Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame

Il teatro di Dario Fo e Franca Rame

L'arte secondo Dario Fo:Raffaello, oh bello figliolo che tu sei - In onda su Rai Cinque lunedì 16 marzo 2015 alle ore 21.15

Continuano gli appuntamenti con #lartesecondofo in onda su Rai 5 ogni lunedì alle ore 21.15. Rai 5 presenta dieci “lezioni” di storia dell’arte tenute da un docente d’eccezione, Dario Fo, per il ciclo “L’arte secondo Dario Fo”.

Il premio Nobel per la letteratura del 1997, ci condurrà in un itinerario a ritroso che ripercorre gli sviluppi salienti dell’arte occidentale – in particolare italiana – attraverso le vicende dei suoi protagonisti, in cornici architettoniche e monumentali di grande bellezza.

Così Dario Fo, con l’ausilio dell’indimenticabile Franca Rame, qui nei panni dell’assistente tuttofare, ed il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustrerà al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.

Lunedì 16 Marzo -  Raffaello, oh bello figliolo che tu sei 

Registrato all'Auditorium Rai di Napoli

Puntata dedicata alla figura di Raffaello Sanzio. Fo racconta non solo l’artista di grande successo amato dai grandi del tempo ma anche dalla gente più semplice, ma pure dell’uomo civile, testimone di guerre, massacri, invasioni e violenze. Morì a soli 37 anni, nel 1520, tutta Roma andò al suo funerale, "perché la Roma popolana aveva conosciuto e amato, sposando una prostituta, la celebre Fornarina, cui dedicò da quel momento le Madonne più sensuali della storia dell'arte.

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLE PUNTATE DE "L'ARTE SECONDO DARIO FO": http://www.rai5.rai.it/articoli-programma/ciclo-larte-secondo-dario-fo/29320/default.aspx

PER VEDERE LA DIRETTA DI RAI 5 IN STREAMING: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/dirette/PublishingBlock-5d691044-de91-4942-8c9c-4b9bda4b8b79.html

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L'arte secondo Dario Fo: Correggio che dipingeva a testa in giù - In onda su Rai Cinque lunedì 9 marzo 2015 alle ore 21.15

Continuano gli appuntamenti con #lartesecondofo in onda su Rai 5 ogni lunedì alle ore 21.15. Rai 5 presenta dieci “lezioni” di storia dell’arte tenute da un docente d’eccezione, Dario Fo, per il ciclo “L’arte secondo Dario Fo”.

Il premio Nobel per la letteratura del 1997, ci condurrà in un itinerario a ritroso che ripercorre gli sviluppi salienti dell’arte occidentale – in particolare italiana – attraverso le vicende dei suoi protagonisti, in cornici architettoniche e monumentali di grande bellezza.

Così Dario Fo, con l’ausilio dell’indimenticabile Franca Rame, qui nei panni dell’assistente tuttofare, ed il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustrerà al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.

Lunedì 9 Marzo - Correggio che dipingeva a testa in giù

Registrato al Parco Ducale di Parma

Dario Fo canta, recita, racconta Antonio Allegri da Correggio, pittore visionario e innovatore uno dei massimi autori del Rinascimento, con una lezione-spettacolo andato in scena nel parco Ducale di Parma. L' artista che «dipingeva appeso in cielo» per la sua capacità di fermare il pennello su edifici ad altezze vertiginose, riuscì non solo a dipingere così in alto grazie alle invenzioni di macchine e impalcature, ma lo fece creando nello spettatore l' illusione di sfondare il tetto e arrivare al cielo.

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L'arte secondo Dario Fo: Caravaggio al tempo di Caravaggio - In onda su Rai Cinque lunedì 2 marzo 2015 alle ore 21.15

Lunedì 2 marzo 2015 torna l'appuntamento settimanale con ‪#‎lartesecondofo‬ alle 21.15 su Rai 5!

Il premio Nobel per la letteratura del 1997, ci condurrà in un itinerario a ritroso che ripercorre gli sviluppi salienti dell’arte occidentale – in particolare italiana – attraverso le vicende dei suoi protagonisti, in cornici architettoniche e monumentali di grande bellezza.

