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[STAMPA] Dario Fo e Franca Rame ancora censurati

di Jacopo Fo | 9 luglio 2012

Da quando mio padre ha dato fastidio a Giotto (!) niente più Rai.
 
La storia del rapporto tra i miei e la Rai è molto sofferta. Dal 1962 per 15 anni i loro nomi furono banditi dalla tv di Stato. Avevano osato rifiutare le censure all’ultimo momento (su un testo già approvato). Lo scontro era stato provocato dal fatto che, presentando Canzonissima, che allora era la trasmissione di maggior successo della Rai, avevano mandato in onda uno sketch sulle morti sul lavoro e un altro sulla mafia… Pare assurdo ma è così, il pezzo recitato dai miei non portava accuse ai politici o ai colletti bianchi. Si diceva solo e unicamente che la mafia esisteva e uccideva. Nient’altro… Ma allora non si poteva parlare di mafia… Il senatore Malagodi, che poi diventò senatore a vita, affermò in Parlamento che “Si insultava l’onore del popolo siciliano sostenendo l’esistenza di un’organizzazione criminale chiamata mafia.”
 
I miei furono perseguitati legalmente per inadempienza contrattuale, avendo abbandonato la trasmissione per protesta e persero pure tutti i contratti pubblicitari (allora c’era Carosello). 
Poi, nel 1977, ci fu il grande ritorno con Mistero Buffo. Poi, a fasi alterne, i miei genitori ebbero un minimo di possibilità, realizzando, sempre con molta fatica, alcune  trasmissioni. Dopo il 2000 andarono in onda una serie di puntate sul teatro e sui grandi pittori italiani: Caravaggio, Mantenga, Raffaello, Michelangelo, Leonardo e una serata dedicata al Duomo di Modena.
 
Poi Dario decide di raccontare Giotto e nello spettacolo si svela un segreto di Pulcinella: le meravigliose pitture della navata superiore della basilica di Assisi non sono opera di Giotto. La prova di questa affermazione è realizzata con l’ausilio di immagini proiettate. 
A quei tempi ogni pittore aveva un armamentario di sagome di cartone che venivano utilizzate per velocizzare la stesura del disegno. Ebbene, nella basilica superiore non vi è traccia dei cartoni di Giotto, che peraltro era giovanissimo e difficilmente avrebbe potuto dirigere una simile opera. Ci sono invece le impronte dei cartoni abitualmente utilizzati da un nutrito gruppo di grandi pittori. 
Peraltro la realizzazione dello spettacolo e delle relative riprese della Rai viene concordata col sindaco PdL di Assisi e con i frati Francescani (che lo sanno chi ha dipinto la basilica).
 
Arriviamo a fissare tutti i termini dell’accordo quando improvvisamente il vescovo di Assisi si mette di mezzo e blocca la possibilità di tenere lo spettacolo di fronte alla basilica, censurando il progetto realizzato con i frati, che invece ne erano entusiasti. Faccio una serie di incontri con sindaco e i frati francescani… I frati erano su tutto più a sinistra di mio padre… e il sindaco Pdl ad un certo punto sembrava di Lotta Continua.
 
Ma il vescovo riesce comunque a trionfare: niente spettacolo: non bisogna offendere le convinzioni del popolo, anche se sono sbagliate…
Alla fine, grazie al sindaco Boccali di Perugia si riesce a rappresentare lo spettacolo spostandolo nel capoluogo, di fronte a un’altra stupenda chiesa, anch’essa dedicata a San Francesco.
Realizziamo le riprese ma la Rai si dà uccel di bosco.
E anche gli spettacoli successivi della serie sui pittori non interessano più, nonostante il successo delle precedenti trasmissioni. 
Sinceramente quando Dario ha vinto il Nobel pensavo che le censure fossero finalmente finite.
Invece no.
I ragazzi terribili continuano a essere bastonati.
E alla fin fine va bene così.
Non è difficile essere ribelli a 20 anni, ma se sei considerato ancora un nemico irriducibile dopo gli 80, sei veramente un grandissimo rompicoglioni.
Alla salute cari genitori!
 
