Abbiamo partecipato con grande impegno e passione alle primarie dell’Unione per la scelta del candidato sindaco di Milano, e seguito e sostenuto, in forme e modi diversi, Dario Fo nella sua generosa, convinta e coinvolgente scelta di candidarsi. Riteniamo che il risultato importante ottenuto da Dario sia una grande occasione offerta a chi crede che sia possibile cambiare radicalmente la gestione di una città complessa come Milano e quindi anche le forme e i contenuti della politica.
Una possibilità praticata sulla città con l’indagine di Dario svolta con grande serietà e senza risparmiarsi con il coinvolgimento e il confronto diretto con le tante esperienze cresciute in questi anni, i comitati e le associazioni che hanno costruito non solo un fronte del No alla rapina del territorio, al soffocamento della città, ma anche un modo diverso di concepire lo sviluppo cittadino con proposte concrete, le analisi fatte insieme ad esperti con competenze in campi che vanno dal bilancio comunale al risparmio energetico, dalla città metropolitana al nuovo welfare urbano fondato sulla difesa dei beni comuni, tutte indirizzate a migliorare la qualità della vita.
Questo percorso, seguito da Dario Fo con l’attenzione di uno studente che ha la voglia e l’umiltà di imparare e interpretato con la sapienza della sua grande cultura, ha portato a un risultato nel voto che indica due punti molto importanti:
1. la determinazione con la quale Dario ha messo in primo piano i contenuti, il merito dei problemi di Milano e anche le differenze tra i candidati alle primarie ha reso questa scadenza un’occasione di dibattito vero favorendo una grande partecipazione al voto, ben superiore alle previsioni, segno che il confronto e nettezza delle proposte sono necessari per coinvolgere persone e aree sociali che se ne starebbero fuori da una politica gestita soltanto dalle dirigenze dei partiti che li ha allontanati e li allontana;
2. il risultato ottenuto da Dario raddoppia il consenso che gli derivava dalle forze politiche che lo hanno sostenuto, Rifondazione comunista, Miracolo a Milano e una parte dei Verdi; e questo dimostra che a Milano c’è un’area trasversale agli schieramenti che non trova espressione nelle forze politiche organizzate della sinistra, ma che è ricca di esperienza, di competenze, di capacità di mobilitazione in grado di produrre un processo unitario tra chi condivide contenuti e pratiche comuni. E che infine manifesta una grande e sentita volontà di partecipazione politica che però voglia e sappia rispondere concretamente ai problemi della materialità della vita quotidiana: temi rimasti per troppi anni senza risposte credibili e concrete.
Lo scontro politico che ci attende per l’elezione del sindaco di Milano non ha un esito scontato: occorrono quindi tutte le forze, le energie, i voti disponibili per cambiare il governo di questa città. Ma non solo: quello che pure non è scontato è il programma, il progetto di città con il quale ci si presenterà ai cittadini milanesi perché siano messi in grado di assumersi con cognizione di causa la responsabilità del voto..
In questa prospettiva il patrimonio di consenso costruito intorno a Dario – come pure quello raccolto da Milly Moratti e Davide Corritore - è determinante per vincere le elezioni, ma anche, se non soprattutto, per portare in consiglio comunale le istanze di quella parte di popolazione che è consapevole che la volontà di unità necessaria per sconfiggere il centro-destra e la sua politica da sola non basta ma va insieme alla radicalità dei contenuti se si vuole davvero togliere la città dalle mani dei grandi interessi che ne privatizzano i beni comuni, che la divorano con la speculazione edilizia, che ne cacciano i giovani condannati alla precarietà, aumentando l’area del disagio sociale che vede negati i diritti fondamentali, dalla casa alla cura della salute.
Noi siamo grati a Dario per ciò che ha fatto e per come lo ha fatto e soprattutto per offrire l’occasione per rendere possibile l’unità di soggetti diversi, comitati, forze politiche, singoli cittadini attorno a un’idea di città solidale, sottratta ai poteri forti.
Per tutto ciò, con questo appello gli chiediamo di non disperdere questo patrimonio e di trovare l’energia per continuare, con la stessa generosità e passione, il suo impegno per Milano.
Noi, per parte nostra ci mettiamo a disposizione per trovare insieme forme e modi per realizzare nel voto di maggio la vittoria dell’Unione e la continuità nel nuovo consiglio comunale dei contenuti del suo progetto e della sua battaglia, dei suoi obiettivi e dei suoi valori, che sono anche i nostri.
Edda Boletti, Paolo Cagna Ninchi, Franca Caffa, Maria Campidoglio, Sergio Cusani, José Luis Del Roio, Bianca Dacomo Annoni, Davide Danti, Emanuele Gabardi, Giuseppe Maria Greco, Martinho Lutero, Mario Morganti, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Edda Pando, Basilio Rizzo, Ermanno Ronda, Pina Sardella, Luca Trada, Angelo Valdameri.