Così Dario Fo, con l’ausilio dell’indimenticabile Franca Rame, qui nei panni dell’assistente tuttofare, ed il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustrerà al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.

Picasso, Caravaggio, Correggio, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Mantegna, Giotto e Wiligelmo rivivono nel racconto magmatico e coinvolgente di Dario Fo, che, con l’abilità di un pittore, delinea una storia dell’arte italiana (con l’eccezione picassiana) contrassegnata dalla genialità tecnica e inventiva dei suoi artefici, spesso in aperta contrapposizione rispetto al gusto vigente e ai dettami del potere.Gli spettacoli che verranno trasmessi sono stati realizzati da Dario Fo nel corso degli anni Duemila.

L'arte secondo Dario Fo: Lunedì 2 Marzo va in onda in prima serata su Rai 5 lo spettacolo "Caravaggio al tempo di Caravaggio" di e con Dario Fo e Franca Rame, opera portata in scena in occasione della “Mostra Impossibile” di Michelangelo Merisi da Caravaggio realizzata congiuntamente dalla Rai e dalla Regione Campania nel 2008. La lettura di Dario Fo rovescia molti schemi acquisiti della storia dell’arte inquadrando con vivezza il più grande pittore del Seicento italiano nel suo tempo, un secolo cupo di violenze e lotte politiche, il cui l’arte si intreccia alla religione e al pensiero senza disdegnare la cruda verità della vita reale. Registrato all'Auditorium Parco della Musica di Roma.

 

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L'arte secondo Dario Fo: Picasso Desnudo - In onda su Rai Cinque lunedì 23 febbraio 2015 alle ore 21.15

A partire da lunedì 23 febbraio Rai 5 presenta dieci “lezioni” di storia dell’arte tenute da un docente d’eccezione, Dario Fo, per il ciclo “L’arte secondo Dario Fo”.

Il premio Nobel per la letteratura del 1997, ci condurrà in un itinerario a ritroso che ripercorre gli sviluppi salienti dell’arte occidentale – in particolare italiana – attraverso le vicende dei suoi protagonisti, in cornici architettoniche e monumentali di grande bellezza.

Così Dario Fo, con l’ausilio dell’indimenticabile Franca Rame, qui nei panni dell’assistente tuttofare, ed il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustrerà al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.

Picasso, Caravaggio, Correggio, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Mantegna, Giotto e Wiligelmo rivivono nel racconto magmatico e coinvolgente di Dario Fo, che, con l’abilità di un pittore, delinea una storia dell’arte italiana (con l’eccezione picassiana) contrassegnata dalla genialità tecnica e inventiva dei suoi artefici, spesso in aperta contrapposizione rispetto al gusto vigente e ai dettami del potere.Gli spettacoli che verranno trasmessi sono stati realizzati da Dario Fo nel corso degli anni Duemila.

L'arte secondo Dario Fo: Lunedì 23 Febbraio va in onda in prima serata su Rai 5 lo spettacolo di e con Dario FO e Franca Rame PICASSO DESNUDO.

Dal Teatro Dal Verme di Milano Dario Fo e Franca Rame portano in scena la vita e le opere di Pablo Picasso attraverso un racconto che ne ripercorrerà tutti i periodi: dal rapporto di Picasso con la Commedia dell’Arte, al grande interesse che il pittore catalano nutriva verso l’arte italiana e, in particolare, verso i grandi maestri del Rinascimento, comprese le loro scelte politiche e anche i loro amori. Per l’occasione ha dipinto co una serie di tavole di falsi d’autore tratti dai maggiori capolavori di Picasso e da lui rivisitati con la sua “bottega”.  

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L'arte secondo Dario Fo: tutti i lunedì a partire dal 23 febbraio in onda su Rai Cinque alle ore 21.15

A partire da lunedì 23 febbraio Rai 5 presenta dieci “lezioni” di storia dell’arte tenute da un docente d’eccezione, Dario Fo, per il ciclo “L’arte secondo Dario Fo”.

Il premio Nobel per la letteratura del 1997, ci condurrà in un itinerario a ritroso che ripercorre gli sviluppi salienti dell’arte occidentale – in particolare italiana – attraverso le vicende dei suoi protagonisti, in cornici architettoniche e monumentali di grande bellezza.

