuole del Municipio, della Filarmonica Sestrese ,del Gruppo Storico Sestrese in costume d’epoca, del Coro dei Tenori del Carlo Felice, dell’Auser di Sestri Ponente.
Le iniziative:
- lunedi 24 Novembre 2014 ore 21.00 Concerto vocale di musica fiamminga Coro Simone Molinari Salone Palazzo Fieschi Via Sestri 34
- venerdì 28 Novembre ore 14.30 Spettacolo Canti di Acque della Scuola Carducci Atrio Palazzo Fieschi Via Sestri 34
- sabato 29 Novembre 2014 ore 16.00 e ore 17.00 Rappresentazione del Gruppo Auser Costa di “Buongiorno Italia dagli spaghetti al dente” con un progetto di Carmela Minniti e di Ivano Malcotti e la Regia di G.de Virgiliis Atrio Palazzo Fieschi
- 4 dicembre ore 17.00 2014 Proiezione di alcune parti del “Mistero buffo” Sede Anpi via Vigna 45
- 5 dicembre ore 17.00 Conferenza “Fotografie,Fiabe,psicoanalisi”a cura di Carla Iacono Salone Palazzo Fieschi Via Sestri 34
E altre iniziative ancora in corso di definizione…….
La Mostra di Dario Fo a Palazzo Fieschi via Sestri 34 sarà aperta al pubblico tutti giorni dal 21 Novembre all’8 dicembre 2014 con il seguente: orario 9.00-13.00 15,30-19.00 - Ingresso gratuito