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[STAMPA] Grande successo per lo spettacolo H2ORO con il blitz di Dario Fo per il 40° della FOCSIV

 

Grande successo e boom di applausi mercoledì scorso 23 maggio, a Milano, per la 350° replica di H2Oro. L'acqua, un diritto dell'umanità, e per lo straordinario contributo di Dario Fo che è salito sul palco conquistando il sorriso della platea con un fuori programma che è stato uno spettacolo nello spettacolo.

 

"Rivolgo un ringraziamento speciale a Itineraria Teatro e al maestro della satira italiana e Premio Nobel per la letteratura nel 1997 Dario Fo per aver voluto dedicare al 40° della Federazione uno spettacolo di altissimo valore artistico e sociale. L'interpretazione del grande artista e commediografo ha fatto vibrare di risate l'Auditorium milanese Di Vittorio - dice il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai -. Una serata straordinaria, insomma, ancora di più perchè tutto questo è stato organizzato in nome della difesa e della promozione di un diritto umano inalienabile: l'accesso all'acqua che, come ricorda anche il Papa nell'enciclica Caritas in Veritate citata nel corso dello spettacolo da Fabrizio De Giovanni, deve essere grantito a tutte le popolazioni e le persone nel mondo".

 

Come previsto e già annunciato, l'incasso della serata è stato devoluto a due progetti FOCSIV di cooperazione internazionale in Mozambico e Rwanda, gestiti rispettivamente dagli Organismi federati Celim Milano ed MLFM.

 

Ulteriore valore aggiunto dell'iniziativa, spiega Cattai, "è stata l'organizzazione dell'evento, frutto di un articolato lavoro di rete e di cooperazione tra diverse realtà", a cominciare dalla mobilitazione degli Organismi FOCSIV presenti in Lombardia, ovvero: Amici dei popoliASPEM,CELIM BergamoCELIM MilanoCOEFondazione Don GnocchiFondazione SipecFondazione TovMLFMMMIOVCISCAIPSVIVISPE.

 

Un ringraziamento particolare, infine, il Presidente FOCSIV rivolge all'Organismo federato CELIM Milano per il coordinamento dell'iniziativa sul territorio milanese.

 

 

Ufficio Stampa FOCSIV

Tel. 066877796, 066877867- Fax 06 6872373;

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fonte: focsiv.it

 


[STAMPA] Appello 'siamo tutti ebrei greci'

 

Lettera Kouchner, Levy, Fo, Yehoshua su quotidiani europei
(ANSA) - ATENE, 28 MAG - L'Europa sia piu' forte e unita e reagisca all'ondata di estrema destra che sta colpendo diversi suoi paesi, a partire dalla Grecia, con l'affermazione del partito neonazista 'Alba dorata'. E' l'appello 'Siamo tutti ebrei greci' pubblicato sui giornali da un gruppo di intellettuali e politici, tra i quali l'ex ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, il filoso Bernard-Henri Levy, il Premio Nobel Dario Fo, lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua.
fonte: ansa.it

[STAMPA] Milano cultura e arte, Officina della creatività, Città delle Culture,

Milano cultura e arte, Officina della creatività, Città delle Culture, Stefano Boeri, Dario Fo, Macao, lavoratori dell’arte e dello spettacolo, eccetera …

macao dario fo boeri

Macao e Milano. Torre Galfa e Palazzo Citterio. Fenomeno mediatico e autogol. Condividiamo la sostanza di ciò che dice Stefano Boeri: “Oggi mi chiedo cosa c’entri tutto questo con l’occupazione di Palazzo Citterio. Mi chiedo perché, invece di accettare la sfida di un dialogo innovativo con il Comune di Milano, si sia deciso di occupare un edificio storico che rappresenta qualcosa di totalmente diverso dalla Torre Galfa”. E ancora di più condividiamo l’obiettivo sue odierne dichiarazioni: “Stiamo lavorando perché Milano diventi la prima città italiana in cui si sperimenti la gratuità per i Musei civici” (fonte: Corriere della Sera).  E raccogliamo l’invito di Boeri rivolto a un pubblico non esiguo di professionisti dello spettacolo – con in testa Dario Fo – dell’arte, della cultura negli spazi dell’ex Ansaldo. Ecco i fatti, raccontati da FEDERICAPAOLA CAPECCHI (coreografa) per MAE Milano Arte Expo >>

