DARIO FO: ZANNI E LA NASCITA DEL CAPITALISMO IN ITALIA

"Pochissimi sanno che il capitalismo è nato in Italia. Di questo dobbiamo essere orgogliosi. (Quando dico queste cose all'estero rimangono un po' sbalorditi, è ovvio, perchè ci pensano sempre mandolinisti e pasciuttari oltre che grandi corteggiatori di femmine). E' un fatto di orgoglio straordinario che il capitalismo sia nato da noi grazie alle banche, simbolo della nostra civiltà rinascimentale, stendardo dell'alta borghesia, alta nel senso di valore, senza fare dell'ironia. Il Magnifico, da cui ha avuto origine la maschera grottesca del nobile decaduto, era un banchiere. Le famiglie più importanti di Firenze sono famiglie di banchieri: non è un caso che chi si è appropriato del titolo definitivo di scopritore delle Americhe fosse un Vespucci, rampollo di una famiglia di banchieri i quali, essendo i sovvenzionatori della seconda, terza e quarta spedizione di Colombo, mandarono il figlio Amerigo a controllare che il genovese non si fregasse la roba. E' sintomatico che l'America abbia il nome di un banchiere.

Per la genialità dei banchieri di quel tempo, a Venezia si è inventata la "maona". La "maona" è il pacchetto delle azioni commerciali offerte in vendita ai cittadini e, per la prima volta nella storia dell'umanità, non sono più i re, i principi, i duchi a organizzare le guerre, ma direttamente le banche, che coinvolgono, naturalmente, tutti i cittadini abbienti e coraggiosi. Ogni cittadino diventa partecipante e, soprattutto, sollecitatore di guerre. Guerre di colonnizzazione, s'intende..." e così colonizzarono l'oriente e "...le derrate alimentari arrivavano sui mercati di tutta Italia a prezzi dimezzati, cosicchè i contadini, gli Zanni in particolare, si trovarono al fallimento..."

"Manuale minimo dell'attore" (ed. Einaudi).