Così Dario Fo, con l’ausilio dell’indimenticabileFranca Rame, qui nei panni dell’assistente tuttofare, ed il supporto di tele e tavole da lui stesso dipinte a compendio della narrazione, illustrerà al pubblico la vita e le opere dei grandi Maestri dal medioevo all’età contemporanea.Picasso, Caravaggio, Correggio, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Mantegna, Giotto e Wiligelmo rivivono nel racconto magmatico ecoinvolgente di Dario Fo, che, con l’abilità di un pittore, delinea una storia dell’arte italiana (con l’eccezione picassiana) contrassegnata dalla genialitàtecnica e inventiva dei suoi artefici, spesso in aperta contrapposizione rispetto al gusto vigente e ai dettami del potere.

Gli spettacoli che verranno trasmessi sono stati realizzati da Dario Fo nel corso degli anni Duemila.

CALENDARIO DELLE PUNTATE

#lartesecondofo

Lunedì 23 Febbraio - Picasso desnudo

Registrato al Teatro Dal Verme di Milano

Dario Fo e Franca Rame portano in scena la vita e le opere di Pablo Picasso attraverso un racconto che ne ripercorrerà tutti i periodi: dal rapporto di Picasso con la Commedia dell’Arte, al grande interesse che il pittore catalano nutriva verso l’arte italiana e, in particolare, verso i grandi maestri del Rinascimento, comprese le loro scelte politiche e anche i loro amori. Per l’occasione ha dipinto una serie di tavole di falsi d’autore tratti dai maggiori capolavori di Picasso e da lui rivisitati con la sua “bottega”.

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Lunedì 2 Marzo - Caravaggio al tempo di Caravaggio

Registrato all'Auditorium Parco della Musica di Roma

Un'opera di e con Dario Fo e Franca Rame portata in scena in occasione della “Mostra Impossibile” di Michelangelo Merisi da Caravaggio realizzata congiuntamente dalla Rai e dalla Regione Campania. La lettura rovescia molti schemi acquisiti della storia dell’arte inquadrando con vivezza il più grande pittore del Seicento italiano nel suo tempo, un secolo cupo di violenze e lotte politiche, il cui l’arte si intreccia alla religione e al pensiero senza disdegnare la cruda verità della vita reale.

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Lunedì 9 Marzo - Correggio che dipingeva a testa in giù

Registrato al Parco Ducale di Parma

Dario Fo canta, recita, racconta Antonio Allegri da Correggio, pittore visionario e innovatore uno dei massimi autori del Rinascimento, con una lezione-spettacolo andato in scena nel parco Ducale di Parma. L' artista che «dipingeva appeso in cielo» per la sua capacità di fermare il pennello su edifici ad altezze vertiginose, riuscì non solo a dipingere così in alto grazie alle invenzioni di macchine e impalcature, ma lo fece creando nello spettatore l' illusione di sfondare il tetto e arrivare al cielo.

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Lunedì 16 Marzo -  Raffaello, oh bello figliolo che tu sei 

Registrato all'Auditorium Rai di Napoli

Puntata dedicata alla figura di Raffaello Sanzio. Fo racconta non solo l’artista di grande successo amato dai grandi del tempo ma anche dalla gente più semplice, ma pure dell’uomo civile, testimone di guerre, massacri, invasioni e violenze. Morì a soli 37 anni, nel 1520, tutta Roma andò al suo funerale, "perché la Roma popolana aveva conosciuto e amato, sposando una prostituta, la celebre Fornarina, cui dedicò da quel momento le Madonne più sensuali della storia dell'arte.

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Lunedì 23 Marzo - Discorsi su Leonardo e il Cenacolo

Registrato presso l'Accademia e Pinacoteca di Brera a Milano

In occasione della riapertura al pubblico del Cenacolo di Leonardo nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano dopo i lunghi e accurati lavori di restauro, Dario Fo, insieme a Franca Rame, ha tenuto una straordinaria lezione, nel cortile dell’Accademia di Brera, per rendere omaggio al genio di Vinci, e alla sua opera più complessa e misteriosa, dipinta tra il 1495 e il 1498. Ripercorre le tappe salienti della vita di Leonardo, ne mette in luce la versatilità in ogni campo del sapere, dagli studi di anatomia a quelli di architettura, pittura e scultura, ma anche di strategia e tecnica militare, di idraulica e aeronautica, senza trascurare la profonda umanità e la sensibilità che permea tutta l'opera del grande maestro rinascimentale.