Attualmente le trasmissioni realizzate e mai trasmesse da una rete televisiva sono: 
Mistero Buffo (nuova edizione con Franca Rame)
Giotto o non Giotto,
Il Correggio dipingeva appeso al cielo
Ambrogio e l’invenzione di Milano
Dio è nero. Conversazione sul razzismo con Luca Cavalli Sforza
Lezione sull’architettura e il teatro
La vera Storia degli invincibili Seminole con Franca, Dario, Paolo Rossi, Toni Esposito, Modena City Ramblers, Sud Sound System, Sergio Laccona, Mario Pirovano, Jacopo Fo. 
Dario Fo canta le sue canzoni con Fausto Mesolella, i Bandabardò, Marco Zurzolo band, il gruppo A67, Raiz, Ugo Maiorano, Paolo Brancaleoni.
Il ’68, il risotto, il barbera e tutto il resto. Conversazione con Carlo Petrini, fondatore di Sloow Food. 
La nostra storia. Dal Dito nell’Occhio al Premio Nobel e oltre. Video biografia di due guitti pericolosi. 
Per un totale di una ventina di ore di trasmissione che per il momento non vedrete.
 

[STAMPA] Dario Fo torna con nuovi Misteri Buffi

dario fo

CESENA - Dopo 43 anni dalla prima esibizione di “Mistero buffo”, Dario Fo torna a Cesena per un nuovo appuntamento che, pur rendendo giustizia al tempo trascorso, resta fedele alla prima esibizione. Giuseppina Manin, giornalista del Corriere della Sera, infatti, ha proposto al Maestro di ripensare ad altri “misteri” che hanno scosso il nostro paese e di metterli tutti insieme.

Così è nato “Il paese dei misteri buffi”, opera che verrà presentata da Dario Fo in persona, insieme a Claudio Venturelli, domani sera al Chiostro di San Francesco a partire dalle 21.15.

Per l’occasione sarà venduta al prezzo di 15 euro una stampa bellissima e colorata che riproduce una tempera realizzata dal Maestro in modo del tutto estemporaneo, ma non per questo meno prezioso. Tutto il ricavato sarà devoluto al comune di Finale Emilia colpito dal terremoto.

fonte: romagnoli.it


[STAMPA] San Marino: Eventi culturali estate 2012

Dal 12 luglio saranno avviati tre segmenti di una mostra pittorica di opere di Dario Fo, che saranno completati entro il 3 agosto in tre luoghi diversi: Il Silo Molino Forno, Il Teatro Titano e il Museo San Francesco. Il tema suggestivo sarà “la pittura che danza” e l’autore, Dario Fo, sarà a San Marino per creare momenti di interazione con il pubblico.

 

fonte: sanmarinosite.com


[STAMPA] Milano: Dario Fo, verso Dalai Lama Comune faccia gesto riparatore

Roma, 22 giu. (Adnkronos) - Verso il Dalai Lama "spero almeno in un gesto riparatore", ovvero: "Il Comune si organizzi per riceverlo con tutti gli onori nella sala principale di Palazzo Marino. sarebbe un segnale forte, ci eviterebbe di fare una figura di 'peracottari' di provincia". Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura, interviene cosi', in un'intervista a 'la Repubblica' sullo stop alla cittadinanza onoraria di Milano al 'collega', Nobel per la Pace, Dalai Lama, cui va, aggiunge, "tutta la mia stima e solidarieta'" e che spera "fortemente" di incontrare.
Per Fo "e' colpa del potere di ricatto della Cina" ma "quando l'economia batte e umilia la democrazia, e' una brutta situazione". Fo aggiunge, comunque, "comprendo le ragioni degli attuali amministratori, persone civili e oneste, costrette a mandar giu' il rospo per il bene della citta'".
 
fonte: adkronos
 

[STAMPA] Formigoni/ Dario Fo: Emerge il marcio, ammetta e lasci

Premio Nobel: Siamo governati da una struttura di corrotti

formigoni

Roma, 25 giu. (TMNews) - Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni deve dimettersi davanti al "marcio" che sta emergendo dall'inchiesta sulla sanità lombarda che lo vede indagato. A dirlo è il premio Nobel Dario Fo in una intervista a 'Repubblica'. "Per anni - spiega Fo - ci si è vantati di una regione ai primi posti nel produrre cultura, lavoro, opere pubbliche e tanto altro. Ma è come se per anni si fosse sterrata solo la superficie del terreno, lasciando che sotto proliferasse il marcio. E il marcio ora sta venendo fuori. Quanti sono indagati in Regione?".

