[STAMPA] Dario Fo e Franca Rame ancora censurati
di Jacopo Fo | 9 luglio 2012
di Jacopo Fo | 9 luglio 2012
CESENA - Dopo 43 anni dalla prima esibizione di “Mistero buffo”, Dario Fo torna a Cesena per un nuovo appuntamento che, pur rendendo giustizia al tempo trascorso, resta fedele alla prima esibizione. Giuseppina Manin, giornalista del Corriere della Sera, infatti, ha proposto al Maestro di ripensare ad altri “misteri” che hanno scosso il nostro paese e di metterli tutti insieme.
Così è nato “Il paese dei misteri buffi”, opera che verrà presentata da Dario Fo in persona, insieme a Claudio Venturelli, domani sera al Chiostro di San Francesco a partire dalle 21.15.
Per l’occasione sarà venduta al prezzo di 15 euro una stampa bellissima e colorata che riproduce una tempera realizzata dal Maestro in modo del tutto estemporaneo, ma non per questo meno prezioso. Tutto il ricavato sarà devoluto al comune di Finale Emilia colpito dal terremoto.
fonte: romagnoli.it
clicca sullìimmagine per scaricare il .pdf
Dal 12 luglio saranno avviati tre segmenti di una mostra pittorica di opere di Dario Fo, che saranno completati entro il 3 agosto in tre luoghi diversi: Il Silo Molino Forno, Il Teatro Titano e il Museo San Francesco. Il tema suggestivo sarà “la pittura che danza” e l’autore, Dario Fo, sarà a San Marino per creare momenti di interazione con il pubblico.
fonte: sanmarinosite.com
Premio Nobel: Siamo governati da una struttura di corrotti
Roma, 25 giu. (TMNews) - Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni deve dimettersi davanti al "marcio" che sta emergendo dall'inchiesta sulla sanità lombarda che lo vede indagato. A dirlo è il premio Nobel Dario Fo in una intervista a 'Repubblica'. "Per anni - spiega Fo - ci si è vantati di una regione ai primi posti nel produrre cultura, lavoro, opere pubbliche e tanto altro. Ma è come se per anni si fosse sterrata solo la superficie del terreno, lasciando che sotto proliferasse il marcio. E il marcio ora sta venendo fuori. Quanti sono indagati in Regione?".
"Siamo governati da una struttura di corrotti - aggiunge lo scrittore e attore - che restano attaccati disperatamente alle loro poltrone mentre sta andando tutto in rovina. Anzi, proprio chi ci governa sta mandando tutto in rovina". "Mi piacerebbe vedere Formigoni ammettere semplicemente 'sì, sono colpevole' - osserva Fo -. Senza arroganza, senza queste ironie continue, questo modo sprezzante di rivendicare feste, bagni, pranzi. Dice 'sono puro come acqua di fonte'. Ma neanche Gesù ha mai detto una cosa così presuntuosa".
fonte: tmnews.it
Questo brano è tratto dal libro di Dario Fo “Il mondo secondo Fo” conversazione con Giuseppina Manin, giornalista. Edizioni Guanda 2008 pp.123-124
di Dale Zaccaria
Il film mancato con Pasolini
"E poi il cinema mi ha lasciato un altro ricordo ancora. Forse poco noto, ma che per me ha significato tanto. Quello con Pasolini. Con lui avrei dovuto collaborare alla realizazzione di un film sull’attentato si Sarajevo, detonatore della Prima guerra mondiale. Un’idea di Pasolini stesso. Pietrangeli avrebbe dovuto girare un film e collaborare con me e Pier Paolo alla sceneggiatura. Purtroppo il progetto si inceppò quando eravamo ancora nella fase del cosidetto “ trattamento”, un passo prima del lavoro di scrittura del copione. Però, anche se non andò mai in porto, per me fu l’occasione di conoscere Pier Paolo."
Che impressione le fece?
"Di un uomo molto riservato, con cui era difficile entrare in contatto, ma di cui subito intuivi l’intelligenza e la cultura straordinarie. Davanti a uno che ha fatto un film come il Vangelo secondo Matteo non ci si tira giù uno ma trentamila cappelli… Lo ammiravo moltissimo, però non sempre condividevo le sue opinioni. Anzi. Quando lui attaccò gli studenti figli della borghesia schierandosi dalla parte dei poliziotti figli del proletariato, io in teatro lo attaccai a mia volta, trasformando quel suo intervento in una satira dove alla fine il difensore-filosofo delle forze dell’ordine si ritrova bastonato dalle medesime. Pasolini venne a saperlo e se ne risentì. Eppure, quando ripenso alla sua morte, a quell’orribile delitto, non riesco a levarmi dalla testa che dietro le spranghe di quei ragazzi di vita che tanto lo affascinavano , ci siano stati mandati di Stato. Forse gli stessi che, nel Marzo del 73, un paio d’anni prima della morte di Pier Paolo, fecero rapire e stuprare Franca. Servizi segreti deviati, come si dice. Anche se quella sera, in una caserma del cento di Milano, alla notizia di quell’atto efferato e vigliacco contro una donna, il generale Palumbo della caserma Pastrengo brindò sorridendo: missione compiuta."
Come molti altri intellettuali “ di sinistra” del tempo anche lei quindi non si trovò sempre d’accordo con quelle che molti definivano le “provocazioni” di Pasolini. Cosa separava di fondo la visione del mondo di Pasolini dalla sua?
"Forse le nostre origini. Pasolini parlava da friuliano trapiantato a Roma, due realtà che mai lo avevano portato a contatto diretto con la classe operaia. Lui non ne aveva conoscenza. Per me invece, vissuto ai bordi della Lombardia e Piemonte, le due regioni più industrializzate del Paese, il mondo operaio era una realtà molto importante. A calamitare l’attenzione di Pasolini era invece il sottoproletariato, gente spesso più vicina al mondo della malavita che a quello del lavoro, gente che tirava a campare… Da grande artista qual’era, lui ha saputo raccontarlo con straordinaria poesia, ne ha fatto un emblema e forse l’ha anche idealizzato."
fonte: pasolinipuntonet.blogspot.it
Premio Nobel in città per mostra dei suoi dipinti
(ANSA) - UDINE, 16 GIU - ''E' stata una scelta civilissima, che fa onore e gloria a questa citta', aver ospitato gli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro. Meno male che c'e' stata gente che ha avuto grande dignita' e grande senso civile''.
Lo ha detto oggi il premio nobel Dario Fo, ospite del capoluogo friulano per la mostra ''La pittura di un narratore'', allestita a casa Cavazzini e curata dai direttori dei civici musei di Udine e di Chiasso, e dedicata al grande premio Nobel per la letteratura, di cui accoglie solo una piccola parte della produzione. (ANSA).
fonte: ansa.it