Meno male che c' è Dario Fo

A volte mi chiedo dove siano finite tutte le energie che avevamo - noi della
sinistra - tutta la voglia di combattere, tutto quel furore politico … che
ci faceva stare alzati fino all' alba …seduti sul marciapiede del bar già
chiuso, a discutere, a litigare, a parlare.
Parlare. Perché non si parla più? Perché si parla troppo e troppo di niente?
Che fine ha fatto quel "genio del cuore" che qualche volta ci faceva
sembrare anche un po' ridicoli, quando - noi della sinistra - non volevamo
bere la coca cola per non sovvenzionare la guerra del Viet Nam, quando
pensavamo che l' unica cosa che non avremmo mai perso era la coerenza.
Quanti di noi si sono persi? … e hanno cominciato a chiamare "equilibri"
tutti i compromessi che ci passavano sotto il naso?
Forse eravamo meglio prima quando "abbaiavamo alla luna", quando tutto
doveva succedere, quando bastava chiudere gli occhi per riuscire a dormire.
E invece abbiamo dormito con gli occhi aperti, pur di non avere la
responsabilità di intervenire: abbiamo assistito – noi della sinistra -
troppo indifferenti, troppo tiepidi, forse anche un po' vigliacchi ... allo
sfacelo che si consumava proprio qui, intorno a noi.
Noi siamo qui, …. ma la sinistra?
Credo che non abbiamo più alibi, credo che lo stato delle cose sia oltre
ogni più triste previsione, credo che ci fosse bisogno di qualcuno che ci
svegliasse….
Meno male che Dario Fo c' è!
E noi ci siamo, con lui.

Oggi mi sento fortunata e orgogliosa di essere milanese (un po' meno di
essere milanista!), di essere di sinistra, di essere radicale, nel modo
giusto e nel modo vero e non mercenario, di essermi rimessa in gioco per un
progetto di sinistra che non c' è più, i radicali di sinistra.
E anche di aver spento la televisione, perché non fanno altro che parlare di
madonne e di preti.
Ci sono. Ci siamo.