[STAMPA] Dario Fo a Milano. Lazzi Sberleffi Dipinti di Felice Cappa

La prima volta che ho incontrato Dario Fo, aveva in mano un pennello. Anzi, una pennellessa. Era alla Palazzina Liberty e stava istruendo un compagno, arrivato lì a dare una mano, su come porgere la pennellata.

palazzo reale mostra dario fo

 

Dal 24 marzo al 3 giugno 2012 il Palazzo Reale di Milano ospita la prima grande mostra dedicata a Dario Fo, con oltre 400 opere pittoriche.

dario fo dipingeDario Fo pittore. Qualcuno potrà anche meravigliarsi, qualcun altro potrà anche conoscere poco o non del tutto questa “attività” di Fo, ma va subito detto che nella sua lunga, articolata ed eclettica carriera, quella di pittore è la principale. È lui stesso a dire: “Mi sento attore dilettante e pittore professionista”.  Straordinario uomo di teatro e premiato nel 1997 con il  Nobel per la letteratura, ha sempre affermato con determinazione che: “se non possedessi questa facilità naturale del raccontare attraverso le immagini, sarei un mediocre scrittore di testi teatrali”.

Prima della sua attività teatrale, Fo è pittore. Studia all’Accademia di Brera ed al Politecnico di Milano. A Brera sarà allievo di maestri come Achille Funi, Carlo Carrà, Aldo Carpi e Marino Marini. Fra gli artisti predilige Picasso ma è Chagall che, potremmo dire, lo fulmina. Influenzato o meglio stregato dalle visione figurative del maestro russo, resta particolarmente colpito dal quadro in cui lo stesso Chagall fra le braccia dell’innamorata Bella Rosenfeld, vola sopra i tetti della città di Vitebsk. La sua passione lo porterà a studiare i maestri del passato dei quali reinterpreterà, in diversi casi, temi e tecniche. Le lezioni che gli verranno da questi artisti verranno messe a frutto in una serie di lezioni - spettacolo con lo scopo di raccontare non solo la storia dell’arte il suo amore e la sua attrazione per la pittura classica. Manifestazioni queste che hanno incontrato il favore del pubblico, che ha sempre affollato questi incontri.

Sopra la città Marc Chagall
Sopra la città - Marc Chagall
 

Uno dei momenti fondamentali nella sua vita è l’incontro nel 1950, alla fine dei sui studi, con Franco Parenti che apprezza le sue originali invenzioni scenografiche, ma percepisce immediatamente che le qualità di Dario Fo sono anche altre; Parenti vuole subito che si cimenti e prenda confidenza con il palcoscenico, e qui ha inizio la sua carriera teatrale sia di attore ma soprattutto di autore di testi i quali, ben presto, mettono in luce le sue ricche doti di scrittore, che mette a disposizione del teatro il bagaglio degli studi fatti e della sua straordinaria personalità.

Francesco Poli ce lo racconta, con grande capacità, nelle pagine a lui affidate del volume Lazzi Sberleffi Dipinti pubblicato da Mazzotta, per la mostra che Palazzo Reale a Milano ha dedicato a questo suo illustre concittadino. Un catalogo di opere pittoriche, tantissime, nelle quali ritroviamo, espressa in modo sorprendente, l’intera carriera di Fo ma non solo: vi si incontra la sua anima, il suo spirito combattivo ed incrollabile, la sua grande disponibilità all’impegno sociale, i suoi affetti, le passioni ma anche le amarezze e la fatica che, in una vita lunga come la sua e così intensa, non sono mancate.

Una vita che si svolge su molti fronti, ma che non si discostano l’uno dall’altro: la pittura, con il teatro, il teatro con la scrittura, la scrittura con la satira polita e di costume, il costume con il cinema e la televisione. Tutto ciò condotto ed alimentato dall’interesse e dall’attenzione  a tutto quanto succede intorno a lui, nel suo paese.

Ma la pittura è sempre il punto dal quale occorre sempre ripartire, e lo facciamo approfittando di quanto ha scritto su questo argomento un altro grande della pittura contemporanea, Emilio Tadini: “Verrebbe da chiedersi se Dario Fo sia arrivato al disegno per estendere, per tradurre il mobile linguaggio del proprio corpo e per dargli forma stabile, o se sia arrivato a mettere in scena il proprio corpo per realizzare quello che potremmo anche chiamare il  progetto, esposto nei suoi disegni, nel suo modo di disegnare,”
 

lazzi sberleffi dipinti

Per capire tutto ciò, non c’è altro da fare che prestare attenzione alle opere pittoriche di Fo e confrontarle con le sue opere teatrali: ritroveremo nei tratti del suo pennello, nei suoi disegni, nei suoi colori così personali e sanguigni, violenti ma anche paradossalmente timidi e discreti, quei gesti, situazioni, provocazioni e domande che hanno caratterizzato la vita di questo artista.

E Franca c’è sempre: questa bella ed intelligente ragazza che Fo conosce nel 1952 e che sposerà nel ’54, sarà compagna fedele, musa ispiratrice, scrittrice, attrice, insomma l’architrave portante di un sodalizio indissolubile e raro, di intenti, di vita e di lavoro.

Lazzi Sberleffi Dipinti è un bellissimo racconto della vita di Dario Fo e Franca Rame, racconto legato ad un pezzo importante della storia di Milano, sorprendente come è la vita dei due protagonisti, che peraltro continuano instancabilmente a lavorare con lo stesso entusiasmo con il quale l’hanno iniziato.

Cappa Felice - Dario Fo a Milano. Lazzi Sberleffi Dipinti
pagg. 248, 40 € - edizioni Mazzotta
felice cappa

L
a biografia di Cappa Felice

fonte: wuz.it