Non penso abbia bisogno di presentazione, Premio Nobel per la letteratura nel 1997, con questa motivazione: «Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi.»
Drammaturgo, attore teatrale, scrittore, regista, scenografo, attore cinematografico, comico, blogger e paroliere, Dario Fo nel lontano 1970 mette sù uno spettacolo teatrale che rimarrà nella storia. Morte accidentale di un anarchico viene rappresentato per la prima volta il 10 dicembre 1970, al mitico Capannone di Via Colletta a Milano. Spettacolo che infiamma le platee e l’opinione pubblica, già ben predisposte dallo specifico periodo storico/politico, riempe teatri e affolla i palazzi dello sport di tutta Italia, riuscendo faticosamente ad aggirare i continui tentativi di boicottaggio da parte dei poteri forti. Testo da buttare giù tutto di un fiato, tanto esilaranti quanto sconvolgenti, le novanta pagine con linguaggio scaltro e tagliente, raccontano una delle pagine più buie della nostra “Repubblica”.
Commissario Bertozzo – Bè … non so che razza di gabole tu ce l’abbia fatta a scantonare … ma ti assicuro che stavolta la fedina te la sporco io: puoi giurarci!
Matto – Bè, la capisco, commissario: una fedina immacolata da sporcare fa un po’ gola a tutti …
*Per chi non lo avesse ancora fatto, consiglio vivamente la visione dello spettacolo, ancor più pungente e “dinamitardo” del libro.
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fonte: theclash976.wordpress.com