La Lombardia e Milano sono il punto critico della politica italiana. Qui la vittoria del centro-sinistra acquista veramente un significato strategico e lo scontro politico che ci attende per l’elezione del sindaco di Milano è significativo di un processo più generale di cambiamento del paese. Questo scontro non ha un esito scontato: occorrono quindi tutte le forze, le energie, i voti disponibili per cambiare il governo di questa città. Ma non solo: quello che pure non è scontato è il programma, il progetto di città con il quale ci si presenterà ai cittadini milanesi perché siano messi in grado di assumersi con cognizione di causa la responsabilità del voto.
Partendo da questa osservazione riteniamo che il risultato ottenuto da Dario Fo nelle primarie milanesi – oltre il 23% - indica un’opportunità, offre un’occasione che vale la pena di non perdere.
1. Il risultato ottenuto da Dario – il 23 % - insieme con quello di Moratti e Corritore si va oltre il 30 % - raddoppia il consenso che gli derivava dalla semplice somma delle forze politiche che lo hanno sostenuto, Rifondazione comunista, Miracolo a Milano e una parte dei Verdi e indica che l’insieme di quest’area che è trasversale agli schieramenti, che manifesta una grande e sentita volontà di partecipazione politica ma che non trova tutta espressione compiuta nelle forze politiche organizzate della sinistra, vale tra il 12 e il 15 % dell’intero elettorato.
2. Il consenso costruito intorno a Dario è determinante per vincere le elezioni e soprattutto per portare in consiglio comunale in modo determinante le istanze di quella parte che crede che la volontà di unità per sconfiggere il centro-destra e la sua politica deve essere legata alla radicalità dei contenuti se si vuole davvero togliere la città dalle mani dei grandi interessi che ne privatizzano i beni comuni, che la divorano con la speculazione edilizia, che ne cacciano i giovani condannati alla precarietà, aumentando l’area del disagio sociale.
3. Soprattutto noi che siamo interessati profondamente al processo di unità della sinistra sui contenuti espressi in questi anni dai movimenti vogliamo sottolineare che Dario per ciò che ha fatto e per come lo ha fatto offre un’occasione straordinaria per rendere possibile qui e ora un percorso di unità di soggetti diversi, forze politiche, movimenti, comitati, associazioni, singoli cittadini attorno a un’idea di città solidale, sottratta ai poteri forti, sperimentando la costituzione di un unico soggetto di rappresentanza, una lista unitaria, in grado di rispondere alle domande di queste realtà sociali, a condizionare le scelte nel governo della città, a offrire una ragione di speranza e di partecipazione ai tanti che in questi anni si sono allontanati dalla politica.
Per tutto ciò, rivolgiamo in primo luogo alle forze di sinistra che hanno sostenuto Dario, ma non solo ad esse, un appello per non disperdere il patrimonio costruito insieme e per cogliere questa occasione.
Apriamo insieme una nuova stagione nella sinistra milanese, un laboratorio, un momento di ricerca per un processo più generale di unità e di speranza.
Valentino Ballabio, Vittorio Bellavite, Gabriella Benedetti, Edda Boletti, Franca Caffa, Paolo Cagna Ninchi, Sergio Cusani, Bianca Dacomo Annoni, Davide Danti, Vito Empirio, Tina Gelfi, Giuseppe Maria Greco, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Basilio Rizzo, Ermanno Ronda, Pina Sardella, Roberto Veneziani
Raccolta adesioni: [email protected]