Venerdì 18 maggio 2012 l’Assessore alla Cultura, Stefano Boeri, facendo seguito alle scelte dell’Amministrazione di cui fa parte, e sollecitato, o forse accelerato nelle azioni, dal fenomeno mediatico Macao, ha aperto alcuni capannoni dell’ex Ansaldo di piazza Bergognone – Via Tortona a molti rappresentanti della cultura, dell’arte, della musica, del teatro, della danza e dell’associazionismo milanese. Tutti invitati direttamente dall’assessorato alla cultura tramite email.

dario fo stefano BoeriAnche chi scrive ha ricevuto invito diretto. Obiettivo della assemblea pubblica era informare della volontà di far nascere, proprio nell’area dell’ex Ansaldo, l’Officina della creatività, all’interno della quale avrebbe potuto trovare spazio anche l’esperimento Macao. Dinanzi a circa trecento rappresentanti della cultura e dell’arte milanesi, infatti, è stato proposto un un obiettivo più ambizioso del burocratico piano di assegnazione degli spazi abbandonati della città: questa Officina della creatività. A tutte le realtà presenti è stato chiesto di proporre progetti per continuare a dare sempre nuovi impulsi alla vita culturale milanese.

L’Assessore Boeri, infatti, dopo aver descritto la struttura e gli edifici dell’ex Ansaldo, i cui spazi oggi sono vuoti e non ancora tutti destinati, ha dichiarato che dal 9 al 19 giugno 2012, per dieci giorni, lo spazio di via Bergognone si trasformerà in un laboratorio per capire cosa fare e come creare insieme l’Officina della creatività: tutti possono presentare i progetti, in modo tale da poter, poi, iniziare a destinare gli spazi. Le modalità e i criteri di questa “destinazione” o “assegnazione” non sono stati enunciati nella serata, ma verranno illustrati nella “dieci giorni” di giugno.

L’apertura a tutte le realtà della cultura e dell’arte milanese, cioè la manifesta volontà di un dialogo diretto e reale, e l’obiettivo, ambizioso, giusto e necessario in una città come Milano, della creazione di uno spazio per l’arte e le arti, pubblico, partecipato e di prestigio, a noi di MAE sembrano gli elementi interessanti e meritevoli di approfondimento. Il resto, come la discutibile scelta di Macao di non partecipare ne’ accettare l’opportunità di confronto, la lasciamo, per ora, alla interpretazione di Dario Fo, che l’ha commentata come ingenuo, immaturo, errore di valutazione e di presunzione.

Dunque, fatti salvi gli spazi destinati alla Carlo Colla e Figli (perché ci auguriamo che Boeri si riferisse a loro, unica e storica compagnia marionettistica milanese cui è stato tolto il magnifico Teatro Gerolamo di piazza Beccaria), quelli destinati al Museo della Interculturalità o Città delle Culture – che sarà pronto nel marzo 2013 – quelli che al momento ospitano le scenografie di Luisa Miller – per l’opera che debutterà il prossimo 6 giugno al Teatro alla Scala – tra i graffiti, le insegne, i marchi, l’ala occupata dalle Poste Italiane e dagli uffici distaccati di Palazzo Marino, in tremila metri quadrati e su due piani, alcuni dei quali già tinteggiati di bianco e agibili, potrebbe darsi la vita di tutta una città che genera creatività, idee, pensiero e cultura? Tra le mura gloriose di un villaggio operaio potrebbero prendere vita virtuose residenze, ospitalità, progetti, riqualifiche architettoniche e di sostanza, reti di lavoro e laboratori permanenti di ricerca? Francamente si stenta a crederlo. Non se ne abbia Boeri. Ma se solo ci fosse una piccola possibilità, che la città, tutti i cittadini, spettatori appassionati (e sono tanti) dell’arte, della cultura e del teatro, e non solo le rappresentanze del settore, siano presenti dal 9 al 19 giugno 2012, in massa!

Questo è il modo: occupare la politica. Non un luogo fisico, ma occupare la politica nel senso di obbligarla alle sue responsabilità e doveri. Occuparsi, di politica!  Se l’occasione di dialogo e costruzione è reale, così come di creare un luogo fisico, che possa divenire centro di prestigio, come gli spazi industriali della Ruhr Triennale – Kultur Ruhr GmbH – a Gelsenkirchen, come molte altre realtà internazionali in Francia, in Belgio, in Olanda, questa è la volta di mettere da parte gli individualismi e partecipare. Perché non si tratta di ottenere qualcosa per sé, che è sempre poco utile, ma per la città di Milano e la cultura e l’arte, tutta.

