Dario Fo da sempre è un ateo militante, ma anche un curioso del sacro, che ha esplorato a più riprese in molte opere.
Maestro di teatro e di letteratura, Dario Fo da sempre è un ateo militante, ma anche un curioso del sacro, che ha esplorato a più riprese in molte opere, a cominciare dal suo capolavoro, Mistero Buffo. Il sacro, la Chiesa, i santi e i fanti nel corso del tempo sono stati non soltanto i suoi bersagli, ma i suoi interlocutori privilegiati. Dall’immenso patrimonio dei testi ufficiali e apocrifi, della cultura popolare, dell’arte visiva ha tratto spunto per riletture personalissime della Bibbia e dei Vangeli, della figura di Maria, del rapporto di Gesù con le donne, dell’invenzione della Chiesa e delle sue tante malefatte.
Tutto questo con ironia provocatoria, mai blasfema o irrispettosa. E ora Dario Fo decide di tirare le somme della sua lunga e avventurosa esplorazione nei misteri più o meno buffi della fede e della religiosità. Si diverte a fare i conti a modo suo con Dio e quel che ne consegue: dalla Genesi all’Apocalisse, dall’Inferno al Paradiso, dal Regno dei Cieli a quello degli uomini.
'Dario e Dio', in libreria per Guanda il 17 marzo, in cui stimolato da Giuseppina Manin, alla vigilia dei 90 anni il premio Nobel torna a esplorare i misteri più o meno buffi della fede e della religiosità.
"Il discorso con Dio - spiega Fo - è un pretesto per parlare di noi, della nostra vita e di tutti i luoghi comuni che si sono tirati fuori sia nella religione che nella tradizione popolare. Su quello che ci racconta la Bibbia e altre storie legate alla Bibbia stessa".
Ironico, provocatorio, Fo nel libro invita a riflettere, a modo suo, sulle contraddizioni di questo Dio: "Crea un figlio e subito lo tratta male, pretende ubbidisca dopo aver dichiarato che c'è il libero arbitrio. Lo caccia dal Paradiso e lo avverte che soffrirà, patirà la fame, la sete. Farà insomma una vita di m..... Ma perché lo hai creato allora, sapevi già tutto?" sottolinea Fo.
Su queste contraddizioni per il Nobel c'è "un po' tutto. C'è la storia di tutte queste storie nella fede e nella religione. Ci sono tutte le allusioni, l'uomo, la sua evoluzione e cambiamento. Si parla dell'oggi".
Giuseppina Manin che gli chiede: 'Ma tu hai mai pregato?' e Fo risponde: "Qualche volta, da bambino...". E poi riflette: "Dall'Inquisizione all'Isis... La logica è la stessa: io sono nel giusto, io ho la verità, e tu no. E allora per evitare il propagarsi di eresie, di punti di vista dissenzienti, si accendono roghi, si tagliano gole, si seminano bombe. Sempre in nome di Dio, si intende".
In questo viaggio tra fede e religione, santi e miracoli Fo racconta anche se stesso, il rapporto con i genitori in quel intersecarsi tra vita e arte che contraddistingue il suo percorso. Nelle ultime pagine del libro, dedicate a "La sindrome dell'Apocalisse" fa un ritratto piuttosto deprimente del nostro stare al mondo: "Giacché abbiamo la fortuna di vivere orami del tutto anestetizzati, evitiamo scossoni che possano risvegliarci. Lasciateci dormire sereni e soddisfatti del nulla in cui viviamo"
- DARIO FO, GIUSEPPINA MANIN 'DARIO E DIO' (GUANDA, PP 171, EURO 15). Per acquisti online clicca qui.
- Per sfogliare la rassegna stampa, aggiornata giorno per giorno, visita l'archivio FO-RAME online (clicca qui)