[STAMPA] Dario Fo e Franca Rame, tifo da stadio all’Apollonio

 

dario fo
Un Teatro Apollonio strapieno, con spettatori che occupano anche le ultime file della galleria. Poi esce Dario Fo in scena e invita chi avesse voluto scendere, a prendere posto sul palco, accanto a lui e Franca. In pochi secondi, non solo il teatro, ma anche il palco si riempie di spettatori, di tutte le età. Almeno tre generazioni presenti per assistere ad uno degli spettacoli più belli e longevi della grande coppia del teatro italiano: “Mistero Buffo”.
 
Il sold out è scontato da settimane. Dario Fo e Franca Rame che tornano a Varese è di per sè una notizia. Tanto più se arrivano per presentare una delle loro piéce più celebri. “Finalmente sono ritornato a Varese”, esordisce Fo, che nel corso dello spettacolo ricorda un recente intervento alla gola per giustificare la voce non perfetta. Uno spettacolo che comprende quattro quadri tra i più celebri: nel primo tempo la scena della resurrezione di Lazzaro per Dario e la nascita di Eva per Franca. Dopo un breve intervallo, altri due quadri: il mitico Bonifacio VIII per Dario e Maria davanti a Gesù crocifisso per Franca.
 
Un successo strepitoso per i due attori, che spesso parlano una lingua ricca di sonorità dialettali, lombarde e del Sud, che raccontano storie sacre da Vangeli apocrifi, che non dimenticano mai il gusto dello sberleffo per i potenti di turno. Torna anche ai ricordi legati a questa terra, che Dario ha evocato nel suo Paese dei Mezarat. Qualche battuta dedicata a Berlusconi e Monti, qualche frase per Benedetto XVI. Ma sono soprattutto le storie a interessare Fo, i personaggi (“nella resurrezione di Lazzaro ne ho contati 17″), i dettagli comici dei grandi momenti della storia.
 
Al termine del loro spettacolo, all’Apollonio si scatena un tifo da stadio, con una coda interminabile che si forma davanti ai camerini per salutare i due attori. Dario Fo dopo gli applausi finali ricorda la mostra in allestimento al Palazzo Reale a Milano, “una delle iniziative più belle  - dice Fo – di tutta la mia carriera”.
19 febbraio 2012