LETTERA AL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO

A Pietro Grasso,
Presidente del Senato della Repubblica Italiana
                                                                 Cesenatico, 18 settembre 2013
 
Caro Presidente,
 
La ringrazio con entusiasmo e riconoscenza per lo stupendo intervento che ha voluto dedicare a Franca. Un discorso sulla sua vita di donna e attrice, ma soprattutto di persona coinvolta nella disperata lotta per l’emancipazione e la giustizia dei diseredati e degli sconfitti dall’egoismo spietato degli eterni signori del potere.
 
Ad ascoltare il Suo intervento trasmesso dalla televisione c’erano con me i miei giovani collaboratori, i quali si sono sentiti commossi e partecipi a quella commemorazione finalmente priva di retorica e luoghi comuni.
 
La ringrazio ancora per aver ricordato non solo i momenti drammatici dell’esistenza di Franca ma anche quelli del coraggio e della coerenza.
 
Devo inoltre ammettere di non aver intuito che il Suo intento era quello di dedicare al ricordo della mia compagna il tempo massimo che per una normale commemorazione dentro le aule parlamentari viene concesso dalla consuetudine.
 
Le dirò che il modo in cui mi era stato prospettato dai suoi collaboratori lo svolgersi della manifestazione mi aveva condotto in inganno. Il fatto di aver scombinato il normale rituale trasgredendo i limiti della convenzione, come Lei ha fatto, mi riporta sempre nella convinzione che al mondo vivono insieme due categorie di individui: quelli che restano nella regola e quelli che regola e regolamenti cercano in ogni momento di mandare a pezzi nell’intento di vedere la luce che ci sta dietro.
 
La ringrazio ancora e, se mi permette, l’abbraccio, anche se è fuori dalle suddette regole.
 
 
          
Dario Fo