Dario Fo: "Che lezione Caravaggio"

Il premio Nobel stasera al Gesualdo per il suo spettacolo. Intanto visita la mostra del grande pittore

Dario Fo: "Che lezione Caravaggio"

"No a Formicoso: bisogna evitare che l´Irpinia diventi una pattumiera"
"Piedigrotta? Mi spiace, è un po´ camuffata: io ne ricordo una più ironica e vivace"

NINO MARCHESANO

---------------------------------------------------------«Bisogna evitare che l´Irpinia diventi una pattumiera». E si rigira tra le mani la lettera che gli porge il comitato contro la discarica, "Nessuno tocchi il Formicoso", supportato anche dal cantautore Vinicio Capossela. Il premio Nobel Dario Fo, stasera di scena (alle 19) al teatro Gesualdo di Avellino, era già ieri nel capoluogo irpino per visitare la Casina del Principe, dove da circa un mese è stata allestita la mostra "impossibile" (virtuale) dedicata a Caravaggio, con quaranta tra immagini e foto che riproducono nei monitor quadri ad alta definizione.
In mattinata, però, ha incontrato in municipio il sindaco Giuseppe Galassso e l´assessore alla cultura Salvatore Biazzo, che gli hanno donato una maschera in oro a argento in occasione del suo spettacolo, "La parola e la luce", che presenterà stasera sul palco a inaugurazione della rassegna "Arte & Arte" (ingresso 10 e 5 euro).
«È uno spettacolo sulla falsariga di un vecchio allestimento di dieci anni fa, ma arricchito con le scoperte fatte strada facendo», spiega Dario Fo, che ricostruisce la vicenda di Caravaggio alla sua maniera, nel rendere attuale temi e drammi che hanno attraversato la vita del pittore. «Sono felicemente sconvolto», aggiunge il Nobel visitando la mostra. «Per la prima volta sono riuscito a vedere tutte insieme le opere del Caravaggio. Per Avellino è una grande fortuna. Non è solo un discorso sull´arte, ci sono delle cose che affiorano nel tempo, come le tematiche ambientali, che hanno a che fare con le lotte che ci sono in ballo adesso. Ormai è in gioco la salute fisica della Terra, si lotta per evitare di trasformare in una pattumiera anche questa zona, che è un luogo di una bellezza fisica straordinaria. Cercare di ridurla a cloaca non va bene».
Un discorso che parte proprio da Caravaggio. «Quando lui arriva a Roma, trova questo genere di immondizia, vede la sozzeria, il Tevere che diventa una cloaca con escrementi galleggianti. C´è il racconto di un turista fiammingo che descrive Roma attraversata dagli animali, a preoccuparsi della città sono le mucche, le galline che beccano e così ripuliscono l´Urbe, allora spalancata».
«Con il mio spettacolo voglio informare la gente, c´è una cultura d´accatto che nasconde la verità», continua Fo che fa un passaggio anche sui carri di Piedigrotta e su Napoli. «Avellino ha una storia parallela a quella napoletana: la vedo ben tenuta, le strade, i palazzi. Stanno usando bene i denari che hanno avuto dalla Comunità europea, dovrebbe essere così anche a Napoli… Mi dispiace che Piedigrotta sia camuffata, quella che vidi io un po´ di tempo fa era diversa, c´erano i canti, la vivacità, l´insulto, l´ironia, il grottesco…».

Fonte: La Repubblica