Storia della Tigre e altre storie

Racconti allegorici contro il potere, le sue regole e la burocrazia

DARIO FO TORNA A TEATRO CON MISTERO BUFFO - DATE 2016

Dario Fo torna a teatro! E lo fa in grande stile!

"Esattamente 47 anni fa andavamo in scena a Milano con Mistero Buffo – ha detto Dario Fo – Era il 1969.

Recitavamo in un capannone di una piccola fabbrica dismessa dalle parti di Porta Romana che noi avevamo trasformato in una sala di teatro con il nostro gruppo. In quell'occasione Franca ed io ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.

Mistero Buffo cercava di dimostrare che esiste un teatro popolare di grande valore, nient'affatto succube o derivato da testi della tradizione erudita, espressione della cultura dominante.

Oggi, dopo quasi mezzo secolo, torniamo in scena con una selezione di questo nostro spettacolo 'dei primordi'. Non ci è stato facile decidere quali testi privilegiare".

 

- PADOVA: presso il  Teatro Geox il 20 maggio alle ore 21,30  

- MILANO: presso il Teatro Ciak il giorno 27 maggio alle ore 21,00

- ROMA: presso Cavea auditorium parco della musica il 16 giugno alle ore 21,00

 

Biglietti disponibili online su: 

-  prontoticket.it 

-  ticketone.it 

-  per Padova anche su zedlive.com 


Il 16 giugno 2016 Dario Fo recita a Roma: Mistero Buffo, la Storia della tigre e altre storie

 

 

CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ROMA

giovedì 16 giugno ore 21,00

DARIO FO

in

Mistero Buffo, la Storia della tigre e altre storie, 2016

di Dario Fo

Un grande evento straordinario, unica rappresentazione in Italia, giovedì 16 giugno nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, Dario Fo presenterà lo spettacolo: Mistero Buffo, la Storia della tigre e altre storie, 2016, di Dario Fo.

Mistero Buffo, con il sottotitolo Giullarata popolare del 400, si colloca negli anni della contestazione (1968-69) e segna non solo una svolta nella carriera di Dario Fo e Franca Rame che abbandonano i circuiti teatrali convenzionali per una compagnia-collettivo in circuiti alternativi ma diventa da subito una pietra miliare nel panorama del teatro internazionale.

Lo stesso titolo Mistero Buffo, per il grande e continuo successo in Italia e all’estero, è diventato una formula. Questa raccolta di monologhi, spesso composta da un ordine di brani sempre diversi, ha permesso a Dario Fo e Franca Rame, di rappresentare il loro ricco repertorio per un teatro impegnato a raccontare il proprio tempo.

Oggi Dario Fo torna in scena ancora con una nuova versione di Mistero Buffo con due brani che nascono producendo due altri capolavori della sua arte teatrale: “Storia della tigre e altre storie”, del 1979, da cui Fo presenta il monologo principale di quella raccolta, La storia della tigre e “Fabulazzo Osceno”, del 1982, di cui Fo presenta La parpaja topola.

La storia della tigre è giocata su una allegoria tratta dall’antica tradizione cinese secondo cui “avere la tigre” è sinonimo di forza di volontà e partecipazione in prima persona, in difesa di libertà e giustizia sociale. Il monologo narra di un soldato cinese ferito a una gamba durante la “lunga marcia”, abbandonato dai suoi compagni nei paraggi di una grotta abitata da una tigre con la quale fraternizzerà e che diventerà sua inseparabile compagna.

La parpaja topola è un monologo in chiave comica di una oscenità mai triviale ma giocata in satira sul sesso e l’erotismo. Il brano deriva da un antico canovaccio, tradotto in italiano, di un celebre fabliau medievale del Nord-Est della Francia e costituisce una profonda satira e una violenta accusa al potere che gestisce anche la sessualità di ognuno e impone una sorta di soggezione attraverso il senso del peccato. Il caso della parpaja topola è il primo esempio di una drammatizzazione comico-grottesca del femminile qui la parpaja topola, allegoria mitica che rappresenta il sesso della donna e che, nel monologo, è protagonista di rocambolesche vicissitudini. La storia narra di un pastore, Giavàn Petro, costretto a vivere in solitudine sull’alpe. Candido e ingenuo ha trascorso tutta la sua vita in mezzo ai greggi. Conosce tutto dei monti, dei fiumi, delle piante e degli animali che popolano quelle valli, ma purtroppo nulla sa dell’altra parte degli uomini e del mondo compreso l’amore e il sesso che incontrerà nella giovane e bella Alessia. Tutta la sua vita viene capovolta come in un uragano da quell’incontro. Dove il candore si scontra con una realtà fatta di inganni e di scaltrezze.

Dario Fo ci invita al suo spettacolo sempre nuovo: “Per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all’aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare”.

Ingresso 25 euro + prevendita

BIGLIETTI IN VENDITA SU TICKETONE.IT

ORGANIZZAZIONE: AMADEUS ENTERTAINMENT


Dario Fo recita al Collisioni Festival di Barolo "La storia della tigre" e "Dedalo e Icaro"

 

Dario Fo torna in scena con due dei monologhi più rappresentati del suo repertorio: La Storia della Tigre e Dedalo e Icaro.

 

 

Dopo un accurato lavoro di riscrittura dei testi, che l’autore non rappresentava più da oltre trent’anni, il Premio Nobel li riporta sul palcoscenico per la prima volta nella nuova versione rivista e aggiornata.

La Storia della Tigre è un testo ambientato nella Cina in cui imperversavano i soldati di Chiang Kai-Shek, che l’autore di Mistero Buffo ha concepito proprio durante un viaggio in Oriente negli anni in cui Mao Zedong avviava il processo di rivoluzione culturale del paese.

Dedalo e Icaro prende spunto da un’originalissima versione del mito greco narrata da Luciano di Samosata (il cui lavoro Fo ha studiato con grande attenzione) e in quest’occasione è stata interamente tradotta in un volgare cinquecentesco dell’Italia centrale, traduzione frutto di un lunghissimo lavoro appena terminato.

Ambedue i testi trattano senza mezze misure il tema del potere delegato ad altri per non “sporcarsi le mani” pur di vivere nella comodità di quella pigrizia intellettuale che oggi come ieri alberga nelle menti degli uomini e delle donne di questo paese.

In un’epoca come la nostra, dove il risveglio delle coscienze e la presa di posizione nella società civile sembrano ormai un miraggio impossibile, in questi monologhi ritroviamo il tema quanto mai attuale della necessità di un impegno politico costante da parte dei cittadini disinformati e gabbati.

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