Dario Fo - “L’apocalisse rimandata, ovvero Benvenuta catastrofe!”

Che accadrebbe se una bella mattina scoprissimo che il petrolio e’ finito? Beh… dopo un primo momento di sconforto... forse… magari…
Un Dario Fo scatenato in un libro esilarante, buona lettura

"La Terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all’avidita’ di alcuni.”
GANDHI

Ogni tanto, su quotidiani e riviste scientifiche, si legge di convegni che si svolgono in centri diversi dell’Asia e dell’Europa ai quali, oltre a rappresentanti dei massimi Stati e governi, partecipano geologi, astrofisici e ricercatori tra cui diversi premi Nobel.
Si propongono regole e programmi per migliorare la condizione del pianeta ma, immancabilmente, puntuali gli Stati Uniti, l’Australia, Cina, Giappone e altri importanti paesi dell’Onu non offrono la propria adesione; per di piu’ ci sembra che il dramma dell’inarrestabile surriscaldamento terracqueo non sollevi timori e preoccupazioni eccessivi nella gran parte della popolazione del pianeta, ma esiste un certo numero di cittadini per i quali al contrario il problema sta diventando una disperata ossessione.
Io personalmente, lo devo ammettere, faccio parte da tempo di quest’ultima tormentata categoria.
Non perdo occasione, appena incontro qualcuno, sia maschio che femmina, sia giovane che anziano, di sollevare il problema e di tentare il loro coinvolgimento col classico approccio: “Ha notato? Non c’e’ proprio piu’ stagione… un momento si scoppia dal caldo… all’istante c’e’ tempesta, grandine e perfino neve nella quale affondano immense regioni dallo Stato di New York fino al Canada, e l’intera Cina.”
I piu’ scantonano, ma se l’interlocutore abbocca e’ spacciato! Gli tengo una concione sugli effetti dell’inquinamento da stordirlo…
Ci provo anche in taxi col conducente e perfino in autobus sia con i passeggeri sia con il responsabile che controlla i biglietti! Non parliamo poi di quando mi ritrovo a viaggiare in treno… guai se qualcuno mi chiede di essere fotografato con me mostrando il cellulare! Lo faccio subito accomodare nella poltrona vicino, se non c’e’ posto lo prendo addirittura sulle ginocchia, e qui al par d’un ragno, inizio a tesser la tela. Qualcuno, pur di salvarsi dall’aggancio, scende qualche fermata prima!
Un giorno sull’aereo Palermo-Milano, ho agganciato una bellissima signora, anziana ma di un’eleganza raffinata… sembrava uscita da una sequenza del Gattopardo di Visconti. Appena ho accennato al disastro atmosferico, mi ha afferrato una mano e accarezzandola mi ha supplicato: “Oh si’, me ne parli…! Mi interessa moltissimo.”
Ho iniziato la mia lezione con entusiasmo: “Vede, il problema e’ complesso e articolato. Ormai non c’e’ quasi piu’ nessuno che non ammetta la responsabilita’ dell’uomo riguardo alla condizione del pianeta e al suo surriscaldamento. Ma esplode una feroce diatriba appena si comincia a discutere del come salvare la Terra e ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica… tonnellate di gas tossico che letteralmente intasano l’atmosfera.”
La signora mi seguiva come incantata, io incalzavo: “Sorgono tre categorie di pensiero. C’e’ chi dice ‘Basta diminuire per gradi ma drasticamente l’uso dei motori a scoppio con propellente fossile… Eliminare le vecchie caldaie per il riscaldamento delle case e degli uffici e installare nuovi impianti di eolico, solare… E perche’ no?, anche nucleare.”