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Lunedì 30 Marzo - Michelangelo, tegno nelle mani occhi e orecchi

Registrato al Teatro Romano di Fiesole

Una vera e propria immersione nella vita e nell’arte di un artista che ha profondamente trasformato il modo di pensare e creare, aprendo la strada a quel grande movimento che ha segnato la storia del mondo, non solo occidentale, il Rinascimento. Uomo del suo tempo, Michelangelo ha vissuto i grandi cambiamenti politici e religiosi che hanno attraversato e sconvolto l’Italia del Cinquecento: è stato testimone e sostenitore della Repubblica di Firenze, ha lavorato a lungo a Roma su commissione di Papi e grandi signori con i quali ha avuto anche contrasti e violenti alterchi.

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Lunedì 6 Aprile - Mantegna, il trionfo e lo sghignazzo

Registrato a Palazzo Te di Mantova 

Lo spettacolo su Andrea Mantegna è stato realizzato nella splendida cornice di Palazzo Te a Mantova per le celebrazioni del quinto centenario della morte. Dario Fo ripercorre la vita del pittore e attraverso ingrandimenti e disegni proiettati su due grandi schermi posti sul palco ne svela i particolari pittorici meno conosciuti al grande pubblico. Una interpretazione in controtendenza rispetto alla maggioranza dei critici d’arte che considerano Mantegna pittore encomiastico, al servizio dei Gonzaga, Fo al contrario svela l’ironia della sua opera, gli sberleffi che il pittore dedica ai potenti del suo tempo.

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Lunedì 13 Aprile - Giotto o non Giotto #1

Registrato al parco San Francesco al Prato di Perugia 

Lunedì 20 Aprile - Giotto o non Giotto #2

Registrato presso la Basilica di Santa Croce a Firenze

Chi ha affrescato la Basilica Superiore di Assisi? Per svelare questo enigma Fo ha indagato l’opera del geniale artista, portando alla luce sorprendenti intuizioni. Punto di partenza dello spettacolo è l’enigma che da oltre sette secoli divide la critica d’arte: fu Giotto ad affrescare le celeberrime Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi? Per rispondere all’affascinante quesito, Fo intraprende un’esplorazione che parte da Assisi, tocca Padova con l’analisi della Cappella degli Scrovegni e arriva fino agli ultimi capolavori di Santa Croce a Firenze. Un’indagine che numerose sorprese e farà luce su aspetti della vita e dell’arte di Giotto poco esplorati dalla critica d’arte ufficiale: dall’attività di usuraio del pittore alle segrete influenze dei Vangeli apocrifi sulla sua opera. Un viaggio reso ancor più suggestivo dai racconti, dai dialoghi in volgare e dalle “giullarate” che impreziosiscono il testo, a corredo del quale sono presenti oltre duecento illustrazioni tra riproduzioni a colori delle opere di Giotto e personali creazioni del premio Nobel.

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Lunedì 27 Aprile - Il tempio degli uomini liberi

Registrato presso il Duomo di Modena

Il Duomo di Modena letto da Dario Fo e Franca Rame come uno straordinario libro di pietra sul quale un’intera comunità, alla fine dell’XI secolo, ha scolpito la propria storia di fatiche e di lavoro ma soprattutto di lotta per prendere coscienza della propria forza e conquistare la libertà dai signori feudali. Attraverso un'analisi rigorosa dei documenti storici, siano essi di carta, di marmo o dipinti, Dario Fo ripercorre le vicende della costruzione della cattedrale modenese per iniziativa della stessa cittadinanza - non di qualche potente religioso o laico - che ne affidò la direzione dei lavori a maestri del calibro di Lanfranco e Wiligelmo.

E con la consueta bravura il Nobel-giullare riesce a far parlare gli stupendi bassorilievi, i capitelli e le metope che adornano uno degli esempi più significativi dell'architettura medievale di tutto il mondo.