Per questo sarebbe bello che i giornalisti presenti venerdì 18 non si limitassero a parlare della gaffes Macao e della diatriba Torre Galfa: perché si stavano ponendo le basi per un dialogo importante nella città e per la città. Perché all’ex Ansaldo era convenuta molta della rappresentanza culturale e artistica di Milano, molta, soprattutto, di quella che fatica da anni questo universo senza pretendere nulla, senza picchiare i pugni sul tavolo – (solo perché crede che gli atti di forza non debbano appartenere all’arte e alla cultura) – quella che, spesso, ci rimette anche sempre di tasca propria ma, ciononostante, continua a credere, costruire ed elargire qualità e professionalità.
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dario fo Nessuno di chi di dovere dell’informazione ha chiesto, ha sollecitato Boeri rispetto a questa “dieci giorni” di giugno, rispetto all’Officina della creatività, se non per brevi dichiarazioni di buon comportamento dell’Amministrazione. E invece, forse, è l’occasione per aprire un vero dibattito pubblico, una vera inchiesta intorno alla cultura e creatività milanese. Per questo sarebbe stato bello che Macao non rifiutasse il confronto e il dialogo, non tanto con l’Amministrazione, ma, soprattutto, con quei trecento veri lavoratori dell’arte, della cultura e dello spettacolo, che i propri nomi (e anche i cognomi) li pronunciano, che la propria storia e professionalità la raccontano, la condividono e la mettono al servizio di tutti, che erano lì – anche per Macao – disposti ad ascoltare, a dialogare e magari anche ad appoggiare (forse non tutti condividendo i modi) i buoni intenti di Macao. Trecento veri lavoratori dell’arte, della cultura, dello spettacolo che, in sostanza, si sono sentiti dire che non contano nulla, che non serve relazionarsi con loro, perché solo Macao è il nuovo, il vero e la vera democrazia partecipata. Pur richiamando a sé tutta la buona volontà e disponibilità, pur adagiando pensieri e dubbi sull’ἐποχή (epoché), per dare spazio e tempo di azione senza preconcetti, è difficile non sentirsi offesi da quel comportamento e da quel comunicato stampa. E non si può che sentirsi consolati dalle parole severe di Dario Fo. Un maestro, un premio Nobel che ha dato tanto a Milano, al teatro, alla cultura, un uomo da cui imparare e da ascoltare.

Un Dario Fo al quale sarebbe giusto assegnare, Assessore Boeri, un teatro, un luogo fisico di prosecuzione (e anche di celebrazione, perché no) della sua arte.

Al 9 giugno 2012, allora! Non manchiamo!

Federicapaola Capecchi, coreografa.

Mappatura dei luoghi abbandonati di Milano e hinterland, in continuo aggiornamento

fonte: milanoartexpo.com
 


[STAMPA] Dario Fo a Ecoshow

Dal 23 al 25 maggio, dalle 18 alle 21, si svolge la terza edizione di "Ecoshow, eventi online per l'ecologia".
Quest'anno il tema sarà ABC: Ambiente Bene Comune, con interventi di Dario Fo, Elinor Ostrom (Premio Nobel per l’economia 2009, Gunter Pauli (fondatore della Blue Economy e di Zeri.org), e di molti altri.
L’edizione 2011 di Ecoshow è stata seguita da più di 20.000 utenti unici, facendola diventare, nelle giornate di programmazione, la terza web TV più vista al mondo e la prima nella categoria non profit.
Buona visione!
 
Per scaricare il programma completo dell'evento clicca qui

[STAMPA] Dario Fo deluso bacchetta Macao: questa volta sono loro chiusi al dialogo

«Vogliono fare i martiri, una posizione da perdenti, ma forse hanno paura di quello che possono realizzare.  Trovo decisamente stupido il rifiuto d'incontrare il Comune di Milano». Pisapia torna a offrire lo spazio Ansaldo
Daniele Duso

dario fo al salone del libroMILANO – Dario Fo bacchetta Macao. «Sembra che abbiano paura di quello che possono fare». È un Dario Fo a metà strada tra il deluso e l’irritato, anzi, stando alle sue testuali parole forse più vicino alla seconda posizione. Basta nominare Macao, e parte come un fiume in piena. «Mi sembrano arroccati su un’idea di chiusura a ogni costo che non porta da nessuna parte. Il rifiuto di parlare, di incontrare il Comune di Milano, anche di fronte a un’apertura come quella dimostrata dall’Amministrazione che rappresenta un unicum nella storia milanese degli ultimi anni, trovo che sia decisamente stupido. Normalmente di fronte a un gruppo di giovani che, come con Macao, decideva di compiere un’azione un po’ insolita, il Comune non ci pensava due volte a mandarli a farsi fottere. Invece, di fronte all’apertura del Comune, Macao è riuscito a mettersi contro non solo l’estrema destra, ma anche a inimicarsi alcuni esponenti della sinistra».

