ANSA sul processo per i fatti dell'11 marzo 2006
in Corso Buenos Aires a Milano
"I danni di quel giorno sono evidenti ma i colpevoli non sono stati presi. E' stato applicato un assioma sconvolgente secondo cui chi è presente è colpevole".
Il premio Nobel Dario Fo si è detto "sconvolto" per la decisione dei giudici di appello che oggi hanno confermato le condanne comminate in primo grado a 15 dei 18 imputati per devastazione e saccheggio in relazione alla manifestazione dei centri sociali milanesi dell'11 marzo 2006.
Per Fo, che ha seguito passo per passo la vicenda processuale dei protagonisti di quella manifestazione e che ha visionato tutto il materiale agli atti, "non esiste una sola immagine in cui in cui sia identificabile uno di quei ragazzi mentre commette un reato. Semmai erano sul posto, come mille altre persone".
"Non si può sparare nel mucchio - ha concluso il premio Nobel per la letteratura - se ci sono dei colpevoli li trovino, ma non sono certo quelli condannati oggi. I ragazzi sono in carcere senza prove, gran parte di loro non ha fatto nulla, si è trovata nel mucchio. Questa è giustizia di classe e tanta severità si spiega solo con la volontà di castigare chi manifesta».