Comunicato stampa

Grazie!!!

Grazie a tutti per gli auguri e la presenza, Franca sta meglio e stasera tornerà a casa, gli esami hanno dato esito negativo e si è trattato solo di un malore, ma vista l'età e la poca salute si è preferito fare tutti gli accertamenti che,ripetiamo, hanno avuto esito negativo: nessun ictus, dunque, come allarmisticamente, forse un po' troppo, hanno scritto i giornali in questi giorni.
Franca, Dario, Jacopo sono commossi da tanta partecipazione, sapere che c'è così tanta gente che ci vuole bene fa senz'altro bene alla salute di tutti! Grazie!!!!


Jacopo Fo presenta il suo nuovo spettacolo "Impossibile ma vero!"

impossibile ma vero Jacopo Fo

 

Non è in crisi solo l'economia. E' il nostro sistema ad essere in crisi. E non per colpa di un complotto di malvagi ma a causa di una serie di falsi e censure che stanno alla base del nostro modo di vedere il mondo.
 

Ogni giorno succedono cose impossibili. Ma i media non ne parlano.
 

Questo spettacolo teatrale rischia di cambiarti il punto di vista sul mondo... Rischia anche di migliorare in modo esagerato la tua salute fisica e mentale.

www.jacopofo.com


Dario Fo: "La Villa Reale è anche mia"

Dario Fo, sollecitato dal Comitato "La Villa Reale è anche mia" interviene sulla questione del complesso monzese e critica la scelta di Regione e Comune di metterla nelle mani di un privato

"Ho assistito alla messa in scena della consegna della chiave della Villa Reale per i ministeri del nord a Pontida e mi è sembrato di assistere a una commedia grottesca, a un vero e proprio sfottò. Risulta evidente che, di fatto, non c’è alcun interesse a salvaguardare la Villa, la sua memoria storica – anche quella tragica del regicidio – e la sua valenza architettonica e culturale. L’unica cosa certa è che la parte centrale della Villa sta andando a finire nel calderone del business: è stata lottizzata, svenduta e consegnata alla speculazione di un privato che ci potrà fare di tutto. È abbastanza facile prevedere che cosa succederà alla Reggia da qui ai prossimi ventidue anni (tanti quanti sono previsti dalla concessione).

La parte centrale, staccata da tutto il resto, si riempirà di qualsiasi cosa possa rendere economicamente al concessionario: dal ristorante, alle presentazioni di marchi, alle convention aziendali, ai negozi e ai laboratori artigianali. Nessuno ci assicura che potrà ospitare manifestazioni davvero degne delle aspettative di tutti: mostre d’arte, il museo della Villa stessa, manifestazioni di grande respiro, come festival culturali. La Villa sarà sì aperta tutto l’anno, ma con la logica del centro commerciale, per i clienti, non per gli utenti di quello che dovrebbe essere rispettato come uno dei beni culturali nobili d’Italia e che, invece verrà snaturato e asservito al business.

Temo lo sfruttamento intensivo che si farà del monumento, l’esperienza ci insegna che gli stucchi, le maioliche, i pavimenti Maggiolini risentiranno della fruizione, basta ricordare la nefasta esperienza della Mostra dell’Arredamento nella Villa.

Il problema serio è che di cultura non c’è nulla: non si fanno musei, non si aprono accademie, anzi, si butta fuori l’Istituto Statale d’Arte, una scuola che ha le sue radici nella biennale d’Arte di Monza – poi trasferita a Milano come Triennale – che ha avuto tra i docenti maestri dell’arte e della cultura, da Marino Marini a Giuseppe Pontiggia, e che continua a dare un contributo importante alla formazione artistica e alle scienze applicate. Purtroppo non c’è da stupirsi: a Brera sta succedendo la stessa cosa, ristoranti e negozi piuttosto che cultura e formazione.

Anche questa ipotesi di metterci dentro i ministeri “padani” è qualcosa d grottesco, una specie di polvere argentata da gettare negli occhi dei creduloni per cercare di recuperare il consenso che si è perso.

Però i cittadini non devono dimenticare che la Villa è roba loro e l’Amministrazione dovrebbe raccogliere fondi per renderla, restaurata e attiva culturalmente, al pubblico, alla collettività."

Dario Fo
22 giugno 2011

 

fonte: vorrei.org