La signora ha un sussulto. “Certo - la tranquillizzo schioccandole un piccolo bacio sulla fronte - non si preoccupi… Oggi come oggi, riprendere col nucleare e’ una soluzione improponibile! A parte la produzione di scorie radioattive che tuttora non sappiamo dove e come sistemare… sto parlando delle centinaia di migliaia di tonnellate che l’America e l’Europa, Russia compresa, hanno prodotto dall’inizio del nucleare e che non siamo ancora riusciti a smaltire, se non collocandole in luoghi e spazi provvisori come lo Stato dello Utah, che e’ diventata un’orrenda discarica di morte, operazione con un costo all’infinito di miliardi di dollari. Ma lo sa che per riuscire a produrre energia pulita sufficiente per il 50 per cento del fabbisogno globale dovremmo costruire una centrale nucleare alla settimana per i prossimi 63 anni?” (*Jeremy Rifkin, Repubblica 22 settembre 2007).
La signora, con un sorriso dolcissimo stampato in viso, accenna a un abbraccio poi si ricompone imbarazzata.
“Quindi non ci resta - incalzo io - che scegliere le cosiddette energie eco-compatibili che produrrebbero elettricita’, e altre energie accettabili ma in grado purtroppo di soddisfare solo una percentuale minima del nostro fabbisogno.”
“E quindi? - mi chiede la deliziosa creatura che ormai pende letteralmente dalle mie labbra - E allora?”
“Se l’intiera umanita’, i governi, i produttori, gli Stati, non s’impegnano in un’azione stravolgente, creando nuovi sistemi produttivi potenti e non inquinanti, siamo alla fine.”
La signora, con un’espressione addolorata implora: “Oh… salvaci!” E si butta fra le mie braccia.
“Faremo l’impossibile… - balbetto, leggermente imbarazzato per quell’approccio appassionato, ma poi mi riprendo - vede signora, dando per certo il cambio di rotta definitivo dei Paesi occidentali altamente industrializzati e all’avanguardia, il problema saranno poi i Paesi orientali emergenti, che vogliono assolutamente raggiungere il nostro livello di vita e di ammodernamento tecnologico, quindi si rifiutano di aborrire i propellenti fossili.”
“Oh, che ambiziosi!” esclama la dama.
“Non dimentichiamo che la Cina sta superando ormai i due miliardi di abitanti e che l’India sta raggiungendo a sua volta il miliardo… forse l’ha superato, e poi c’e’ l’Indonesia… e via dicendo…”
La signora, sconvolta, si stringe sempre piu’ a me tremante, e mi inonda di lacrime.
Non posso fare a meno di tranquillizzarla “Ma vedra’ che si trovera’ il modo di uscire indenni da questa tragedia.”
Giungiamo a Milano.
“La prego, parli con i miei figli. Sarei felicissima di poter vivere con lei.”
Dal fondo del corridoio appaiono un medico e un infermiere; caricano su una sedia a rotelle la signora che non abbandona mai la mia mano.
“Grazie di avermi regalato questo stupendo viaggio - dice mentre la legano alla poltrona mobile, poi aggiunge - lei dovrebbe fare l’attore.”
Il medico si rivolge a me e chiede: “Non l’ha importunata, spero? Purtroppo, ogni tanto, esce letteralmente di senno.”
La signora e’ gia’ in fondo al corridoio e, rivolgendosi al suo accompagnatore, esclama: “Che bella storia mi ha raccontato quel signore. Era cosi’ romantica! Mi ha fatto piangere… Peccato non sapere come finisce.”
E’ proprio vero: il mestiere del divulgatore scientifico e’ carico di insidie e delusioni!

