Crisi crisi e ancora crisi... si salvi chi può. Per risanare il bilancio statale il governo Berlusconi ha deciso di effettuare un drastico taglio al Fondo Unico per lo Spettacolo. Contro i tagli si terrà il 20 luglio alle 17 in piazza Montecitorio a Roma, una manifestazione di protesta che vedrà attori, registi, musicisti, tecnici e ballerini, tutti riuniti per lo stesso scopo: difendere lo spettacolo e la cultura, dalle grinfie di Bondi.Dopo l'attore Andrea Rivela, che si é dichiarato favorevole ai tagli per andare contro al monopolio esercitato dai 'baronetti' dello spettacolo italiano, Affaritaliani ha parlato con il Premio Nobel per la Letteratura (1997) Dario Fo.
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Che cosa ne pensa dei tagli fatti allo spettacolo. Vede, la cosa non è soltanto un disinteresse da parte del governo verso la cultura, ma è qualcosa di più sottile. Fatti i conti, la cultura italiana è ancora nella sinistra, cioè è un'espressione che si muove sulla democrazia, su certi temi, drammatici e anche grotteschi, come l'immigrazione. Dunque il problema è ammazzarla. E' una censura, volontaria e violenta: tagliamo l'ossigeno a questa gente così eliminiamo i più pericolosi che sono proprio quelli che stanno cominciando adesso.
L'attore Andrea Rivera ha dichiarato che Bondi fa benissimo a tagliare i fondi, in quanto vanno sempre ai soliti 'baroni', cosa ne pensa?
"E' vero che ci sarebbe tutto un discorso da riprendere e riorganizzare, ma qui adesso siamo alla frutta, tanto è vero che adesso tutti quanti si muovono preoccupati che si faccia tabula rasa completa. Un conto è dire che ci vuole più giustizia e permettere alle compagnie minime di accedere a queste sovvenzioni e far si che i personaggi che fanno giochi di squadra non si appropriano di tutto. Ma bisogna stare attenti. Meglio morti tutti piuttosto che permettere lo scempio di uno o due mi pare paradossale. Le parlo io che, insomma, non ho mai avuto sovvenzioni e premi in denaro".
di Iskra Naydenova Cannizzaro