8-14 ottobre: Corso di Teatro con Franca Rame, Dario Fo, Marina de Juli e Jacopo Fo

Dall’8 al 14 ottobre grande corso di teatro con, Franca Rame, Dario Fo, Marina De Juli, Jacopo Fo. Un seminario rivolto ad attori, registi e appassionati.

dario fo e franca rame

Presentare questo corso è difficile.
Vien da pensare che qualunque descrizione sia superflua. Dario e Franca sono ormai universalmente considerati i massimi interpreti e rinnovatori della tradizione del Teatro dell’Arte. E dopo una decina d’anni tornano a offrire il loro bagaglio di esperienza in un corso della durata di una settimana.
Si tratta quindi di un raro evento che siamo veramente contenti di poter proporre all’interno degli spazi verdi della Libera Università di Alcatraz.
Le lezioni spazieranno dalla storia della commedia alle modalità del teatro epico: lo spettacolo  nel quale si racconta cercando un rapporto diretto con il pubblico, in una situazione di empatia nel quale gli spettatori diventano una sorta di direttore d’orchestra collettivo, che dà tempi e ritmi all’attore, facendo nascere la magia del dialogo tra palcoscenico e platea.
Questa modalità del far tetro ha sempre differenziato le opere della coppia Fo-Rame da molto teatro "moderno" ed è un tratto essenziale del loro modo di raccontare.
Una forza recitativa e mimica che vive dell’interazione costante con gli spettatori, creando una magia comunicativa che ha dato ai due attori non solo un successo planetario ma soprattutto un’amicizia "intima" con il loro pubblico: non c’è solo ammirazione verso il loro professionismo, durante gli spettacoli si sperimenta una comunione emotiva decisamente coinvolgente. E questo obiettivo porta con sé, in modo inestricabile, anche l’impegno sociale… Proprio perché nasce grazie a una cooperazione solidale nel momento della creazione dell’evento teatrale.
marina de juli
 
Al fianco di Franca e Dario insegnerà Marina De Juli, che da 30 anni lavora con la coppia e che è diventata ambasciatrice del loro teatro in giro per il mondo.
Marina De Juli allestirà con gli allievi alcuni monologhi, mostrando i meccanismi mimici e recitativi che vestono la struttura di un pezzo teatrale. Aiuterà così gli allievi a entrare nella costruzione del racconto, andando a radiografare la tessitura di toni, intenzioni e gesti. Mostrando come l’interpretazione e il senso del racconto debbano essere una cosa sola e di come la sintesi sia più potente di qualunque ricamo.
 
Jacopo Fo, con la consueta ossessione per la comprensione dei dettagli, si occuperà di raccontare i meccanismi che stanno dietro all’interpretazione recitativa, svelando alcuni segreti essenziali del mestiere dell’attore, "trucchi" che per tradizione venivano appresi per imitazione ma che oggi possono essere descritti minutamente e chiaramente grazie a una serie strabiliante di scoperte scientifiche. Si parlerà quindi di come la mente lavora mentre recitiamo, di come il pubblico legge l’azione scenica in modo quasi subliminale, e di come la conoscenza di questi meccanismi, semplici e naturali, possa offrire strumenti utili al narratore.
 

jacopo fo

 
Dire altro sarebbe abusare del tuo tempo.
Sinceramente credo che se il teatro ti interessa e ti appassiona, se hai il desiderio di fare l’attore o il regista, un corso così non dovresti perdertelo.
Per chi volesse approfondire la conoscenza del teatro di Dario e Franca ecco il link alla Biografia dei due attori. Questa biografia permette di fare una visita guidata all’immenso archivio creato da Franca che raccoglie tutto (ma proprio tutto) su quanto han detto e fatto negli ultimi 80 anni (milioni di parole appassionate).
 
Il corso inizierà lunedì 8 ottobre alle ore 21,30.
Per essere ammessi al corso è necessario inviare un curriculum a [email protected]
Il costo del corso e della pensione completa in sistemazione base (camerata) è di euro 720. In camera a due letti 1.050 euro, comprensivi della quota di iscrizione all’associazione Cacao Libera Università di Alcatraz.
 