MANCANO LE IDEE È un fiume in piena l’istrionico premio Nobel, di fronte a un’azione che, almeno inizialmente, era stata paragonata a quella della Palazzina Liberty che, a fine anni Sessanta, aveva avuto tra i suoi protagonisti proprio Dario Fo.

Forse è proprio questo che manca a questi ragazzi, un po’ di carisma? «Macché, non è il carisma che manca – riprende l’artista –, mancano le idee chiare. Se non c’è questa chiarezza allora sei fottuto. Se non sai dove vuoi arrivare, che cosa vuoi fare, non vai da nessuna parte».

Sarà perché gran parte di loro sono molto giovani? «Anche noi, negli anni Sessanta, eravamo molto giovani, ma avevamo le idee chiare su cosa e come si doveva agire. Questi sembra quasi che abbiano paura di quello che possono realizzare. E poi sono divisi, qualcuno degli occupanti della prima ora, chiamiamoli così, pensano di poter pretendere dei privilegi, almeno a livello decisionale, su chi è entrato in seguito. Creano distinzioni di valore senza senso, mentre invece se entrano altri elementi validi, il dialogo va sempre tenuto aperto, dando a tutti la stessa possibilità di partecipare».

VOGLIONO FARE I MARTIRI… Le stesse cose, Dario Fo, le ha ripetute ad alcuni rappresentanti di Macao che proprio oggi gli hanno chiesto un incontro. «Vengono qui per chiedere una sorta di lasciapassare da parte mia, ma io oggi non posso che ribadire la mia delusione. Inutile voler passare per martiri, giocare al presupposto che a ogni costo non si vogliono favori da chi sta al potere. È una posizione da perdenti. Forse non si rendono conto di questo, e se non se ne rendono conto probabilmente vuol dire che c’è una ragione, che mancano le possibilità e le capacità per realizzare  quello che si dichiara di voler fare. Spero sempre che ci ripensino e che riaprano il dialogo con il Comune, ma sono anche abituato a lasciar fare, a lasciare libertà di pensiero e di azione. Anche perché è giusto che si facciano l’esperienza, – chiude – anche a costo di sbatterci il muso».

PISAPIA – Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia si è espresso in termini critici: «I ragazzi del collettivo di Lavoratori dell’arte di Macao, che hanno occupato per circa 10 giorni la Torre Galfa di Milano, devono lasciare libera via Galvani, dove da martedì scorso si sono riversati subito dopo lo sgombero dell’edificio». Così continua la nota: «Da parte di chi vuole essere protagonista di iniziative culturali, si ponga fine a ogni comportamento che comporti un grave disagio ai cittadini e alla città. Condivido che la cultura debba essere un bene comune, ma anche il territorio della città è un bene comune». Pisapia, inoltre, al termine della riunione di Giunta ribadisce, «come concordato con tutti gli assessori, la volontà di far nascere, a partire dall’Assemblea di questa sera negli spazi dell’ex Ansaldo (lo spazio offerto dal Comune ai ragazzi che avevano occupato la torre, ndr), l’Officina della Creatività  a Milano, un luogo di confronto aperto ai cittadini, a tutto il mondo culturale e artistico presente in città».