"Siamo governati da una struttura di corrotti - aggiunge lo scrittore e attore - che restano attaccati disperatamente alle loro poltrone mentre sta andando tutto in rovina. Anzi, proprio chi ci governa sta mandando tutto in rovina". "Mi piacerebbe vedere Formigoni ammettere semplicemente 'sì, sono colpevole' - osserva Fo -. Senza arroganza, senza queste ironie continue, questo modo sprezzante di rivendicare feste, bagni, pranzi. Dice 'sono puro come acqua di fonte'. Ma neanche Gesù ha mai detto una cosa così presuntuosa".
 

fonte: tmnews.it


Dario Fo, Il film mancato con Pasolini

dario fo e pier paolo pasolini

Questo brano è tratto dal libro di Dario Fo “Il mondo secondo Fo” conversazione con Giuseppina Manin, giornalista. Edizioni Guanda 2008 pp.123-124
di Dale Zaccaria

Il film mancato con Pasolini

"E poi il cinema mi ha lasciato un altro ricordo ancora. Forse poco noto, ma che per me ha significato tanto. Quello con Pasolini. Con lui avrei dovuto collaborare alla realizazzione di un film sull’attentato si Sarajevo, detonatore della Prima guerra mondiale. Un’idea di Pasolini stesso. Pietrangeli avrebbe dovuto girare un film e collaborare con me e Pier Paolo alla sceneggiatura. Purtroppo il progetto si inceppò quando eravamo ancora nella fase del cosidetto “ trattamento”, un passo prima del lavoro di scrittura del copione. Però, anche se non andò mai in porto, per me fu l’occasione di conoscere Pier Paolo."

Che impressione le fece?

"Di un uomo molto riservato, con cui era difficile entrare in contatto, ma di cui subito intuivi l’intelligenza e la cultura straordinarie. Davanti a uno che ha fatto un film come il Vangelo secondo Matteo non ci si tira giù uno ma trentamila cappelli… Lo ammiravo moltissimo, però non sempre condividevo le sue opinioni. Anzi. Quando lui attaccò gli studenti figli della borghesia schierandosi dalla parte dei poliziotti figli del proletariato, io in teatro lo attaccai a mia volta, trasformando quel suo intervento in una satira dove alla fine il difensore-filosofo delle forze dell’ordine si ritrova bastonato dalle medesime. Pasolini venne a saperlo e se ne risentì. Eppure, quando ripenso alla sua morte, a quell’orribile delitto, non riesco a levarmi dalla testa che dietro le spranghe di quei ragazzi di vita che tanto lo affascinavano , ci siano stati mandati di Stato. Forse gli stessi che, nel Marzo del 73, un paio d’anni prima della morte di Pier Paolo, fecero rapire e stuprare Franca. Servizi segreti deviati, come si dice. Anche se quella sera, in una caserma del cento di Milano, alla notizia di quell’atto efferato e vigliacco contro una donna, il generale Palumbo della caserma Pastrengo brindò sorridendo: missione compiuta."

Come molti altri intellettuali “ di sinistra” del tempo anche lei quindi non si trovò sempre d’accordo con quelle che molti definivano le “provocazioni” di Pasolini. Cosa separava di fondo la visione del mondo di Pasolini dalla sua?

"Forse le nostre origini. Pasolini parlava da friuliano trapiantato a Roma, due realtà che mai lo avevano portato a contatto diretto con la classe operaia. Lui non ne aveva conoscenza. Per me invece, vissuto ai bordi della Lombardia e Piemonte, le due regioni più industrializzate del Paese, il mondo operaio era una realtà molto importante. A calamitare l’attenzione di Pasolini era invece il sottoproletariato, gente spesso più vicina al mondo della malavita che a quello del lavoro, gente che tirava a campare… Da grande artista qual’era, lui ha saputo raccontarlo con straordinaria poesia, ne ha fatto un emblema e forse l’ha anche idealizzato."

fonte: pasolinipuntonet.blogspot.it


[STAMPA] Eluana: Dario Fo, Udine ha fatto una scelta civilissima

Premio Nobel in città per mostra dei suoi dipinti

(ANSA) - UDINE, 16 GIU - ''E' stata una scelta civilissima, che fa onore e gloria a questa citta', aver ospitato gli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro. Meno male che c'e' stata gente che ha avuto grande dignita' e grande senso civile''.

Lo ha detto oggi il premio nobel Dario Fo, ospite del capoluogo friulano per la mostra ''La pittura di un narratore'', allestita a casa Cavazzini e curata dai direttori dei civici musei di Udine e di Chiasso, e dedicata al grande premio Nobel per la letteratura, di cui accoglie solo una piccola parte della produzione. (ANSA).

fonte: ansa.it