Una farsa assolutamente comica, costruita con un meccanismo e uno stile fantasioso e imprevedibile, come solo il genio di Dario Fo riesce a creare. E’ “La Marcolfa”, la commedia che andrà in scena in prima nazionale, dal 22 al 24 luglio, al Festival di Borgio Verezzi. Ad interpretarla saranno Carlo Simoni, che cura anche la regia dello spettacolo, e Antonio Salines, qui in una particolarissima e divertente parte en travesti. Carlo Simoni ha voluto, infatti, Salines per il ruolo della Marcolfa: vestito da donna, sciatta, stanca e rassegnata nella prima parte, si trasforma in modo credibilmente ridicolo e farsesco in donna piacente e corteggiata nella seconda. Insieme ai due protagonisti reciteranno Antonio Conte, Arcangelo Iannace, Antea Magaldi e Cristina Sarti.
Nella commedia si muovono sei personaggi: tre coppie di diversa età e condizione, che nel corso degli eventi si scompongono per ritrovarsi solo alla fine e nello stesso modo in cui erano partite. Carlo Simoni è il Marchese, un uomo fatuo, bugiardo e pieno di debiti, vessato e rincorso dai creditori; Cristina Sarti è la giovane principessa che spasima per lui, ma che alla falsa confessione del Marchese di appartenere alla carboneria contro il governo austriaco fugge sconvolta; Antonio Conte è Giuseppe, il fattore, pronto a fare a fette il Marchese se non salderà i suoi debiti; Antea Magaldi è Teresa, la fidanzata del fattore, che in realtà ama il Marchese; Arcangelo Iannace è il vecchio garzone Francesco, costretto a dormire dentro l’armadio perché gli hanno sequestrato il letto; e infine c’è lei, la Marcolfa, la fida e paziente governante del Marchese interpretata da Salines.
Sul palco i sei si incrociano e si scontrano come invasati, girano a vuoto, entrando ed uscendo freneticamente da ogni malcapitata e assurda situazione, finché un evento non provoca il capovolgimento dei ruoli: la Marcolfa vince alla lotteria. Una vincita enorme, che risolverebbe i problemi di tutti. La farsa prende il volo: il fattore ed il Marchese iniziano un pressante corteggiamento della donna, arrivando a sfidarsi in un finto duello e provocando nella vecchia il risveglio della sopita femminilità.
“Nella mia regia rispetterò le indicazioni di Dario Fo. – dice Carlo Simoni – La scena è ambientata alla fine dell’Ottocento in una sala del castello del Marchese di Trerate, nome simbolico di un uomo decaduto economicamente e pieno di debiti. La sala è fatiscente ed ovunque regna il disordine e la polvere. Tutto ciò che un tempo aveva un aspetto aristocratico ed elegante è ora logoro e consunto. Troneggia nella stanza un grande armadio, luogo di rifugio e nascondiglio protettivo dove di volta in volta tutti i personaggi, secondo le loro diverse necessità e problematiche, corrono a nascondersi. In un ambiente fantasticamente realistico, gli accadimenti nella loro imprevedibilità risulteranno ancora più godibili e divertenti. Tutto quello che utilizzerò per lo spettacolo sarà indispensabile. La scena, i costumi, l’attrezzeria: tutto l’arredamento è funzionale e necessario allo sviluppo scenico. Non c’è niente di superfluo o che non sia utile alla necessità espressiva”.
I biglietti sono disponibili in prevendita al Teatro Gassman (tel. 019/610.167, [email protected]). Le sere di spettacolo possono essere acquistati dalle 20,30 anche al botteghino di piazza Gramsci a Verezzi (inizio spettacolo ore 21,30). Per l’occasione sarà attivo un servizio gratuito di bus navetta (partenza parcheggio Teatro Gassman a Borgio ore 19,15 – 19,45 – 20,10 – 20,30, ritorno a fine spettacolo da piazza Gramsci a Verezzi).