Comunicato stampa sulla Val Susa

“Stamattina presto ho ricevuto una telefonata dalla Val di Susa. Nella voce della ragazza, sul fondo si sentivano urla, grida… si sentiva soprattutto una grande disperazione.
Che cosa è successo? La polizia ha caricato, si è scatenata contro i valligiani senza distinzioni, a colpi in faccia e manganellate. Ci sono stati anche dei vecchi picchiati, delle donne. Pare che ci sia qualcuno ferito molto duramente.
E tutto perché? Perché questa gente si permette di resistere, non vuole accettare l’ordine di sgomberare e di andarsene. Perché difende la propria terra. Non vogliono essere inquinati dall’amianto, non interessa loro che qualcuno abbia grandi profitti sulla loro pelle. Questo naturalmente porta irritazione.
La polizia, forse gli agenti non lo sanno, sta difendendo il diritto di pochi di farsi i propri affari, di far cassa. E tutto si dipinge con la solita frase: “E’ il progresso. Non ci si può opporre al progresso, è da retrogradi!” Anche se c’è pericolo grave di inquinamento…, si sa, il progresso vuole le sue vittime. E questa volta di vittime ce ne sono state: “Ordine per dio!”.
La gente si indigna ma non cede. Combatte per non diventare vittima di un sistema che fa i quattrini, che fa gli affari, e che non guarda in faccia nessuno. E se guarda in faccia, è per colpirli con una mazza.
Bisogna smascherare l’ipocrisia dei politici che si nascondono dietro la retorica delle grandi opere, che non guardano ai bisogni reali delle popolazioni e soprattutto non vogliono capire che la terra, come l’aria e come l’acqua, è un bene comune e come tale va protetto prima di tutto insieme con i cittadini che devono essere coinvolti in ogni decisione che li riguarda.
Oggi a Milano, alle 18 in Via Vivaio angolo Corso Manforte, si terrà un presidio contro l’uso inconsulto della forza contro chi vuol far sentire la propria voce. Non solo vi parteciperò ma invito tutti coloro che credono che la democrazia sia partecipazione reale alle scelte collettive, a essere presenti.”

Dario Fo