Eccovi un secondo frammento del nuovo spettacolo di Dario Fo, ancora in bozza.
La prima parte e’ stata pubblicata domenica scorsa (http://www.dariofo.it/node/213):
L’apocalisse rimandata, ovvero Benvenuta la catastrofe!
No, tranquilli, non ci sara’ nessun coperchio calante sull’umanita’, nessuna imminente fine, anzi potremo assistere a una rinascita favolosa del pianeta e a un radioso futuro per uomini, donne, animali, alberi e fiori. Questa e’ la meravigliosa notizia che vi porto! Il pianeta non soccombera’ ne’ oggi ne’ domani, non ci sara’ la catastrofe, al contrario sta per realizzarsi il grande ribaltone, un cambio di rotta straordinario che pochi illuminati avevano previsto e calcolato.
Di che si tratta?
Attenti! A questa notizia alcuni grideranno al disastro immane, altri, gli eletti, applaudiranno entusiasti al miracolo, opera di un dio generoso che vuole la nostra salvezza.
Ma insomma, di che si tratta? Qual e’ la sciagura che ci salvera’?! Vi chiederete.
E’ semplice. La fine del petrolio!!!
Cosa? In che senso?
Siete rimasti attoniti, eh? Increduli? Si’, e’ questione di qualche anno, forse il prossimo: il mondo rimarra’ all’istante senza propellenti fossili, tutti fermi, con le nostre macchine bloccate, le caldaie vuote, i generatori di corrente muti. No, non e’ uno scherzo. Volete una prova tangibile? E allora rispondetemi: come mai soltanto negli ultimi anni il prezzo del petrolio e’ aumentato di quasi 6 volte e continua a montare? Dai 18 dollari al barile di tre anni fa siamo saliti ai 100 dollari e passa di questi giorni! Nessun prodotto, nel commercio mondiale, ha mai subito uno sbalzo del genere, nemmeno il mercato immobiliare, che e’ il piu’ esoso. Pagare il petrolio 18 dollari al barile, che sono piu’ di 157 litri, vuol dire comprare il prezioso petrolio, invecchiato decine di milioni di anni, al prezzo dell’acqua minerale all’ingrosso.
E come mai questo fenomeno? Qualcuno da’ tutta la colpa alle tensioni internazionali e soprattutto alla situazione in medio Oriente, Iran, Iraq, Pakistan e Afghanistan. Ma non ha senso. All’indomani della caduta di Saddam il prezzo del petrolio diminui’ addirittura. Perche’ poi e’ aumentato? Alcuni studiosi del settore ce ne danno una risposta quasi ovvia: il prezzo del petrolio aumenta in maniera inversamente proporzionale al precipitare dell’offerta del prodotto sul mercato. In poche parole, cresce a dismisura perche’ non ce n’e’ piu’.
Non avete capito? Le estrazioni di petrolio sono ormai agli ultimi palpiti, molte di quelle pompe hanno cominciato ad aspirare fango puzzolente, invece dell’inebriante oro nero e i giacimenti ultimamente scoperti sono di valore insignificante.
In poche parole, e’ questione di poco tempo: dovremo dire addio alle quattro ruote… Si torna all’eta’ della pietra! Meglio, dei pedoni! Via!
Qualcuno di voi sorride. Si’, detta cosi’, sembra una boutade gettata li’ tanto per creare il brivido. Ma un quotidiano serio come l’Observer qualche mese fa ha dedicato tutta la prima pagina a questa folle notizia. Innanzitutto ci viene rivelato che da anni le imprese petrolifere in massa ci stanno spudoratamente mentendo: tutti i dati riguardanti la quantita’ di greggio estratto sono sempre stati pompati fino all’inverosimile per farci credere avessimo tanto petrolio a disposizione da poter tranquillamente continuare a buttarlo.
“Ne abbiamo da cavare per almeno un paio di secoli e ogni giorno scopriamo nuovi giacimenti!” giuravano. Tutto falso! Le sette sorelle sapevano da tempo che i pozzi si stavano esaurendo e lo sapevano anche i governi interessati all’affare. L’anno scorso e’ stato pubblicato un libro che ha prodotto un certo scalpore. Il titolo ci dice gia’ quasi tutto. La verita’ nascosta sul petrolio sottotitolo: Un’inchiesta esplosiva sul
sangue del mondo di Eric Laurent. Nel libro c’e’ un capitolo in cui ci viene presentato il pensiero di Jean Claude Balaceanu che nel 1979 era il massimo esperto dell’Istituto Francese del Petrolio. Nello stesso periodo, cioe’ trent’anni fa, lo scienziato dichiarava: “Lo slogan fisso della societa’ dei consumi e’ Petrolio a volonta’! Che cosa succedera’ il giorno in cui l’umanita’ restera’ senza idrocarburi? Le strade rimarranno deserte, anzi di li’ a poco non esisterebbero piu’ neanche le strade, a causa della mancanza di catrame e asfalto. Le pompe di erogazione spariranno. I commercianti, dal piccolo negozio sotto casa al supermercato, dai mercati rionali ai macellai, saranno obbligati a chiudere. Niente piu’ trattori nei campi ne’ aerei nel cielo. Tutte le navi saranno condannate a rimanere in porto. Niente piu’ riscaldamento a gasolio e questo significa che la meta’ delle case, degli uffici, delle scuole, degli ospedali rimarrebbero al freddo d’inverno e nel bollore d’estate. Il sistema industriale sara’ paralizzato. L’agricoltura tornera’ indietro di un secolo. Quasi tutte le materie prime e le fibre artificiali scompariranno.”