La crisi nel rapporto tra istituzioni e cittadini, tra partiti e società ha allontanato persone, risorse, competenze dalla politica, impoverendo e indebolendo la nostra democrazia.
Eppure in questi anni comitati e associazioni hanno costruito un tessuto di soggetti organizzati sul territorio in rappresentanza di interessi specifici e per la difesa di interessi più generali legati ai beni comuni, esprimendo in questo modo una volontà di partecipazione che è il fondamento per superare la crisi di rapporto tra istituzioni e cittadini e per rinnovare forme e contenuti della politica.
Per rendere possibile questo rinnovamento è necessario raccogliere queste risorse, metterle in rete, interagire con loro e dare vita a reali strumenti di partecipazione che rendano la loro azione concreta ed efficace.
Le nostre proposte per un’amministrazione partecipata e a favore dell’interesse collettivo:
- attivare nel nuovo statuto comunale la pratica del “bilancio partecipato” cioè l’assegnazione in sede di definizione del bilancio comunale di quote destinate a realizzare interventi stabiliti da rappresentanze di cittadini (comitati di quartiere, di zona, associazioni,…);
- istituire un “luogo comune” nel quale i cittadini svolgono compiti di ricerca, elaborazione, definizione di progetti per la città e verifica della loro realizzazione, spazio del quale sia riconosciuta la funzione istituzionale di collegamento tra l’amministrazione - centrale e decentrata nelle zone amministrative / future municipalità) - e la cittadinanza;
- promuovere la creazione di organismi di vigilanza dei cittadini sulla gestione di beni e servizi comuni (acquedotto, elettricità, trasporti pubblici, ospedali, …)
- semplificare le procedure di ricorso al referendum - sia propositivo che abrogativo - considerato strumento di partecipazione dei cittadini a scelte sui grandi temi che li riguardano.