Dario Fo: “Ilaria Alpi faceva il suo mestiere fino in fondo e con coraggio. L’ho conosciuta da bambina, Ilaria. Sono molto amico del padre e della madre”. Nella sua casa milanese, Dario Fo accetta di parlare del suo legame con la famiglia Alpi e traccia un ritratto della giornalista uccisa il 20 marzo 1994 in Somalia. Insieme alla moglie Franca Rame, il premio Nobel si unisce all’associazione Ilaria Alpi e firma l’appello per chiedere a politica e magistratura di fare finalmente luce sull’assassinio di Ilaria e Miran Hrovatin. “La verità si può raggiungere - dice -, ma devono impegnarsi tutti”.
Com’era Ilaria?
“Prima di tutto, era una ragazza di grandissimo coraggio, con un grandissimo senso della documentazione, dell’informazione. Aveva il coraggio di rompere con gli indugi che molte volte si hanno su problemi così difficili e soprattutto pericolosi. Perché in quei casi è come andare a parlare della mafia internazionale”.
Ma Ilaria non aveva paura.
“Ilaria sapeva benissimo di rischiare molto. Mi ricordo che qualche suo collega diceva: ‘Il suo coraggio è straordinario, ma dovrebbe rallentare un po’, perché è nel mirino’. Io ribattevo: ‘Ma dillo a lei’. La risposta era sempre: ‘Gliel’ho detto, ma non ascolta’. Questo era il suo mestiere e il mestiere lo si fa fino in fondo. Se ci si comincia ad autocensurare vuol dire che è meglio cambiare mestiere”.
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Che idea si è fatto del caso?
“C’era un gioco di mercato sulle armi, sulla droga, su non so cos’altro. Giochi bassi e infami di questa cricca di militari, di uomini politici, di ogni nazione si può dire. E c’erano di mezzo anche la nostra polizia e la nostra politica. All’epoca anche certi atteggiamenti della magistratura non mi sono piaciuti, oltre a quelli della politica”.
E ora?
“Si finge ancora di non sapere nulla. Sappiamo che c’è di mezzo il governo italiano, come sempre. Conosco bene il fatto, perché ho scritto anche due articoli su La Repubblica all’epoca, quando era appena successa la vicenda”.
È possibile secondo lei arrivare a una verità sul caso?
“Io dico che impegnandosi ci si può riuscire, perché i tempi sono giusti. Per esempio, anche gli americani hanno preso ora posizioni diverse. C’è proprio un clima diverso”.
Firma e diffondi l’appello per Ilaria e Miran
Tratto da: ilariaalpi.it