Un uomo preistorico camminava spedito nella tundra.
Incappo’ in un mammut e gli ando’ a sbatter contro.
Indispettito grido’: “Ma con tutta la piana che hai a disposizione, proprio di qui dovevi passare?”
E se ne ando’ imprecando.
Quel primitivo non era un temerario, era soltanto cieco!

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"Palcoscenico"

Venerdì 4 luglio, alle ore 23.30 su Rai Due, quinta puntata della nuova serie del Teatro in Italia con Albertazzi, Dario Fo e con la partecipazione di Franca Rame dal titolo: "Eroi amore e guerra da Romeo e Giulietta ad Antonio e Cleopatra."

Nello splendido cortile di Palazzo Te a Mantova, incontriamo il Fool di Shakespeare, il giullare di Corte che ha licenza di parlare e sparlare dei potenti. Un pretesto per raccontare i rapporti del Bardo con l’Italia e i suoi artisti a cui si era abbondantemente ispirato.


clicca sull'immagine e guarda il video del 6 giugno

Albertazzi e Fo: sei nuove puntate de "Il teatro in italia" a Palcoscenico

Sei nuove puntate-evento del “Teatro in Italia” con Giorgio Albertazzi e Dario Fo andranno in onda tra giugno e luglio in seconda serata su Rai Due.

Il nuovo ciclo di Palcoscenico, di Giovanna Milella, Alida Fanolli e Felice Cappa, è dedicato ai due secoli d’oro del teatro italiano, il Seicento e il Settecento, e comincerà venerdi’ 6 giugno su Rai Due alle ore 23,10.

Le sei puntate sono così articolate:

1. LaCommedia dell’arte e le maschere
2. I teatranti italiani conquistano l’Europa
3. Il teatro, il potere e la scienza-spettacolo, da Ruzante a Galilei
4. L’eredità dei comici, Molière e Shakespeare
5. Eroi, amore e guerra, da Romeo e Giulietta ad Antonio e Cleopatra
6. Il mondo nuovo, Casanova e Goldoni

Albertazzi e Fo, con la partecipazione di Franca Rame, accompagnano gli spettatori in un viaggio animato da incontri, luoghi e memorie. I tre attori non spiegano il fascino del palcoscenico ma lo fanno vivere puntata dopo puntata. Più che l’accademia amano l’esperienza, più che la teoria amano la pratica teatrale.

I set di incredibile bellezza artistica italiana, in cui sono ambientati i periodi storici, sono: per il ‘600 il Teatro Farnese di Parma e Padova, Verona, Roma, Napoli; per il ‘700 il Teatro Bibiena di Mantova, Venezia, e ancora Padova, Roma, Napoli.

Il percorso è insieme reale e virtuale. Ogni puntata ha un set principale in esterni, un teatro, una piazza, una corte dove i due protagonisti conducono il pubblico a vedere la materia di cui è fatto il teatro - mattoni, marmi, legno, velluti - e ad ascoltare le parole che ne rappresentano l’anima. Ma la cornice del programma è uno studio virtuale, un limbo in cui Albertazzi e Fo compongono l’armonia dell’intera opera.

La prima puntata è dedicata a: La Commedia dell’Arte e le maschere. Comincia nel Teatro Farnese di Parma, da anni trasformato in museo e riaperto eccezionalmente dalla Sovrintendenza ai Beni culturali di Parma proprio per Palcoscenico. Da questo straordinario set parte il racconto dei Comici Italiani che con i loro canovacci e le loro maschere - da Brighella, Pantalone, Colombina ad Arlecchino e i vari Zanni - hanno conquistato le scene italiane e quelle di tutta Europa.

Palcoscenico è sottotitolato su Televideo in italiano a pagina 777 e in inglese a pagina 778; altre notizie sugli spettacoli a pagina 552 di Divertirai. Il programma è diffuso in tutto il mondo da Rai International.
Guarda il video


Patto anti atomo vent'anni dopo a Montalto di Castro

Il patto sarà firmato in uno dei luoghi simbolo degli anti atomo, Montalto di Castro davanti alla mega centrale.

Ed ha subito trovato adesioni eccellenti: Dario e Jacopo Fo, Franca Rame, Alberto Asor Rosa, Grazia Francescato, Vittorio Emiliani, Gianni Mattioli, il presidente della provincia di Ascoli, Massimo Rossi, il climatologo Vincenzo Ferrara e Tommaso Campanile,responsabile ambiente del Cna, solo per fare alcuni nomi.

Patto anti atomo