"Un popolo che ha senso della solidarietà è sicuramente un popolo che va avanti nella storia. E' un popolo che produce umanità in un momento come questo in cui l'umanità e schiacciata e la cultura della vera solidarietà è distrutta..." Dario Fo
"Ci risiamo, piovono pietre! E’ straordinario: tutte le volte che mi capita di scrivere o recitare un lazzo grottesco su un personaggio politico della destra e qualche volta anche della sinistra, vengo subito aggredito da una caterva di insulti dai soliti giornali moralmente corretti e dai media in genere. In questo caso lo sberleffo indegno che ho prodotto ha colpito due personaggi che rischiano di venire eletti come ministri o sottosegretari del nuovo governo. Ed ecco che scatta subito il reato di lesa maestà. Il primo da me colpito è stato Brunetta, detto da qualche commentatore sgarbato ‘il petulante di turno’. Il secondo è l’ex Presidente del Senato Schifani. Mi sono permesso di far notare come il suo cognome sia onomatopeico... in quel suo nome c’è già tutto: il rifiuto e il senso di angoscia che procura il suono di questa parola. Schifani.
Cominciamo con il puntualizzare come mi sono espresso nella prima ironia. Di che atto indegno mi sono macchiato? ..."
Dario Fo interviene su RAITRE ad Agorà - 19 aprile 2013.
"Bersani aveva un problema evidente: doveva tenere il potere. Non si muoveva per realizzare qualcosa di nuovo e di fermo in una direzione che fosse il vantaggio della popolazione per farla uscire dalla disperazione e dalla miseria. La sua preoccupazione era il proprio potere, insieme alla sua troupe di persone che gli stanno sulle spalle e che lo conducevano verso il disastro che sappiamo".
"Per me Beppe Grillo è stato una sorpresa, ha giocato con freddezza e con tecnica da giocatore di quelli che sanno come condurre il gioco: pulito, senza isterismi, dando al punto giusto la grande svolta che ha spiazzato il gioco".
"I 5 Stelle hanno dimostrato di essere molto più seri di tanti anziani, sono lineari e puliti".
"Prodi? È una situazione nuova e positiva rispetto a quello che avevamo vissuto ieri, ma personalmente preferivo Rodotà, che ha un'altra storia. Da lui poteva venire il nuovo e il diverso. Lo stimo come uomo, per intelligenza, cultura e soprattutto per il suo coraggio".
La scelta di Franco Marini da parte di Bersani "era una mossa disperata perché si sentiva il fiato al collo del Fiorentino che vuol rottamare tutto e non accetta l'indicazione. Allora si è buttato a destra e ha sfasciato tutto, perché si è trovato contro tutta la base, dando la possibilità al Toscano di fumare tutta l'aria e soprattutto le idee".
"L'importante -- ha aggiunto Fo -- è che si mettano in equilibrio perché non possiamo andare avanti con questi rimandi e con queste furberie".
Il Premio Nobel che si è speso per un avvicinamento tra Pd e M5S e che ha lanciato un appello per Rodotà presidente della Repubblica, commenta amaro l'accordo tra Bersani e Berlusconi sul nome di Franco Marini. Garantirà un salvacondotto sulla giustizia al Cavaliere e un posto al segretario. Ma non servirà all'Italia. E il partito è distrutto. Intervista di Giulia Santerini...
Mini documentario sulla registrazione del brano contenuto nel Cd Sette x Uno, sette artisti per un unico scopo: aiutare la campagna di SAVE THE CHILDREN organizzata in favore della scolarizzazione in una regione del nord Etiopia (Tigray)
Apre il disco "Nana Bobò", una ninnananna veneta pre anno 1000 cantata da Dario Fo.