fonte: ilvostro.it


[STAMPA] L’Orchestra Giovanile del “Peri” invitata da Fo

I musicisti reggiani si esibiscono domani a Palazzo Reale

orchestra giovanile PeriREGGIO. Un titolo provocatorio, preso da una canzone firmata dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo: “Che aspettate a batterci le mani?”. E questo per presentare il concerto della nostra Orchestra Giovanile dell’Istituto Musicale Peri diretta da Gabrielangela Spaggiari che domani mattina (ore 11) si esibisce nel cortile di Palazzo Reale a Milano. L’iniziativa parte dallo stesso Fo che, venuto a conoscenza della crescente realtà delle orchestre e dei cori giovanili e infantili in Italia e della valenza non solo artistica ma culturale e sociale del progetto, ha proposto di realizzare una manifestazione con vari appuntamenti, nel quadro della mostra di pittura “Lazzi Sberleffi Dipinti” in esposizione fino al 3 giugno. Insieme all’orchestra del Peri più volte applaudita in svariati concerti sul nostro territorio (da ultimo alla Rocca di Novellara) si esibisce l’Orchestra Giovanile della Scuola Primaria “Don Milani” e dieci bambini del secondo ciclo della scuola primaria che frequentano i corsi propedeutici di violino e viola tenuti dalla professoressa Tatiana Caselli all’Istituto Peri. «Ancora una volta Reggio con le orchestre di bambini e ragazzi - spiega il direttore del Peri Maurizio Ferrari - è arrivata prima in Italia. E’ da otto anni che come Istituto Peri ci occupiamo di questo progetto che è frutto di un’idea legata a un preciso progetto formativo. Qui da noi suonano tutti ed il repertorio viene adeguato agli strumenti che ci sono. Da poco tempo si è mossa Bologna, poi Venezia: adesso altri Conservatori capiscono l’importanza di un percorso come questo. Quando Dario Fo ha saputo di questa nostra realtà si è entusiasmato e ci ha voluto conoscere”. L’orchestra fa parte del “Sistema delle Orchestre e dei Cori giovanili e infantili d’Italia” (direttore Giuseppe Gherpelli) che dal mese di febbraio ha istituito il “Tavolo della musica” avviando una sperimentazione nel territorio del Comune, per offrire ad un gruppo di oltre settanta bambini di età compresa fra i 7 e i 10 anni, la possibilità di fare musica insieme. Alla realizzazione di tale progetto che coinvolge gratuitamente tre scuole primarie - “Don Milani”, “Marconi” e “Collodi” - stanno lavorando in particolare “Officina Educativa” del Comune di Reggio Emilia e l’ Associazione “Mus-e”.

L’Orchestra Giovanile “Peri” che suonerà musiche di Haendel, Berio, Wagner, Saint Saens. Shostakovich, è formata dai seguenti musicisti. Flauti: Patrick Bisi, Alessandro Gozzi, Giulia Genta, Chiara Spezzani; Oboi: Cecilia Gabbi, Lucia Morini, Marta Pancaldi; Clarinetti: Nicola Storchi, Martina Montruccoli, Francesco De Zuani, Ilaria Reati; Fagotti; Stefania Serri, Mariangela Bartoli, Martino Tubertini; Trombe: Simone Scolari, Marco Magnani, Marco Vescovi; Tromboni: Samuele Galimberti, Gianmarco Carletti; Corni: Luca Serri, Federico Fantozzi, Caterina Rodomonti, Sabrina De Rosa; Arpa: Maria Gilda Gianolio; Violini Primi: Martina Ferrari, Joshua Dembech, Sofia Bertolini, Giorgia Ferrante, Laura Burza, Eleonora Bulgarelli; Violini Secondi Annalia Pellegrini, Laura Bertola, Vittoria Reverberi, Carlotta Curti, Simone Bertolini, Anna Giaroli, Maria Vittoria Del Sante; Viole Francesca Catellani, Francesco Corradini Zini; Violoncelli: Samuele Riva, Gabriele Masini, Elde Lini, Greta Rondini, Beatrice Frattini. Contrabbasso: Mattia Riva; Percussioni: Gabriele Genta, Martina Ferrari, Nicolò Tomasello, Francesco Pedrazzini.

L’Orchestra Giovanile “Don Milani” è composta da Sarah Boamaong, Erdonita Bytyci, Cecilia Branchetti, Giulia Beltrami, Francesco Borelli, Denis Caca, Chiara Cavallari, Gabriele D’Agliano, Dario D’Agliano, Daniela Demcolli, Domingo Nathaniel, Camilla Davolio, Elisabetta Fornili, Giulia Ferretti, Martina Failla, Alessandro Falco, Chiara Gallo, Arianna Giannetti, Asia Ganassi, Benedetta Gualtieri, Nassima Lahunidak, Margherita Molinari, Simone Montanari, Martina Milello, Aya Ramou, Daniele Saiglia, Giacomo Sassi, Cristiano Torri, Eri Zyber.

A questi si aggiungono dieci bambini del secondo ciclo della scuola primaria che frequentano i corsi propedeutici di violino e viola tenuti dalla professoressa Tatiana Caselli all’Istituto Peri: Viola Del Monte, Sofia Donati, Sara Lusuardi, Chiara Malaguti, Francesca Poli, Sarah Prampolini, Sveva Corradini, Emma, Alessandro Sevardi, Camilla Catellani.

Giulia Bassi

fonte: gazzettadireggio.geolocal.it