Sono disponibili camere doppie con bagno.
Sono disponibili tariffe agevolate per persone con basso reddito.
Per informazioni sulle sistemazioni 075.9229911-38-39 o [email protected]
 
fonte: alcatraz.it

[STAMPA] Da Fo al Cocoricò

mistero buffo di dario fo

 

Mistero Buffo di Dario Fo a Casola Valsenio (RA), parco del Cardello.

Mario Pirovano porta in scena il famosissimo spettacolo “Mistero Buffo”, testo e regia di Dario Fo. Quattro sono le giullarate che Pirovano presenta:

- “La fame dello Zanni” racconta, utilizzando anche il grammelot, la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo.

- “La Resurrezione di Lazzaro” è la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo.

- “Il Primo Miracolo di Gesù Bambino” è il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi che descrive come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni, reagisce alla prepotenza di chi glieli distrugge.

Bonifacio VIII” ci presenta il Pontefice prima nella magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù. E’ il classico anacronismo medioevale teso a sottolineare l’immensa differenza tra i due.

 

Lo spettacolo ricollega alla tradizione del teatro popolare del Medio Evo, ma i continui richiami all’attualità, che fanno da cornice ai quattro brani, svelano il presente con le sue false ingenuità ed ipocrisie, regalando al pubblico momenti di incontenibile comicità.

fonte: affaritaliani.libero.it


Dario Fo e i Maestri della pittura italiana

In occasione della presentazione delle sue mostre di pittura, ospitate a San Marino, il Premio Nobel Dario Fo ha parlato dei grandi maestri italiani...


Presentate a San Marino la seconda e la terza sezione della triplice mostra del premio Nobel

dario fo a san marino

SAN MARINO Didattica prima di tutto.
Dario Fo con la sua mostra scende tra il popolo per spiegare, informare, senza nessuna moina da primo della classe. Così, fedele a se stesso, ieri Fo ha inaugurato la seconda e la terza parte della sua mostra sammarinese di cui aveva già inaugurato la prima, a palazzo Sums, la scorsa settimana. Tra il teatro Titano e la pinacoteca San Francesco il premio Nobel espone una serie di nuove opere. Dipinti ispirati a Leonardo e Michelangelo sono al teatro, mentre in pinacoteca la pittura richiama il santo di Assisi “che non amava essere chiamato santo”, come ha detto lo stesso Fo. L’intenzione dell’autore, lo sa fin troppo bene, non è quella di mostrare quanto sia bravo e colto ma è quella di dire ai giovani che “la scuola dovrebbe insegnare che l’arte nasce dal basso, per far capire meglio tutto quello che viene detto nell’arte”. E aggiunge: “Bisogna conoscere, sapere cosa c’è dietro ogni singola opera e il suo autore e capirne i reali significati. La mia vuole essere una mostra didattica”. E l’idea, senza girarci allargo, è proprio quella di insegnare qualcosa, d’informare tutti indistintamente sulla grande arte. A partire da Leonardo da Vinci di cui il genio Fo ha replicato un’opera di piccole dimensioni che descrive con ironia la situazione politica del ‘500. Si tratta, in sostanza, di un’allegoria dei grandi attori politici contemporanei all’artista, che vede la Francia trasformata in un bel giovane, la chiesa “che allora aveva eserciti e banche”, in una donna dalla doppia faccia. Una è affascinante, l’altra invece è il volto di un vecchio dal cui corpo spuntano serpenti.

Poi c’è la rappresentazione della donna che stringe un pollo che sta sgozzando e le cui carni sono bramate da vicini cani randagi. Fo spiega: “Quel pollo è l’Italia che tutti volevano saccheggiare, mentre i cani randagi sono Germania, Austria, Spagna”.
 

fonte: nqnews.it


[STAMPA] Dario Fo e i giovani saperi. La verità è sempre più assurda e paradossale della fantasia

dario fo Domenica 5 Agosto, presso il Museo San Francesco, il premio Nobel per la letteratura Dario Fo ha incontrato i Giovani Saperi. Gli organizzatori e il giovane staff dello SMIAF hanno vissuto un emozionante incontro con il Maestro, il quale è presente a San Marino in occasione della importante mostra a lui dedicata composta da 200 opere.