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Domenica 7 dicembre ore 21:15 va in onda su Rai 5 "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano" di Dario Fo e Franca Rame

 

SANT’AMBROGIO E L’INVENZIONE DI MILANO

In onda su RAI 5 il 7 dicembre 2014 alle 21.15.

Cinque anni fa a Milano andò in scena al Piccolo Teatro il testo recitato da me e Franca dal titolo Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano. Sette rappresentazioni completamente esaurite, le richieste affinché si continuasse erano esaltanti. In quell’occasione abbiamo realizzato una ripresa televisiva dello spettacolo che offrimmo alla RAI perché la mettesse in onda.

Non ci siamo riusciti ma oggi ecco che la pazienza è stata premiata: esattamente il giorno di Sant’Ambrogio - il 7 dicembre 2014 - alle 21.15, dopo l’opera d’apertura della stagione scaligera, finalmente su RAI5 andrà in onda lo spettacolo sul santo di Milano. Sembrerà assurdo che Ambrogio, primate della città di Milano a cui diede massimo lustro, davanti al quale s’inchinarono imperatori, papi e vescovi, si trovi ad essere quasi uno sconosciuto nella sua città e nell’Italia intera.

No, in verità ogni anno, il 7 dicembre, alla memoria della sua nascita è dedicata la ‘première musicale’ al Teatro alla Scala, alla quale sono presenti tutti i personaggi più importanti della politica e della finanza. Le signore sfoggiano abiti preziosi ed eleganti. Fuori, ad accoglierle ogni volta puntuali, non mancano contestatori che lanciano uova più o meno marce. Dopo l’andata in scena dell’opera il sindaco offre un gran pranzo, tutto a spese del Comune, con più di 500 invitati di rango, 100 camerieri, e la presenza di Carabinieri in alta uniforme; ancora in suo onore, in quei giorni s’inaugura una fiera molto popolare detta degli «Oh béj, oh béj» dove si vendono giocattoli, torroni e leccornie per ragazzini e, sempre una volta all’anno, le persone più meritevoli vengono premiate con l’Ambrogino d’oro, una moneta di dimensioni ridotte su cui è inciso il ritratto del santo.

Tutto qui? No, in tutta la provincia lombarda in quel giorno si preparano tortellini da cuocersi in un brodo intenso e profumato. Questo piatto è chiamato «La raviolata d’Ambrogio». Manca solo che gli si dedichi una lotteria e una gara di corsa campestre per ricordarlo come si deve! Ma questo santo non merita qualche attenzione in più? Da dove viene, dove nasce, come s’è fatto vescovo? Per quale motivo al suo tempo godeva di tanta fama, al punto di esser conosciuto, rispettato e temuto dai barbari germanici ai sapienti greci? Per potermi maggiormente informare sulla sua vita, un giorno, nel bel mezzo di questa scrittura, ho fatto il giro di alm no cinque librerie fra le più importanti di Milano e, con mia grande sorpresa, ogni mia richiesta di ottenere dei testi su sant’Ambrogio è andata a vuoto, ne erano completamente sprovviste.

– Ma… me ne potreste procurare qualche copia? – chiedo io.

– Mi dispiace – risponde l’incaricata ma vedo qui sul computer che tutti i volumi che lei richiede sono fuori catalogo, non si ristampano più da parecchi anni… edizioni recenti non ne esistono.

Insistendo nelle mie ricerche, però, alla fine ho trovato solo tre libri sul santo; in un negozio delle Edizioni Paoline.

Sartre diceva: «Per realizzare un buon racconto o una sceneggiatura di un’opera storica, bisogna innanzitutto essere a conoscenza dell’ambiente fisico e culturale in cui gli avvenimenti si sono svolti. Inoltre, i personaggi che appaiono nelle varie situazioni devono essere trattati come indagati dentro un’inchiesta giudiziaria, ».

A sua volta Ambrogio, trattando di scritture sugli uomini saliti alla ribalta della storia, disse: “Voglio insistere affinché questi narratori si comportino come gli atleti che si presentano nell’arena.

Noi tutti narratori che raccontiamo dobbiamo stupire e vincere oltre che convincere, dobbiamo lottare essendo in forma. Siate meditanti, allenati, massaggiati con l’olio della letizia, con l’unguento che dimagra, il vostro cibo – intendo soprattutto quello che nutre la mente - sia essenziale e sobrio... soprattutto onesto”.

