Sono sedici i quartieri degradati di Milano nei quali politiche di esclusione dei più poveri e dei più deboli hanno concentrato le più gravi condizioni di disagio sociale: famiglie prive di sufficienti risorse economiche, sociali e culturali, disoccupazione, lavoro precario o in nero, giovani senza prospettive, tossicodipendenza legata allo spaccio: è questa l’altra Milano, quella delle periferie.
E’ un’amministrazione incapace di accoglienza quella che rinchiude gli immigrati nel centro di via Corelli e i Rom nel ghetto di via Triboniano; un’amministrazione che accentua insicurezza e precarietà siglando un ‘patto per il lavoro’ che anticipa la logica di precarizzazione della legge 30, con il 65% dei contratti a tempo determinato.
Le nostre proposte per una città più equa e solidale:
- sicurezza e serenità dei cittadini garantita da un nuovo stato sociale urbano: un Progetto integrato e partecipato di inclusione sociale delle periferie nella nuova città metropolitana, e che affronti la questione della casa come servizio pubblico sociale;
- un ‘nuovo patto per il lavoro’ che impegni l’amministrazione comunale a stabilire contratti stabili in tutti i suoi rapporti di lavoro, diretti e appaltati, a valorizzare le proprie risorse professionali a partire da lavoratrici e lavoratori del Comune, a combattere con propri strumenti di controllo il lavoro nero, piaga morale e sociale prima che economica perché a danno prevalentemente degli immigrati e dei più deboli;
- accoglienza solidale dei migranti e dei Rom, che cancelli la vergogna del centro di permanenza temporanea di via Corelli e del campi nomadi come via Triboniano;
- diritto di voto amministrativo attivo e passivo agli immigrati residenti, cittadini a pieno titolo.