Il Maestro ha invitato i giovani sammarinesi ad approfondire la propria storia e a leggere criticamente la situazione politica, economica e sociale attuale. “È un dovere civile quello di raccontare alla gente dove vivete”.

fonte: sanmarinonotizie.com


[STAMPA] Il Premio Nobel Dario Fo promuove i parcheggi scambiatori di Cesena

I parcheggi scambiatori di Cesena incassano il plauso del Premio Nobel Dario Fo. Questa mattina l'autore di "Mistero buffo" ha visitato l'area di sosta dell'Ippodromo insieme al Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore alla Mobilità Maura Miserocchi, dedicando parole lusinghiere al sistema organizzato dal Comune di Cesena.

"Sono entusiasta in modo enorme di iniziative come questa - ha dichiarato Fo parlando con il Sindaco - perché rappresentano un atto straordinario, sono veramente la prima forma di civiltà che un Paese deve avere: in questo modo, infatti, si viene incontro non solo alle necessità dei singoli, ma di tutta la città, perchè questo significa non avere traffico e inquinamento...".
Del resto, l'interesse del Premio Nobel per i parcheggi scambiatori non nasce solo ora, come ha  lui stesso ha segnalato, ricordando di aver contemplato un progetto analogo per Milano quando, nel 2006, corse per la candidatura a Sindaco del capoluogo lombardo.
 
E' stato il Sindaco Lucchi a invitare il grande artista per mostrargli come funzionano i parcheggi di scambio a Cesena.
"Qualche settimana fa - racconta il Sindaco - Dario Fo, partecipando all'assemblea del Movimento 5 Stelle di Cesenatico, aveva indicato proprio nei parcheggi di scambio e nei servizi di bus navetta la soluzione vincente per i problemi del traffico e per rendere più vivibili le città. Non solo: aveva manifestato grande apprezzamento per il ricorso alle energie alternative applicate a questi parcheggi. E visto che a Cesena i parcheggi scambiatori sono ormai una realtà consolidata, con oltre 81mila utenti in sei mesi, e che il progetto di copertura fotovoltaica del parcheggio Ippodromo è ormai pronto, ho pensato che sarebbe stato bello presentargli la nostra esperienza. E Fo, che è amico della nostra città (come dimostrano le recenti iniziative che lo hanno visto protagonista a Cesena) ha accolto l'invito con entusiasmo. Lo stesso che ha manifestato questa mattina, visitando i nostri parcheggi e rivolgendoci parole di incoraggiamento, che ci hanno riempito di soddisfazione".

 

fonte: comune.cesena.fc.it


[STAMPA] Dario Fo, regista, blogger, attore, pittore e Premio Nobel 1997.

autoritratto dario fodario fo dipingeomaggio alla tempesta di Giorgione

I più lo conoscono per le celeberrime pièce “Mistero buffo”, “Morte accidentale di un anarchico” o “Sottopaga! Non si paga!” e per la ancora più famosa sede in cui queste vennero proposte al grande pubblico, la Palazzina Liberty dell’antico Verziere di Milano: ma lui, Dario Fo, è anche letterato (insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1997), regista, blogger e soprattutto pittore.

“Dico sempre che mi sento attore dilettante e pittore professionista”Nato nel 1926 a San Giano, un paesino presso il Lago Maggiore in provincia di Varese, da piccolo trascorre i primi periodi di vacanza in Lomellina: qui vive il nonno materno, agricoltore, che per invogliare i clienti ad acquistare la verdura prodotta in proprio inventa e racconta favole grottesche popolareggianti, servendosi della cronaca dei fatti avvenuti nel paese e nelle zone limitrofe per realizzare un vero giornale satirico del tutto improvvisato. Figlio di un ferroviere, inoltre, segue il padre nei trasferimenti che la Direzione delle Ferrovie gli impone: di paese in paese ascolta la narrazione non ufficiale dei maestri soffiatori di vetro, dei pescatori di lago che in osterie, piazze e porti raccontano favole paradossali e grottesche tipiche della tradizione dei “fabulatori” nelle quali affiora una pungente satira politica.

