(Mail di una sostenitrice)
Lunedì sera ero presente al Teatro Smeraldo. Non sono riuscita a ringraziare Dario Fo e voglio farlo ora.
Voglio ringraziarlo perché non c'era retorica politica e tono da comizio nelle parole che provenivano dal palco. Voglio ringraziarlo perché ho finalmente sentito parlare da un'ottica diversa, da un punto di vista altro dal profitto e dallo sviluppo economico che sembrano essere gli unici obiettivi nella nostra società.
È da tempo che i politici non dicono più quello che vorrei sentirmi dire e non mi stupisce che siano i comici a fare politica veramente. Del resto il matto, il giullare era l'unico che poteva permettersi il lusso di dire la verità, quella verità contraria agli interesse del potere, che è sotto agli occhi di tutti ma che viene considerata troppo idealista, folle, irrealizzabile e liquidata con un sorriso di compassione.
Io vorrei cominciare ad essere trattata nuovamente come una cittadina che ha il diritto di respirare aria decente, che ha il diritto di vedere i soldi pubblici investiti in cultura, in edilizia popolare, in spazi di aggregazione che siano una valida alternativa ai bar e ai locali che spuntano come funghi.
Vorrei essere trattata come una cittadina e non solo come una consumatrice. Vorrei poter alzare gli occhi sul mondo senza avere sempre cartelloni pubblicitari nel mio spazio visivo, vorrei poter prendere la metropolitana senza che il mio spazio e la mia dignità di viaggiatrice pagante venisse violentata da megaschermi che non mi lasciano via d'uscita, che a volume intollerabile mi vomitano addosso pubblicità non richiesta.
Vorrei avere più diritti delle auto, le uniche che di diritti sembrano averne in questa città che progetta solo parcheggi a scapito del verde pubblico. Vorrei vivere in una città che mi ringrazia con un sorriso perché non ho l'auto e giro sempre in bicicletta. Invece quando arrivo a destinazione (scampando miracolosamente alle auto) devo nascondere la bici come una colpa perché ovunque campeggiano cartelli che diffidano dal legarle ai cancelli.
Vorrei tornare ad essere un essere umano che, come è naturale che sia, si ferma ad aiutare una persona anziana che arranca per strada piena di borse, un vecchio pensionato che fruga nei cestini, una donna che vaga nel traffico con lo sguardo stralunato, la DECINA di persone che ho visto lunedì notte dormire per strada voltato l'angolo del Teatro Smeraldo. Vorrei tornare ad essere un essere umano che si preoccupa se vede un uomo immobile rannicchiato sotto una panchina. Ma non si può perdere mezza giornata ogni giorno, non si può deviare sempre. Il lavoro attende e allora ci si indurisce, ci si abitua, si volta la testa e non si è più esseri umani. Io voglio un Comune che si prenda cura di queste persone, che attivi servizi, che mi faccia sentir parte di una società umana.
Potrei proseguire perché tanta è la frustrazione accumulata in questi anni...
Ma oggi scrivo per ringraziare Dario Fo per la sua discesa in campo e per chiedere a lui e al suo staff di aiutarci ad aiutarlo a vincere le primarie.
Chiedo che sul sito vengano pubblicati dati, numeri, cifre e soluzioni pratiche in modo che il nostro passa parola con amici e conoscenti e associazioni con cui siamo in contatto possa essere convincente.
Raccogliete i nominativi e i contatti delle persone che sono pronte ad impegnarsi in prima persona e "formateci". Troviamo insieme le modalità per informare e sensibilizzare gli elettori del centrosinistra.
Grazie ancora e a presto
Maria Valsecchi