DARIO FO SU MIKE BONGIORNO

A Mike Bongiorno dobbiamo, senza tergiversare sui termini, uno dei punti più alti della televisione italiana delle origini. Con i suoi programmi e il suo modo di fare, le ha dato un grandissimo avvìo, in anni in cui il Paese ricominciava a godersi la vita dopo la terribile parentesi della guerra. Ha poi regalato un impulso incredibile, di idee e di lavoro, alla tv commerciale di Silvio Berlusconi. Eppure come altri lo dico con assoluto distacco, soprattutto in questa occasione negli ultimi anni è stato allontanato. Un benservito in tarda età. Era un uomo molto spiritoso, Mike. Un uomo simpatico. E le sue qualità le impiegava nel modo migliore, corroborandole con il re dei catalizzatori: la coscienza dei propri limiti.
Ho avuto l’occasione di parlargli a lungo.

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Abbiamo chiacchierato un’intera serata, lo ricordo benissimo, a casa di amici. In tutta confidenza. E lui rivelò non me lo aspettavo, confesso un’intensità umana insospettabile. Non si mise mai al centro della conversazione. Riuscì ad esserne parte integrante con la sua curiosità. Era intellettualmente a caccia di risposte, non per deformazione professionale, bensì per desiderio di allargare coscienza e conoscenza. Da una star della televisione, nutrita da anni e anni di superpopolarità, non ci si aspetterebbe una simile disposizione, un atteggiamento così “umile” e aperto.

Infine, come dimenticare le dimostrazioni di coraggio date nella giovinezza? Partigiano, subì il carcere. Si è mostrato, nonostante l’età, un uomo di grande coraggio. Un uomo consapevole di cosa significhi dignità. Un ragazzo (per l’anagrafe allora era tale) pieno di forza d’animo.

Quando muore un’icona popolare come lui, può apparire facile il parlare, il commemorare, il ricordare. Non è così. Credo occorra per non sbagliare fare appello all’equità, alla storia, al costume di un’Italia in cui Bongiorno ha rappresentato qualcosa e quel qualcosa ha portato avanti per molto tempo. Credo occorra, forse e soprattutto, essere onesti. Non distorcere, non ingigantire, non minimizzare. Non tradire.

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