Il giovane Dario decide così di sviluppare le capacità apprese per strada presso l’Accademia di Brera di Milano, affinando ulteriormente la tecnica della fabulazione ascoltando, presso il neonato Teatro Stabile Piccolo di Milano, le prime traduzioni di Brecht, Majakovskij e Lorca: il suo talento è tale che nell’estate del 1950 riesce a fare colpo sull’attore Franco Parenti grazie a un suo testo autografo, “Poer nano”, satira che racconta la storia di un imbranato Caino in perenne competizione con lo splendido fratello Abele. L’ingaggio è immediato.

terremoto dell'Aquilalo spernacchiamento

Da qui in poi la storia di Dario Fo è un crescendo di collaborazioni con la radio, la televisione e il teatro che lo porteranno, su una strada che non gli risparmierà difficoltà e censura, alla fama mondiale (Argentina, Australia, Bangladesh, Cina, Germania, India, Giappone, Russia, Uzbekistan e Yemen sono solo alcune delle nazioni in cui diverse compagnie straniere hanno portato in scena le opere di Dario Fo e Franca Rame). Ma nonostante le tournèe, il successo e la visibilità, Fo non dimentica mai le attitudini goliardiche e giullaresche del popolo da cui è nato e tra cui è cresciuto: capacità che egli registra in disegni e dipinti, schizzi presi “dal vivo” di una realtà un po’ folle dai quali trarrà ispirazione per la realizzazione dei suoi canovacci meglio riusciti.

rapporto sessualesaviano con leone e statua

“Dico sempre che mi sento attore dilettante e pittore professionista”, dichiara Fo: non per nulla nel corso della sua (non ancora finita) carriera di maestro poliedrico ha realizzato una personalissima “Bottega d’artista”, un vero e proprio laboratorio creativo di sapore rinascimentale in cui sono custoditi più di 18 mila schizzi, frutto di un lavoro che dura ininterrottamente ormai da 60 anni.

Il Comune di Milano, in collaborazione con la Compagnia teatrale Fo – Rame, ha deciso di aprire le porte di tale preziosissimo fondaco in una mostra dal titolo “Lazzi sberleffi dipinti” che, durata dal 24 marzo al 3 giugno, ha proposto al grande pubblico 400 opere tra pitture, collages, bozetti, acquerelli, fondali e stampe, ma anche arazzi, maschere, marionette e burattini. Lavori, questi, che ripercorrono un lungo viaggio attraverso la storia dell’arte: dai lavori ispirati alle incisioni rupestri preistoriche al linguaggio pop dei giorni nostri, percorrendo le esperienze dell’arte greca e romana, dell’arte bizantina e ravennate.

Grande interesse, poi, è quello dimostrato da Dario Fo per l’arte medievale e rinascimentale, testimoniato dai lavori che celebrano i rilievi scultorei del Duomo di Modena e di Parma, ma anche i remake di Giotto, Mantegna, Michelangelo, Leonardo, Raffaello e Caravaggio e dei contemporanei Funi, Carrà e Carpi.

Ma il mondo di Fo è il teatro che egli magistralmente rappresenta negli acrilici che raffigurano scene tratte da “Il barbiere di Siviglia”, “L’italiana in Algeri”, “La Gazzetta”, “Il viaggio a Reims”, ma anche della stagione creativa alla Palazzina Liberty e del suo incontro d’amore con Franca Rame, sua compagna e collega.

Una vita di passioni realizzata per immagini, che ha portato Fo a dichiarare (a ragione) che “se non possedessi questa facilità naturale del raccontare attraverso le immagini, sarei un mediocre scrittore di testi teatrali, ma anche di favole e di grotteschi satirici!”.

di Clara Amodeo

fonte: massacritica.eu