Personalmente, a mia volta, mi ero fatto di Sant’Ambrogio una idea monumentale, del tutto agiografica: un uomo inciso nel marmo senza né crepe né striature e soprattutto integro e coerente. Ma quando ho cominciato a impostare una sistematica ricerca in profondità sull’uomo e sul suo comportamento nella società, sono affiorate le prime sorprese: Ambrogio era un personaggio stracolmo di contraddizioni, spesso imprevedibili.

“Ben vengano ombre opache! – mi dico io – queste varianti rafforzeranno l’idea di un personaggio fortemente umano” La scoperta mi aveva festosamente eccitato. Poco o nulla conosciamo della sua vita privata, specie sentimentale.

Di Ambrogio siamo informati della profonda cultura di cui era in possesso: egli era in grado di recitare a memoria interi brani dei più grandi poeti e narratori latini e greci, e fin da ragazzo era stato avviato agli studi di giurisprudenza per poi rivestire la carica di amministratore pubblico. Amava ogni forma d’arte, a partire dalle lettere, fino alla musica; compose inni da eseguire coralmente che furono l’arma vincente durante la lotta per le basiliche.

Pochi sono al corrente del fatto che il primo autentico canto liturgico della cristianità sia opera di Ambrogio e che compose inni e ballate un secolo prima che nascesse il Gregoriano. E ancora, ecco che nei primi anni della sua attività ci elargisce un colpo di teatro davvero magistrale: all’istante il giovane consularis (governatore), senza trovarsi scaraventato al suolo da un fulmine come Paolo sulla via di Damasco, si lascia convincere dalla folla plaudente a buttare all’aria la toga da principe del foro e farsi tondere il cranio per meglio calzare la papalina da Vescovo di Milano. In poche parole, da ateo agnostico si trasforma di punto in bianco in pastore di anime e rappresentante di Cristo fra gli uomini.

E’ senz’altro una metamorfosi sconcertante ma, come dicono i sacri testi, le vie del Signore sono infinite: la fede non è un frutto che matura appeso agli alberi col sole.

Ambrogio da neovescovo studia, si applica, impara a tenere omelie e sermoni. Ne sortisce un personaggio del tutto imprevedibile, affascinante, spiritoso, allo stesso tempo umile e spietato, che riesce ad arringare folle di fedeli, esaltandoli e trascinandoli in azioni di grande slancio religioso e civile. La solita spintarella per far carriera.

Scopriamo così che la spregiudicatezza di Ambrogio lo portava a trattare e farsi appoggiare per la grande scalata da faccendieri di fama e amoralità sconvolgenti.

Ma allo stesso tempo possedeva coraggio e determinazione per affrontare imperatori e generali imponendo loro le proprie idee sulla conduzione politica e morale più che sufficienti per finire trucidato sul posto. Impressionanti sono i suoi interventi in difesa degli sfruttati e gli schiavi sottoposti a ogni violenza.

Chi è alfine sant’Ambrogio? Prima di tutto, sant’Ambrogio era l’uomo più potente della sua epoca dopo l’imperatore, anzi dell’imperatore era il consigliere più determinante.

Attenzione, Milano per più di un secolo è stata sede dell’Impero, ma non dell’Impero d’Occidente lasciando correre quello d’Oriente, ma di tutto l’Impero Romano! E quindi indirettamente aveva in mano tutta la gestione economica, politica e religiosa del regno.

Siamo nel IV secolo dopo Cristo e in quel tempo c’era in ballo una lotta feroce fra due fazioni del movimento cristiano, quella dei cattolici apostolici romani e quella degli ariani. Senza Sant’Ambrogio, i cattolici apostolici romani non avrebbero mai preso il potere. Oggi, noi molto probabilmente, saremmo tutti ariani.

Ma il fatto più importante che riguarda Ambrogio era il suo atteggiamento verso la popolazione più disastrata di quel tempo, cioè, chissà perché, i poveri. I suoi discorsi sulla difesa della povera gente, sul diritto di campare e sulla dignità di ogni individuo sono straordinari, perché sono i primi discorsi espliciti su questi temi che riprendevano la parola di Cristo, otto secoli prima che arrivasse San Francesco.